giovedì 4 ottobre 2018

Palazzo delle Papesse a Siena, apertura straordinaria

Siena: Palazzo delle Papesse

“Così costretto com’è, in uno dei tratti più angusti di via di Città, per giunta dietro una curva per chi la strada la fa in salita, il palazzo non attira lo sguardo fino a che non vi si passa davanti. A quel punto il bugnato rustico del pianoterra, proiettato sulla strada, diventa, per la coda dell’occhio, un’attrazione irresistibile. Solo allora lo sguardo è portato a salire in alto, verso i piani superiori, là dove, in chiaro contrasto col pianoterra, si manifesta la piana superficie a bugnato liscio.”

Ho scelto queste parole di Fabio Gabrielli per introdurre questo post sul Palazzo delle Papesse a Siena perché descrivono perfettamente ‘ l’incontro’  del viandante con il Palazzo.

Venerdì scorso, in occasione dell’evento ‘La notte dei ricercatori’ organizzato dall’Università di Siena, c’è stata una apertura straordinaria del Palazzo delle Papesse per illustrare il lavoro di restauro conservativo fatto sulla facciata in travertino ritornata al suo splendore.

Io non ero mai entrata in questo Palazzo né quando ha ospitato il Centro di Arte Contemporanea,  dal 1998 al 2008, né prima quando vi aveva sede la Banca d’Italia quindi questa occasione è stata una vera gioia per me soprattutto perché quest’estate in occasione delle Scoperte del Giovedì, organizzate dalle guide turistiche  Federagit Siena sulle famiglie storiche di Siena, durante la serata dedicata alla famiglia Piccolomini una delle tappe è stata il Palazzo delle Papesse da dove Galileo Galilei durante i ‘domiciliari’, diciamo così, nel 1633 fu ospite da luglio a dicembre di Ascanio Piccolomini, arcivescovo di Siena dal 1628 e appassionato di lettere e scienze, e nell’occasione fece le sue osservazioni della luna dall’altana del Palazzo delle Papesse.

Capite che con questa notizia fresca fresca la possibilità di vedere con i miei occhi il luogo dove Galilei secoli fa fece le sue osservazioni sulla luna era troppo ghiotta?

Detto questo, come mai si chiama Palazzo delle Papesse vi starete chiedendo se non siete di Siena? Presto detto: perché la sua costruzione fu voluta da Caterina Piccolomini, sorella di Pio II Piccolomini.  Questa dicitura risale alla metà del Cinquecento. Le sorelle in realtà erano due ma non si capisce come mai si fa riferimento ad entrambe se il Palazzo fu eretto da una sola.

Comunque, quando vi capiterà di passarci davanti, ricordatevi che il Palazzo delle Papesse costituisce un “raro esempio di committenza femminile in campo edilizio nel cuore della città” (cit. Lucia Fornari Schianchi).

Palazzo delle Papesse: passaggi di proprietà


I lavori iniziarono nel 1460 e si protrassero fino al 1478 anche se dal  1466 il Palazzo delle Papesse era già abitabile. Ci fu un rallentamento nel 1464, anno dell’improvvisa morte di Pio II.

Per avere delle coordinate temporali più immediate sappiate che il Palazzo delle Papesse è più antico rispetto al Palazzo Piccolomini in Banchi di Sotto,  sede dell’Archivio di Stato, e che costituisce il primo esempio di architettura rinascimentale fiorentina a Siena anche se limitatamente alla facciata perché se girate l’angolo su Via del Poggio e poi Via del Castoro vi accorgerete già dell’utilizzo del laterizio e delle finestre ogivali di stile gotico senese oggetto tra l’altro del  revival gotico ottocentesco che interessò diversi Palazzi a Siena.

Successivamente, alla fine del Cinquecento, ci furono dei lavori di restauro del Palazzo delle Papesse promossi da Ascanio Piccolomini, arcivescovo di Siena dal 1589 al 1597, come attesta una lapide del 1595 all’interno del Palazzo.

