lunedì 10 aprile 2017

Daniel Spoon Saga: La via di mezzo (volume 1)

Daniel Spoon Saga: La via di mezzo (volume 1)

Daniel Spoon Saga: La via di mezzo (volume 1) di Gabriele Delfino pubblicato in eBook su Amazon

Questo post si compone di due parti. Nella prima vi racconto le mie impressioni sul romanzo; nella seconda riporto l'intervista che ho fatto al suo autore, Gabriele Delfino.

Tutto ciò è accaduto per caso ma noi del club il-caso-non-esiste sappiamo che non è così, vero?

E' successo che nella pagina Facebook di My Day Worth io abbia pubblicato una foto della Via di Mezzo di Siena e che Gabriele Delfino, che segue la pagina, abbia scritto nei commenti che aveva scritto un romanzo che si intitolava La via di mezzo. Secondo voi, potevo non precipitarmi ad acquistarlo e leggerlo? Questo blog mi sta abituando a queste coincidenze e la cosa devo dire che mi piace un sacco!

E ora mettevi comodi che io inizio a raccontarvi. Se avete poco tempo, iniziate dall'intervista. A me è piaciuta moltissimo!

Recensione del romanzo Daniel Spoon: La via di mezzo

La via di mezzo è un romanzo - fantasy - di formazione.

Il protagonista Daniel, diciannovenne, desidera che la sua vita abbia una svolta.

Daniel “non ha imparato cosa sia socialmente accettabile” e quindi “ha sviluppato un istinto di difesa che gli impedisce di dire tutta la verità. “

Un esempio? Ha imparato ad “evitare di fare il nome di Michael Bolton quando si parla di musica, a non nominare Notthing Hill come film preferito e a non accennare a qualsiasi libro in generale perché leggere non è abbastanza macho come vandalizzare auto alle 3 di notte dopo aver bevuto due casse di birra o avere la prima esperienza sessuale sul retro di un pub contro i cassonetti della spazzatura.”

Daniel decide quindi che la svolta che desidera sarà possibile all’Università dove “potrò” – dice – “finalmente smetterla di sentirmi definito da quello che gli altri sanno di me. O da quello che io so di me.”

E già, perché all’Università sarà tutto nuovo, nessuno lo conosce e quindi sarà il momento ideale per “costruirsi una identità nuova, affascinante” (…) “più spigliata e sofisticata”.

E già qui il personaggio mi ha conquistata perché anch’io ho vissuto il passaggio dalle superiori all’Università in questo modo riponendo nel cambio di città, di ambiente e persone la possibilità del mio riscatto. Mi sentivo il brutto anatroccolo e volevo che la mia vita subisse una svolta.

Tornando a Daniel, la svolta ci sarà ma sicuramente non come lui se lo era immaginato.

Nel mio caso? Be', ho scoperto che “L’unica gioia al mondo è cominciare. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.” Per chi ancora non lo sapesse, lo ha detto Cesare Pavese.

La via di mezzo è un romanzo per ragazzi che a me però è piaciuto molto e non perché sia appassionata del genere fantasy ma perché, oltre alle affinità che ho trovato con Daniel, trovo che il messaggio che l’autore vuole trasmettere sia universale e che una rinfrescata al riguardo anche a noi adulti non faccia male.

Il messaggio è legato all’amore, al coraggio, alla paura o meglio, al superamento della paura, alla bellezza, alla 'semplicità di Dio', alla speranza.

Non aggiungerò altro rispetto alla trama. A quelli della mia generazione però dico che la storia mi ha ricordato il video clip Thriller, quello di Michael Jackson, uscito nel 1985, anche se nel romanzo di Gabriele Delfino le parti sono invertite. Volutamente invertite, come ho avuto modo di ascoltare in una sua intervista su YouTube.

Il linguaggio è scorrevole. Lo stile - curato - è fresco, divertente, ironico con citazioni musicali, cinematografiche e letterarie per tutte le età.

Essendo il protagonista Daniel anche la voce narrante, noi lettori siamo messi al corrente di tutti i suoi meccanismi mentali e la cosa personalmente mi è piaciuta molto perché il personaggio è lucidamente consapevole della sua ‘ossessione’.

Colpi di scena ce ne sono in ogni capitolo e sono credibili, nella loro logicità, e non prevedibili. E qui una domanda me la sono posta: forse è perché non sono avvezza ai romanzi fantasy? Magari se qualcuno di voi lo è, potrebbe leggere La via di mezzo e illuminarmi al riguardo :-).

***

Intervista a Gabriele Delfino, autore del romanzo Daniel Spoon: La via di mezzo

Gabriele, non ci conosciamo per cui sono curiosa di sapere che lavoro fai e se la scrittura fa parte del tuo lavoro principale.

Ho un'agenzia di comunicazione, Bottega della Comunicazione. La scrittura è solo un hobby, anche se in realtà sarebbe più corretto descriverla come una esigenza.

Presumo che se hai scelto il genere 'fantasy' tu abbia un debole per questo genere anche come lettore. Quando è nata questa preferenza?

Il fantasy è un genere molto ampio e comprende tanti sottogeneri. Non sono appassionato del fantasy classico (quello che parla di draghi, elfi et similia, per intenderci) ma prediligo il fantasy moderno. Il mio scrittore preferito è Jonathan Stroud, un vero e proprio genio.

