Duomo di Siena
Porta del Cielo: percorso accessibile in precisi periodi dell'anno.
Per informazioni pratiche: Museo dell'OPA
Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo.
E' il verso utilizzato dalla liturgia nella messa della dedicazione delle cattedrali. Non lo sapevo; l'ho scoperto in questa occasione.
Alla vigilia della visita di questi locali, che si trovano nella sommità del Duomo di Siena, proprio il primo giorno della loro apertura al pubblico il 6 aprile, ero molto emozionata al solo pensiero che avrei calpestato lo stesso suolo che durante la costruzione del Duomo avevano calpestato gli addetti ai lavori per trasportare i materiali e non certo per fare un giro turistico come noi oggi.
Avevo molte aspettative; da subito l'immagine che mi sono fatta è che avrei toccato il cielo con un dito ed è stato quasi così, in un preciso istante del percorso.
Avevo molte aspettative; da subito l'immagine che mi sono fatta è che avrei toccato il cielo con un dito ed è stato quasi così, in un preciso istante del percorso.
Questo...
Ho fatto molte foto, alcune le ho twittate in contemporanea, altre le ho pubblicate su Instagram e poi raccolte in questa board su Pinterest: Duomo di Siena, Porta del Cielo
Qui voglio raccontarvi l'itinerario che, finita la visita, ho ricostruito a mente fresca con l'aiuto anche di altre foto del Duomo perché la mia 'mancanza' di senso dell'orientamento è abbastanza proverbiale.
In più oggi ho visualizzato il percorso dall'esterno andando sul Facciatone e alla Basilica di San Domenico e posso assicurarvi che ora ho le idee molto chiare.
In più oggi ho visualizzato il percorso dall'esterno andando sul Facciatone e alla Basilica di San Domenico e posso assicurarvi che ora ho le idee molto chiare.
Superato il varco d'ingresso del portone che si trova alla destra di quello principale della facciata del Duomo, la guida ci ha condotto per una scala a chiocciola costruita all'interno della torre laterale a destra e dopo 79 scalini siamo arrivati nel sottotetto della navata di destra, a 16 metri di altezza.
Da notare in questa prima parte una mensola nella controfacciata che forse corrispondeva all'altezza del Duomo precedente e le canaline per la raccolta dell'acqua piovana, rifatte con materiali di oggi ma con lo stesso sistema di allora, per far confluire l'acqua in tre pozzi, di cui uno ancora utilizzato, quello esterno nell'angolo tra il Duomo e il Palazzo della Curia.
Da notare in questa prima parte una mensola nella controfacciata che forse corrispondeva all'altezza del Duomo precedente e le canaline per la raccolta dell'acqua piovana, rifatte con materiali di oggi ma con lo stesso sistema di allora, per far confluire l'acqua in tre pozzi, di cui uno ancora utilizzato, quello esterno nell'angolo tra il Duomo e il Palazzo della Curia.
Abbiamo percorso tutta la navata destra fino ad arrivare all'altezza della cupola, nel transetto, da dove si ha il primo forte impatto visivo; infatti due coppie di finestre si affacciano all'interno del Duomo ed il nostro sguardo incontra per primo quello della statua di San Bernardino facente parte del gruppo di statue poste in corrispondenza dei pennacchi della cupola.
Da qui una breve scalinata ci ha portato all'esterno, nel loggiato inferiore della cupola (da Piazza Duomo si vede solo il loggiato superiore. Grazie ad una foto che ho, scattata dalla Torre del Mangia, ho ritrovato il punto esatto dove eravamo), da dove ci si è aperto davanti un panorama stupendo carico di storia: la Torre del Mangia sulla sinistra, il Facciatone di fronte a noi impressionante nel rendere esattamente l'idea di come i senesi avevano intenzione di costruire il Duomo Nuovo, il Campanile a distanza ravvicinata e l'angolo di Piazza Duomo dove Palazzo Squarcialupi e l'antico ospedale Santa Maria della Scala si incontrano.
Da qui siamo rientrati dentro, rimanendo nello stesso piano, e ci siamo ritrovati nel ballatoio rivolto verso l'abside e, girandoci dall'altra parte, davanti alla finestra che affaccia sulla cupola stellata.
Proseguendo siamo usciti nuovamente, questa volta dalla parte sinistra del Duomo, e ci siamo ritrovati davanti lo spettacolo dell'imponente Basilica di San Domenico.
Rientrati, siamo ridiscesi per affacciarci da altre due coppie di finestre poste all'altezza della cupola, abbiamo proseguito per il sottotetto della navata sinistra passando per uno scorcio da dove abbiamo visto ancora la Basilica di San Domenico e in più la cupoletta in corrispondenza della Cappella dedicata a San Giovanni Battista all'interno del Duomo.
Arrivati in fondo alla navata sinistra, ci siamo diretti verso il ballatoio della contro facciata, passando davanti a un terrazzino con vista sull'antico ospedale Santa Maria della Scala. Dal ballatoio lo spettacolo d'insieme dell'interno del Duomo è stato 'quasi' totale; dico 'quasi' perché non oso immaginare come sarà quando il Pavimento del Duomo sarà visibile per intero. Non c'è bisogno che immagini niente perché a settembre sarò di nuovo lì di sicuro!
L'appuntamento con il Pavimento del Duomo di Siena per me è diventato fisso ogni anno per cui figuriamoci se perdo questa occasione :-)
Dopo il ballattoio, passando davanti al terrazzino speculare al precedente, siamo ridiscesi all'interno del Duomo dalla scala a chiocciola da dove avevamo iniziato il percorso.
La visita guidata è continuata all'interno.
Tempo totale: un'ora e mezza, circa.
La bellezza salverà il mondo dice uno dei personaggi di Dostoevskij. Come dargli torto?
Più approfondisco la conoscenza della storia di questa città e più cresce la mia ammirazione per quegli uomini che a Siena nel Medioevo sono stati in grado di pensare e costruire tanta bellezza ma anche di trovare soluzioni ingegnose ed ingegneristiche a problemi concreti e qui il mio pensiero non può che andare a quel sistema di gallerie sotterranee, i Bottini, che i senesi si sono inventati per far arrivare l'acqua in città, costruendo poi delle Fonti così imponenti per la raccolta dell'acqua da far dimenticare che a Siena sorgenti naturali di acqua non ce ne sono.
Note: la prenotazione per il percorso Porta del Cielo è obbligatoria.
Secondo me il percorso non presenta difficoltà; 79 scalini sono 'niente' per chi ha fatto i 400 della Torre del Mangia o i 130 del Facciatone. C'è da dire che ci si muove in fila indiana per cui all'inizio se qualcuno ha un attimo di perplessità consiglierei di chiudere la fila. C'è solo un tratto esterno in cui per permettere a tutti di vedere il panorama per intero ci si ritrova stretti come nei posti in terrazza durante il Palio dove si sta in doppia fila tra chi ha il posto a sedere e chi in piedi quindi di sicuro evitare borse ingombranti!
Aggiornamento del 14 settembre 2013
Ebbene sì, sono ritornata alla Porta del Cielo con il Pavimento del Duomo scoperto e in notturna. Ecco le prove!
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