Turbolenza di David Szalay per Adelphi
Si tratta di dodici racconti che hanno come filo conduttore i trasferimenti aerei da una parte all’altra del mondo dei protagonisti (tanto che ogni racconto riporta come titolo la sigla dell’aeroporto di partenza e quello di arrivo della tratta percorsa dal protagonista) e l’alternarsi di personaggi che da secondari in una storia diventano protagonisti in quella successiva.
In tutte le storie c’è l’amore (quello dei genitori verso i figli e viceversa, quello fraterno, quello di coppia) alle prese con gli imprevedibili eventi della vita (la malattia, la morte, l’invecchiamento, la diversità, il tradimento, i soldi, la violenza, l’inganno, la menomazione) che irrompono nelle vite dei personaggi come una turbolenza.
Si legge in un paio d’ore, sufficienti per farsi conquistare dai personaggi che si fanno ricordare proprio grazie all’escamotage della staffetta.
A chi lo consiglio?
A chi ama la forma breve del racconto, ovviamente, e a chi ha apprezzato Scene dalla vita di un villaggio di Amos Oz.
A me è piaciuto molto.
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