lunedì 15 giugno 2020

Siena in 7 giorni: primo giorno

Immagini dei luoghi visitati il primo giorno di Siena in Sette giorni

INTRODUZIONE

Benvenuti in questo percorso Siena in 7 giorni che inizia con questo primo post e che vi accompagnerà per altre sei puntate + una conclusiva con l’indice e altri contributi. Troverete tutti i link in sequenza in fondo a ciascun post.

Siena in 7 giorni è un'idea che avevo iniziato a sviluppare due anni fa, vista la mole di post che ho dedicato a Siena in questo blog, e che ho affinato in vista del ritorno in punta di piedi nei nostri luoghi più cari quando è iniziata la Fase 2 del Covid-19.

Il percorso l'ho pensato per i turisti (perché a Siena non c'è solo Piazza del Campo e Piazza Duomo #sapevatelo) e lo dedico ai senesi ai quali spero di fare compagnia e magari anche sorprendere con qualcosa che non conoscono, anche se la vedo dura! I senesi amano la loro città e sanno tutto, ma proprio tutto, di Siena e non per approssimazione.

Provo una grande ammirazione per i senesi delle origini; per la loro capacità di problem solving e per il gusto estetico presente in ogni cosa che hanno fatto.

Non sono una guida turistica. Le mie conoscenze su Siena derivano dalla partecipazione alle tantissime visite guidate organizzate da guide locali autorizzate e dai tanti libri letti sulla storia e l'arte di questa città.

Ho fatto revisionare i post di questo progetto da una persona preparata e pignola quanto basta a rassicurarmi sull'esattezza delle notizie date. Se trovate degli errori, siate certi che sono di trascrizione. Segnalatemeli pure e provvederò a correggerli. Grazie.

Come immagino che userete questa guida? 

- come primo approccio all'organizzazione di una eventuale visita a Siena. Io di solito faccio così quando visito una città che non conosco: cerco itinerari di altri, mi appunto le cose che mi hanno incuriosito di più e mi faccio un itinerario su misura per me.
- come fonte per scegliere qualcosa ancora non vista di Siena e metterla in lista per la prossima volta;
- come input da proporre alla guida turistica locale che contatterete se deciderete in tal senso. Per risparmiarvi tempo vi metto qui i link alle associazioni di guide turistiche autorizzate: Centro Guide Turistiche di Siena e Provincia e Federagit;
- per ripercorrere Siena attraverso le mie parole una volta tornati a casa magari per sistemare le didascalie delle foto :-)

Sono consapevole di aver messo tanta carne al fuoco in ogni giornata, per cui considerate anche la possibilità di dedicarvi solo alla visita di Musei e Chiese oppure solo alla parte dedicata al trekking oppure... di programmare un soggiorno più lungo a Siena o più soggiorni brevi, vedete voi!

Scarpe comodissime saranno la prima cosa da mettere in valigia in ogni caso.

Un caro saluto,
Amina

P.S. Se avete un profilo su Instagram, fate una ricerca con l'hashtag #sienainsettegiorni per vedere le foto che ho pubblicato nel feed. Per i video invece andate direttamente nelle storie in evidenza del mio profilo @ami_saba

INIZIO PERCORSO SIENA IN 7 GIORNI

Il primo giorno lo dedichiamo alle ‘meraviglie’ di Siena presenti nel primo nucleo abitato della città e cioè al Duomo, al Battistero e alla cosiddetta Cripta.

Direi di arrivarci da Via del Capitano per avere l'effetto Wow!

Vi consiglio di includere anche il percorso chiamato Porta del cielo così da percorrere i sottotetti del Duomo e vedere dall’alto sia l’interno del Duomo, compreso il suo strepitoso pavimento a tarsie istoriate, sia l’esterno con panorami sulla Torre del Mangia, San Domenico e il Santa Maria della Scala.

La mia prima volta alla Porta del Cielo l’ho raccontata qui

Una volta scesi dai sottotetti del Duomo gustatevi l’interno nel suo mix di stile romanico e gotico.

La costruzione del Duomo di Siena con i vari ampliamenti, quasi impercettibile dall’esterno per quanto omogeneo appare il suo paramento murario oggi, ha attraversato secoli.

Ho scritto un post su questa affascinante vicenda che vi consiglio di leggere magari prima di entrare in Duomo, mentre lo ammirate dall’esterno (il post lo trovate qui).

DUOMO DI SIENA

Per tradizione si ritiene che il Duomo di Siena sia stato consacrato in maniera solenne il 18 novembre 1179.

