giovedì 24 dicembre 2020

Quel che rimane del mio duemilaventi

Carissimi lettori,

come state? 

Mi affaccio per aggiornarvi un po’ e per farvi gli auguri.

- Non è facile vivere in povertà

- Abbiamo noi stessi

Questo dialogo tratto dal film Quel che resta del giorno tra la governante, interpretata dalla bravissima Emma Thompson, e una cameriera e che mi è capitato di rivedere quest’anno sintetizza ciò che mi rimane di questo 2020 e che porterò nel 2021.

Nel film quel ‘noi’ non è un plurale maiestatis; ma non ha importanza per me. 

L’ho sentito così descrittivo di ciò che stavo vivendo che l’ho eletto mio faro nella notte perché di notti, vissute anche in pieno giorno, in cui più volte il mio cervello stava per cedere alla rabbia, tristezza, frustrazione, paura difronte a ciò che non potevo cambiare ce ne sono state diverse. 

Notti in cui mi sono svegliata di soprassalto con il cuore a mille chiedendomi ‘ma quando finirà?’ o mattine in cui mi alzavo con una sensazione di pesantezza nel cuore che mi faceva dubitare del fatto che la mia vita avesse ancora senso. 

E questo nonostante io abbia dedicato sempre del tempo a costruire e rinforzare le fondamenta del mio essere.

Da marzo sono stata richiamata al lavoro solo per qualche mese e meno male perché ho potuto riprendere contatto con la mia quotidianità.

Il resto delle giornate le ho riempite seguendo corsi online.

Ah, detto per inciso, se siete in procinto di acquistare un corso di Social Media Manager piuttosto che di Instagram, di Come creare e lanciare un corso online oppure di Fotografia; di come impostare il profilo su Linkedin o per capire se siete Multipotenziali; di Storytelling piuttosto che di Facebook Ads e via dicendo posso sicuramente darvi qualche dritta per aiutarvi nella scelta.

Vivere da sola è la normalità per me ma questa situazione mi ha fatto capire quanto la dimensione relazionale in presenza, che il lavoro mi permette, mi sia necessaria.

Sono ancora qui. Barcollo, anche quando credo che non sia così, ma non crollo.

Continuerò ad approfondire cosa vuol dire quel ‘abbiamo noi stessi’.

In che modo? Attraverso lo studio strutturato della Mindfulness, la naturale conseguenza della Meditazione Vipassana, direi.

E questo è quanto.

Vi auguro un Buon Natale con voi stessi e con le vostre famiglie e per l'Anno Nuovo vi auguro un 'nuovo inizio della vita che conoscevamo'.

È il bellissimo augurio che mi ha fatto un lettore del blog e che ho voluto condividere con voi.

Io non dovrò infrangere nessuna regola per fare il pranzo di Natale e di Capodanno in famiglia.

Spero neanche voi!

Un abbraccio,

Amina

2 commenti:

  1. Mia cara,
    hai fatto benissimo ad affacciarti e a condividere queste riflessioni tutt’altro che banali.
    Tanti auguri di cuore. E che sia un nuovo inizio per tutti!
    Abbraccia la sister anche da parte mia.

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    Risposte
    1. Grazie mille Barbara. Un abbraccio e tanti auguri anche al coniuge :-)

      Elimina

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