Nel 1757 il Palazzo delle Papesse passò alla famiglia Tolomei e nel 1804 alla famiglia Nerucci. Dopodiché nel 1884 fu acquistato dalla Banca D’Italia che all’epoca si chiamava Banca Nazionale del Regno.

Quando la Banca d’Italia chiuse i battenti della sua filiale senese il Palazzo delle Papesse fu destinato al Centro di Arte Contemporanea, istituito dal Comune di Siena, che rimase aperto per dieci anni, dal 1998 al 2008.

A quanto pare il Centro di Arte Contemporanea non ha avuto vita soddisfacente tanto che non è stato trasferito in altro luogo ma proprio chiuso nel 2008.

Forse Siena non era pronta. Lo sarebbe oggi? Chissà! Le opere del Fondo Papesse di proprietà del Comune di Siena sono custodite al Santa Maria della Scala di Siena e alcune sono anche esposte come ad esempio la scultura Testa del 1998 di Mimmo Paladino in una collocazione molto suggestiva all’interno del Museo Archeologico.

Da allora io l’ho sempre visto chiuso il Palazzo delle Papesse e da qualche anno coperto dall’impalcatura per il restauro della facciata.

Ricordo  la gioia di quando a giugno dell’anno scorso mi accorsi che avevano tolto l’impalcatura: che splendore!

Sperai in una possibilità di poterlo vedere all’interno. E così è stato.

Palazzo delle Papesse: ultimo restauro


Durante tutti i passaggi di proprietà il Palazzo delle Papesse ha subito delle trasformazioni sia all’esterno (ad esempio in principio c’erano tre portali, oggi abbiamo un portale centrale e due finestre laterali) che all’interno (ad esempio nel cortile).

Per quanto riguarda il recente restauro , una delle restauratrice ci ha spiegato come attraverso impacchi, siringhe, spazzolini e laser sia stato possibile ripulire la facciata al punto ‘giusto’ senza che sembrasse finta per il troppo pulito. Inoltre ci ha fatto notare come al posto degli aghi anti piccioni sia stato messo un sistema elettrico sui davanzali tipo quelli che si usano per allontanare i cinghiali, ho pensato io, poiché ne ho avuto a che fare al lavoro qualche anno fa.

Siena: Palazzo delle Papesse

Una delle cose più curiose e interessanti per gli studiosi è stata la mappatura che ne è venuta fuori dei segni lasciati dagli scalpellini che hanno lavorato alla facciata del Palazzo delle Papesse.

Siena: Palazzo delle Papesse - Tavola dei Segni

Siena: Palazzo delle Papesse - Foto restauro

E’ incredibile! Questi segni erano già stati rilevati dagli studiosi solo che osservando la facciata attraverso un binocolo le parti più alte della facciata erano sicuramente sfuggite. Questa volta invece, stando a tu per tu con ogni pietra, si è potuto stilare un vero e proprio elenco indicando anche il numero di volte in cui quel segno si ripete.

Agli studiosi il compito di capire il perché di questi segni. Indicavano forse la provenienza dello scalpellino, la sua particolare bravura, una specie di marchio? Lo scopriremo forse in futuro.

Prima di passare in rassegna le sale interne la domanda che può sorgere spontanea è: chi è stato l’architetto del Palazzo delle Papesse? A primo acchito verrebbe in mente a tutti Bernardo Rossellino sia per la somiglianza con i palazzi rinascimentali fiorentini sia perché sappiamo che era stato coinvolto da Pio II per la realizzazione della Città Ideale cioè Pienza; ma non c’è alcuna documentazione che lo attesti.