I must da ammirare al suo interno sono, secondo me:

- il Pavimento, “il più bello… grande e magnifico… che mai fusse stato fatto” (Giorgio Vasari), scoperto per intero e quindi visibile al pubblico in determinati periodi dell'anno. Il Pavimento del Duomo di Siena è composto da oltre 50 commessi marmorei colorati e a sgraffio eseguiti in un arco temporale che va dal 1373 al 1547, restauri Ottocenteschi esclusi. Ne ho scritto più nel dettaglio qui

- le statue di San Girolamo e di Maria Maddalena eseguite da Gian Lorenzo Bernini nella Cappella della Madonna del Voto voluta da papa Alessandro VII Chigi e la tavola con la Madonna con Bambino di Dietisalve di Speme sull’altare. Questa Madonna probabilmente dal 1267 circa sostituì la Madonna davanti alla quale i senesi fecero il voto alla vigilia della Battaglia di Montaperti (1260), detta Madonna degli occhi grossi e conservata nel vicino Museo dell’OPA, dove andremo il terzo giorno.

Intanto, una rappresentazione della Madonna degli occhi grossi potete scorgerla, quando uscirete dal Duomo, in una delle scene della porta bronzea collocata sull’ingresso laterale.

Questa porta, detta Porta della Riconoscenza, fu realizzata da Vico Consorti su commissione del Conte Guido Chigi Saracini, ultimo esponente di spicco della famiglia di papa Alessandro VII Chigi, quale riconoscenza per la salvezza di Siena dagli orrori della seconda guerra mondiale appena conclusa.

La Porta della Riconoscenza fu inaugurata  il 16 agosto del 1946.

Nei quattro pannelli  centrali sono ricordati quattro momenti drammatici della storia di Siena in cui la città chiese la grazia alla Madonna:

- nel 1260 alla vigilia della Battaglia di Montaperti (è qui che si vede la Madonna degli occhi grossi)
- nel 1486 per le ripetute pestilenze iniziate nel 1348
- nel 1697 per i terremoti durati due anni
- nel 1944 per i bombardamenti della seconda guerra mondiale

Le ambientazioni rispecchiano l'epoca in cui si svolgono ed è per questo che anche la Cappella della Madonna del Voto così come ci appare oggi è negli ultimi due episodi.

Sempre nella Cappella della Madonna del Voto c’è una statua moderna (1918) in bronzo di Arturo Viligiardi, che lavorerà per il conte Guido nella ristrutturazione del suo palazzo in via di Città, oggi sede dell’Accademia Musicale Chigiana, raffigurante la Riconoscenza. Anche questa scultura è presente nella Porta della Riconoscenza. Qualche informazione in più la trovate qui

- il tabernacolo dell’altare maggiore realizzato da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta fra il 1467 e il 1472 per la Chiesa dell'Annunziata nel dirimpettaio Santa Maria della Scala ma trasferito sull’altare del Duomo nel 1506 per volere di Pandolfo Petrucci, Signore della città, al posto della Maestà di Duccio non più corrispondente al gusto rinascimentale.

- la vetrata circolare dell’abside con la Morte, Assunzione e Incoronazione della Vergine copia di quella originale conservata nel Museo dell’Opera eseguita su cartoni di Duccio di Boninsegna intorno al 1288 per la primitiva abside. Fu spostata qui nel 1365 e sostituita con la copia nei primi anni del Duemila.

I cartoni per la copia li ha realizzati Francesco Mori, storico dell’arte e pittore di origine grossetana, ma che vive a Siena - dove ha studiato - da moltissimo tempo, che ha lavorato per esempio a Noto per Vittorio Sgarbi (sempre su vetrate) e ha realizzato il Drappellone per il Palio del 2 luglio 2015 vinto dalla Contrada della Torre oltre ad altre opere. L’esecuzione della copia è stata fatta dalla vetreria La Diana in località Badesse.

Ve la segnalo, anche se si tratta della copia, per farvi fare mente locale sul fatto che la primitiva parte terminale del Duomo di Siena era due campate in meno di ora per cui l’altare si trovava sotto la cupola e il pulpito di Nicola Pisano sulla destra, più o meno davanti alla Cappella della Madonna del Voto, e in alto la vetrata di Duccio. L’impatto emotivo doveva essere molto forte, secondo me, a livello di fede ma anche di bellezza.

