Solo i Dintorni di Siena hanno il potere di farmi venire qualche rammarico per il fatto di non aver preso la patente.
Raggiungere con i mezzi pubblici alcune zone come le Crete senesi, alcuni castelli nel Chianti e la Montagnola infatti è praticamente impossibile.
Il massimo dell'ilarità è quando scopro che posso andare in una zona ma non tornare lo stesso giorno oppure posso ma con un tempo di permanenza irrisorio.
E' per questo che quando gli amici motorizzati o mia sorella mi propongono una gita fuori porta, io accetto sempre molto volentieri e ogni volta riscopro il benessere che deriva dal contatto con la natura, io che amo il 'mattone' della città.
Passeggiare nel bosco è una delle cose che mi piace molto fare.
Quando per esempio ho lavorato a Levico Terme, per una stagione turistica, ho impiegato i giorni di riposo per scoprire i dintorni.
Ricordo ancora la bellissima passeggiata detta la Strada dei Pescatori.
Seguire il sentiero, approfittare delle soste per parlare dei grandi sistemi ma anche dei piccoli sistemi con chi mi accompagna, rimanere in silenzio per ascoltare il rumore di un ruscello, guardare il cielo o un rudere allenta ogni tensione fisica.
Da soli bisogna essere esperti altrimenti la paura appena inizia a fare buio oppure l'indecisione in un bivio può trasformare la passeggiate in fonte di stress, me ne rendo conto io che amo fare le cose anche da sola.
Di recente ho riprovato queste sensazioni - quelle positive - percorrendo il sentiero n. 402 della Riserva Naturale Alto Merse nella Montagnola senese partendo dal sentiero n.400, quindi da Brenna fino a quasi Castiglion che Dio Sol Sa, costeggiando la gora (la deviazione artificiale del fiume Merse costruita per portare l'aqua ai mulini della zona) e il fiume Merse fino al Mulino di Ricausa e alle caratteristiche cascatelle.
Ho scritto 'quasi' perché sono sicura che Castiglion che Dio Sol Sa era dietro l'angolo ma, dopo due ore di camminata con soste varie, senza uno stradario che ci desse la certezza che effettivamente eravamo vicini, nell'assenza totale di altri nostri simili -magari autoctoni- che ci rassicurassero e con un occhio all'orologio e l'altro tra gli alberi per capire quanto ancora il sole ci avrebbe accompagnato prima di tramontare, siamo stati saggi e siamo tornati indietro, in questo caso senza alcun rammarico.
Nel bosco mi sento catapultata in un altro spazio tempo. Noto infatti subito la differenza quando poi si rientra in macchina per tornare a casa e quindi ai rumori della quotidianità.
Pur tuttavia succede che nei giorni seguenti avverto dentro di me una bella sensazione di serenità senza doverla cercare perché è lì con me, ci si è trasferita quasi come per osmosi.
Ho fatto un po' di foto. Il video finale è dove siamo arrivati, vicino alle cascatelle.
Se volete fare anche voi questo itinerario consultate il sito della Pro Loco di Sovicille e - se accettate un consiglio - scordatevi tutto ma non una bottiglietta d'acqua! (semi cit. pubblicità)
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