Il disegno del Palazzo delle Papesse potrebbe averlo realizzato il Rossellino ed i lavori invece essere stati diretti da altri, sicuramente da Antonio  Federighi di cui risultano attestati di pagamenti a suo nome nel 1463 e ne 1466. Il Federighi inoltre è autore delle Logge del Papa a Siena (1462) fatte costruire da Pio II quindi anche lui nel giro, diciamo così.

Palazzo delle Papesse: stanze con soffitti decorati


L’interno del Palazzo delle Papesse è molto sobrio. L’unica nota colorata sono i soffitti realizzati nell’Ottocento dai ‘pittori di stanze’ (cit. Elisa Bruttini), un gruppo di pittori coordinati da Augusto Corbi, l’architetto chiamato dalla Banca d’Italia per adattare il Palazzo alle sue nuove funzionalità.

Stiamo parlando quindi di Gaetano Brunacci, Gaetano Marinelli, Alessandro Franchi, Giorgio Bandini e forse altri.

Le decorazioni di tema pagano e intervallate dai simboli sabaudi sono ben conservate e riportano come soggetti  carri trionfali, putti, arpie, festoni di frutta e fiori, candelabre, uccelli, figure femminili, figure alate, mostri marini, paesaggi.

La stanza che almeno a me ha colpito di più per la varietà dei colori e per la riconoscibilità dei soggetti, e credo in generale colpisca di più tutti, è stata quella con i carri trionfali degli dei pagani e dei relativi segni zodiacali realizzati da Alessandro Franchi, Gaetano Marinelli e Giorgio Bandini, autori da me conosciuti e amati, contro ogni mia previsione conoscendo i miei gusti, da quando feci qualche ricerca  sull’Oratorio dell’Istituto Santa Teresa di Siena.

Sappiamo di questi nomi relativamente a questo soffitto perché ci sono dei disegni di Alessandro Franchi conservati nel Monte dei Paschi di Siena e un bozzetto realizzato da Gaetano Marinelli sullo stesso soggetto rappresentato nel Collegio del Cambio di Perugia.

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Tra i tondi con i carri allegorici troviamo delle targhe “che inneggiano alle virtù bancarie”: Commercio, Insdustria, Utilità, Ordine, Prontezza, Capitale, Attività, Lavoro, Fiducia, Associazione.

Non sapevo nemmeno dell’esistenza di ‘virtù bancarie’. L’ho scoperto grazie al testo “Il Palazzo delle Papesse a Siena” di Elisa Bruttini, Fabio Gabrielli, Annalisa Pezzo e Marco Pierini pubblicato nel 2006 che ho trovato nella Biblioteca Comunale di Siena e che ho utilizzato per saperne di più sul Palazzo delle Papesse proprio dopo averlo visitato e per scrivere questo post.

Le stanze del Palazzo delle Papesse si susseguono una dopo l’altra su due piani. Vi accompagno quindi ora a vedere i soffitti attraverso le foto.

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Finestra

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Decorazioni soffitto

Siena: Palazzo delle Papesse - Porzione di pavimento

Palazzo delle Papesse: Altana


Per un attimo ho temuto che non ci avrebbero portato a far vedere l’altana per motivi di sicurezza o altro e invece… che spettacolo di panorama! Già qualcosa si percepisce dalle finestre mentre si salgono le scale ma la vista a 360 gradi da lassù è magnifica. Ecco le prove.

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana

Siena: Palazzo delle Papesse - Altana


Palazzo delle Papesse: loggiato


Con il cuore espanso da questa meraviglia siamo riscesi giù ed è stata l’occasione per me di soffermarmi nel cortile al pian terreno, rimaneggiato nell’Ottocento, con il bellissimo loggiato decorato da Gaetano Brunacci che ricorda quello delle Logge delle Mercanzie sempre a Siena e l’elegante pozzo che avevo visto solo in foto. Prima di uscire definitivamente un ultimo sguardo anche al bellissimo cancello in ferro battuto realizzato dall’allora ditta Franci come il resto dei ferri presenti nel Palazzo.