- il pulpito di Nicola Pisano riportato al suo splendore nel 2018 dopo due anni di restauro. Come ho accennato poco fa il pulpito originariamente di Nicola Pisano non era collocato qui ma nello spazio antistante la Cappella del Voto. Ne abbiamo testimonianza visiva in una biccherna custodita nel Museo delle Biccherne all’interno dell’Archivio di Stato di Siena. Vi porterò anche lì, tranquilli. Ho scritto un post più dettagliato sul pulpito di Nicola Pisano. Lo trovate qui

- curiosità: sui due pilastri mediani che sorreggono la cupola del Duomo di Siena ci sono due lunghe antenne lignee che la tradizione vuole appartenessero al carroccio della Battaglia di Montaperti del 1260.

- la statua in bronzo di San Giovani Battista di Donatello esposta nella Cappella di San Giovanni Battista costruita per custodire la reliquia del braccio del Santo donata a Siena da Pio II. Il pozzetto marmoreo per l’acqua santa che si trova al centro della Cappella è stato realizzato da Antonio Federighi. Scene sacre e mitologiche insieme sono un’idea del tutto Rinascimentale.

- la Libreria Piccolomini e gli affreschi dai colori ancora così vivaci del Pinturicchio (con lo zampino anche di Raffaello per i disegni) tanto da sembrare contemporanei. Ovviamente sono stati restaurati nel tempo ma sono davvero una gioia per la vista. Al di là del soggetto, una ‘biografia dipinta’ di papa Pio II Piccolomini, ciò che colpisce tutti, conoscitori o meno della vita di questo papa umanista, sono i dettagli degli abiti da cerimonia civile e religiosa dei numerosi personaggi che animano le scene.

La Libreria Picolomini fu voluta dall’arcivescovo di Siena, il cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi divenuto papa Pio III), perché vi fosse custodito il prezioso patrimonio librario dello zio Pio II; patrimonio che però non venne mai esposto qui.

Gli affreschi della Libreria Piccolomini sono stati realizzati tra il 1502 e il 1507.

È singolare che un luogo laico come una libreria abbia l’ingresso monumentale dall’interno del Duomo. Tale singolarità di biblioteca annessa ad una chiesa cattedrale la ritroviamo soltanto ad Orvieto, nella Libreria Albèri e non è un caso poiché Antonio Albèri, arcidiacono di Orvieto nato nel 1423,  frequentò la potente famiglia Piccolomini tanto da essere nominato da papa Pio II Piccolomini precettore del nipote, futuro papa Pio III, e quindi grazie a questa frequentazione Albèri ebbe modo di sapere della Libreria Piccolomini e su questo esempio decise di edificare ad Orvieto la propria Biblioteca. Per saperne di più sulla Libreria Albèri vi rimando a questo video

Tornando alla Libreria Piccolomini, il racconto della vita di papa Pio II Piccolomini inizia dall’ultima scena sul fondo a destra della Libreria Piccolomini.

In senso orario le scene rappresentano:

1- Partenza per Basilea di Enea Silvio Piccolomini, ventisettenne;
2- Orazione di Enea Silvio davanti a re Giacomo I di Scozia;
3- Federico III incorona Enea Silvio Piccolomini poeta;
4- Sottomissione di Enea Silvio al vero pontefice Eugenio IV;
5- Incontro di Enea Silvio, vescovo senese, presso la Porta di Camollia di Siena, con i promessi sposi Federico III ed Eleonora di Portogallo;
6- Enea Silvio eletto cardinale da papa Callisto III;
7- Enea Silvio Piccolomini incoronato Papa Pio II, prende possesso della Basilica Lateranense;
8- Pio II convoca a Mantova i principi cristiani per la crociata contro il turco;
9- Dinanzi alle spoglie, Pio II canonizza Santa Caterina da Siena, il 29 giugno 1461;
10- Arrivo di Pio II, già infermo, al Porto di Ancona in attesa della flotta veneziana per la crociata

Curiosità: nella scena n. 5 la colonna/ricordo che si erge è ancora ben conservata al proprio posto fuori Porta Camollìa. Nella scena n. 9 è tradizione  che il ragazzino a sinistra in primo piano, con la candela, sia il ritratto di Raffaello.

- la statua di San Paolo nel frontespizio dell’Altare Piccolomini, subito dopo la Libreria Piccolomini, realizzata da un giovane Michelangelo.

A questo punto vi lascio liberi di rifare un giro per conto vostro per ammirare il Duomo di Siena nel suo complesso.

PAUSA PRANZO

Finita la visita scommetto che un certo languorino vi sarà venuto.  Se volete rimanere in zona per poi proseguire con la visita della Cripta e del Battistero vi consiglio di oltrepassare la grande porta laterale del Duomo Nuovo, sotto le arcate d’ingresso del Museo dell’OPA, e di dirigervi a destra per Via di Monna Agnese.

Una volta rifocillati, tornate indietro e dopo aver sceso la prima rampa di scale entrate nella Cripta.

SOTTO IL DUOMO DI SIENA: LA ‘CRIPTA’

Viene chiamato Cripta impropriamente questo luogo. In realtà non si sa che funzione avesse ma, a parte questo, vi invito a fare un salto temporale nel passato. Immaginatevi di entrare qui prima del 1999 e di trovare questi ambienti tutti ricoperti da detriti. Fate mente locale sul pavimento magnifico del Duomo di Siena che avete appena visto e che ora si trova sopra alla vostra testa. Questi detriti hanno fatto come da ‘sostegno’ al prezioso pavimento; ma non solo. Hanno conservato questa meraviglia di affreschi che si apre ai vostri occhi. Per approfondire, potete leggere un altro post che ho scritto e che trovate qui.

BATTISTERO

Finita la visita alla Cripta, uscendo scendete le scale per raggiungere il Battistero.

All’interno del Battistero di Siena la cosa che vi colpirà subito forse è la sua forma rettangolare anziché circolare/ottagonale come il Battistero di Pisa o di Firenze. In effetti anche Siena ha avuto un suo Battistero ottagonale staccato dal Duomo, nel Piazzale davanti a sinistra.

Tale Battistero fu abbattuto nel 1296 e quello attuale risale al 1355 nella sua forma definitiva ma ha avuto una vita lunga; infatti fu iniziato a costruire nel 1317.

Se avete letto il post che vi ho linkato all’inizio con le fasi costruttive del Duomo di Siena conoscerete già un po’ di più sulle sue vicende costruttive altrimenti potete recuperare qui

Una volta varcata la soglia ciò che colpisce maggiormente è il Fonte Battesimale cui hanno contribuito Lorenzo Ghiberti, Donatello e Jacopo della Quercia, tra gli altri.

Scene rappresentate nei pannelli bronzei del fonte battesimale del Battistero di Siena:

- Annuncio a Zaccaria della nascita del Battista (Jacopo della Quercia)
- Nascita del Battista (Turino di Sano e Giovanni di Turino)
- Battesimo di Gesù (Lorenzo Ghiberti)
- Il Battista davanti a Erode (Lorenzo Ghiberti)
- La testa del Battista presentata a Erode (Donatello)

Il consiglio è di soffermarvi un po’ di più davanti alla formella di Donatello per ammirare la prospettiva realizzata con la tecnica donatelliana del rilievo stiacciato.

Un’altra particolarità del Battistero di Siena è il ciclo di affreschi con gli articoli del Credo realizzati dal Vecchietta.

Preparatevi a tenere la testa all'insù. Prima però leggete qui per sapere come orientarvi.

Una volta finita la visita del  Battistero, per assimilare un po’ quanto avete visto, vi consiglio di sedervi sui gradini esterni.

La sentite anche voi? Sì? Io avverto un’energia particolare in questo luogo. Ogni volta.

C’è un altro luogo che mi fa lo stesso effetto ed è il Santuario di Santa Caterina da Siena. Non a caso quando l’ho detto la prima volta qualcuno mi ha fatto notare come si tratti di due luoghi dedicati a due santi significativi!

Guardatevi però anche intorno. Forse scendendo le scale avrete notato sulla destra dei ciottoli sporgenti su un palazzo. Ebbene, sono  i resti di quando a Siena c’era il mare, milioni di anni fa.

Esatto, a Siena il mare si è ritirato diverse volte fino a scomparire definitivamente. Reperti come questi si trovano anche nei Bottini, i sotterranei di Siena che nel Medioevo hanno rifornito di acqua la città grazie alla raccolta delle acque piovane per precipitazione. A questo argomento dedicheremo il settimo giorno.

Ora forse è arrivato il  momento di un buon gelato o di una crepe oppure, se vi trovate a Siena da febbraio al 19 marzo, è il momento di gustare le frittelle Savelli in Piazza del Campo!

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Siena in 7 giorni: primo giorno, secondo giorno, terzo giorno, quarto giorno, quinto giorno, sesto giorno, settimo giorno, indice e altri contributi

4 commenti:

  1. Ma che bello! A me ce ne vogliono un po' di più, pigra come sono, ma questi post sono un'idea magnifica e una vera tentazione! Brava Amina!

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    1. ahahaha grazie Scrav!
      E ricorda, te hai gli agganci a Siena, le sabasisters, per cui quando verrai ti si farà un percorso personalizzato ;-)

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    2. acc mi ero persa il secondo post!!! sì che lo so... ma adesso con Maria facciamo un bel piano! :D

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