Siena: Palazzo delle Papesse: Loggiato

Siena: Palazzo delle Papesse: Loggiato

Siena: Palazzo delle Papesse: Loggiato

Siena: Palazzo delle Papesse - Pozzo

Siena: Palazzo delle Papesse - Interno

Che dire se non che vorrei sapere a questo punto che destinazione avrà il Palazzo delle Papesse nell’immediato futuro, sperando vivamente che ne abbia uno?

Siena: Palazzo delle Papesse - vista

Al momento il Palazzo delle Papesse è vuoto nel senso che non ci sono arredi di alcun tipo. Avrebbe bisogno sicuramente di una imbiancatina ma in apparenza mi sembra abitabile.

Insomma, dita incrociate.

Palazzo delle Papesse: facciata


Uscendo dal Palazzo mi sono soffermata a guardare lo stemma dei Piccolomini sulla facciata alla base del quale c’è una tartaruga. Ce lo ha fatto notare la restauratrice quando ci ha detto come lo stemma, compresa per l’appunto la tartaruga di cui non avevo rimembranza, sia stato ripulito con il laser e di quanto questa tecnica sia efficace ma lunga nei tempi.

Siena: Palazzo delle Papesse - Stemma Ascanio Piccolomini

Lo stemma riporta il nome di Ascanio Piccolomini, l’arcivescovo di Siena promotore dei restauri cinquecenteschi e appassionato di lettere, e del motto Ad locum tandem riferito ad una delle Imprese da lui inventate.

Altra cosa che ho fatto, ovviamente, è stata di cercare di individuare qualche ‘marchio’ di scalpellino di quelli alla base della facciata e ne ho individuati alcuni. Eccoli!

Siena: Palazzo delle Papesse - Segni sul travertino

Siena: Palazzo delle Papesse - Segni sul travertino


Palazzo delle Papesse: curiosità


Da una delle Finestre del Palazzo delle Papesse si vedono benissimo i merli ghibellini superstiti in tutta Siena ;-)

Siena: Palazzo delle Papesse - vista sui merli ghibellini

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Per chi di voi se lo sta ancora chiedendo: gli Ascanio Piccolomini nominati nel post sono due, zio e nipote, uno del Cinquecento e uno del Seicento,  entrambi arcivescovi di Siena.

Altri post che forse potrebbero interessarvi:
- quello sul Revival Gotico
- quello con la foto della scultura Testa del 1998 di Mimmo Paladino: Arte Contemporanea a Siena
- quello in cui vedo i merli ghibellini dalla Pinacoteca di Siena e da Via dei Percennesi

4 commenti:

  1. Bell'articolo e belle foto Amina! Grazie a te adesso ho visto cosa c'è nel Palazzo delle Papesse che da tempo mi affascinava, ma che ho mai avuto occasione di visitare.

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  2. Grazie Jessica! Io sono proprio contenta di aver intercettato questa occasione per vederlo ;-)

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  3. Mannaggia! Mi son persa questa visita interessantissima. Mi vergogno ma non ho mai visto l'interno del palazzo e... sono nata a Siena!
    Speriamo che ci siano altre aperture e magari quando ci sono scrivine PRIMA nel blog per avere un sollecito in più rispetto al giornale!! Grazie dell'articolo che ci ha permesso un percorso almeno virtuale!

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  4. Mannaggia Alfonsa mi spiace! Io ho intercettato la notizia il giorno prima da un contatto su Facebook e per puro caso perché era la settimana in cui stavo facendo un esperimento per ridurre l’utilizzo dei Social :-)
    Si vede che questa volta doveva andare così.
    Un tempo c’era una pagina nel blog dove aggiornavo gli eventi a Siena ogni settimana, quelli che mi interessavano e che pensavo quindi potessero interessare anche a voi. Non era semplice ma lo facevo volentieri. Poi ho smesso quando è stato creato il sito http://www.enjoysiena.com

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