Ricordi qual è stato il primo libro fantasy che hai letto?

La mia prima passione è stata la fantascienza e Philip Dick rimane per me un punto di riferimento imprescindibile. Travalica ogni confine di genere e volente o nolente sarò sempre influenzato da alcune sue tematiche, come la definizione di "reale" e la riflessione sulla religione. Il fantasy è arrivato dopo.  I primi romanzi fantasy letti credo che siano quelli della trilogia "queste oscure materie" di Philip Pullman: La bussola d'oro, La lama sottile e il Cannocchiale d'ambra.

Quando hai capito che da lettore volevi passare dalla parte dello scrittore?

È un desiderio che ho sempre avuto, fin da piccolo. Un conto però è sentire l'istinto di scrivere, un altro è avere una storia da raccontare e il discrimine è tutto qui: nel momento in cui si scopre dentro di sé una storia che valga la pena vivere e condividere, allora scrivere diventa naturale.

Hai frequentato qualche corso di scrittura? Se sì, in cosa ti è stato utile? Se no, come hai organizzato il lavoro di scrittura di La via di mezzo?

Ho frequentato un corso di scrittura creativa negli anni universitari (era previsto dal mio piano di studi).

Non ricordo molto ad essere sincero, però mi è rimasta impressa un'indicazione: quando si scrive un testo letterario (una sceneggiatura, un romanzo, ecc.) è necessario stendere una biografia dei personaggi coinvolti. Bisogna conoscere tutto di loro: il loro carattere, i loro gusti, il loro passato, proprio come se fossero delle persone vere. Ogni dettaglio è fondamentale per far sì che poi si comportino in maniera coerente e credibile, perfino particolari che poi nel testo non emergeranno mai. Ad esempio: qual è il loro colore preferito? E perché?

Una volta stesa la lista dei personaggi e la loro biografia, bisogna dedicarsi alla storia.
Prima di incominciare a scrivere il romanzo vero e proprio, è necessario avere un'idea degli snodi fondamentali delle trama: dove parte, dove va a finire e gli avvenimenti essenziali nel mezzo. In questa maniera, non ci si ritroverà a metà romanzo senza sapere come continuare.

Personalmente poi, mi sono ritrovato a cambiare diversi dettagli in fase di scrittura: arriverà sempre un momento in cui i personaggi incominceranno a comportarsi come vogliono loro e la storia evolverà di conseguenza.

Da un intervista su YouTube ho scoperto che ti sei ispirato alla saga di Twilight in cui i ruoli ‘tradizionali’ sono capovolti. Puoi spiegarlo anche ai lettori di My Day Worth?

È vero. In occasione del decimo anniversario del primo libro della saga di Twilight, Stephenie Meyer (l'autrice) ha fatto uscire una nuova ristampa del romanzo, corredata da una versione dello stesso in cui il sesso dei personaggi era invertito, "Life and Death: Twilight Reimagined". Bella quindi è diventata Beau (diminutivo di Beauford) ed Edward è diventato Edythe (lo stesso vale anche per tutti gli altri personaggi del libro).

Non si tratta (solo) di una mera operazione commerciale ma è anche una risposta dell'autrice alle critiche ricevute: è indubbio infatti che il romanzo ricalcasse il classico cliché della donna debole, imbranata e indifesa che si innamora di un uomo perfetto, forte e bellissimo.

Ecco, io ho capito di voler scrivere una storia che fosse esattamente l'opposto: il protagonista doveva essere un ragazzo insicuro e impacciato, circondato da donne molto più affascinanti, decise e forti di lui. E francamente penso che questa visione del mondo, rispecchi maggiormente la realtà dei fatti :-)

Siena è presente nel tuo romanzo ed è stato proprio questo il gancio che mi ha portato a scoprirlo. Mi racconti il tuo legame con Siena?

Siena per me è un luogo del cuore. L'ho scoperta da piccolo, perché mio padre ci portava spesso per lavoro e malgrado io sia di Milano, tento di tornarci non appena posso. Per qualche anno, in età adulta, sono riuscito a tornarci una volta ogni sei mesi. Purtroppo l'ultima mia visita risale a Settembre e devo dire che mi manca molto.

Se possibile, potresti dirmi qual è la fortezza del XIII secolo nelle Crete, l’Hotel dove alloggiano Daniel ed Elisabeth?

Si tratta del Castello di Leonina a Casetta. Non l'ho nominato direttamente per non fare pubblicità occulta ma ci tengo a precisare che tutti i luoghi menzionati sono reali (a eccezione dell'università di Daniel). Il ristorante dove si fermano a cenare, ad esempio, è la Taverna di Cecco, in via Cecco Angiolieri: secondo me sono i migliori pici al cinghiale di Siena e la frequento ormai da 12 anni.

E poi, quando Elisabeth dice “Siena: la sua bellezza mi ha letteralmente nutrito in un periodo molto difficile. Stavo qui e stavo bene. Potevo concentrarmi su me stessa invece che sul desiderio di uccidere”. A che periodo storico si riferisce, si può dedurre?

La vita di Elisabeth è avvolta nell'ombra, per la maggior parte. Sappiamo che era a Siena il 3 Luglio del 1944, quando i francesi sono entrati in città da porta San Marco e che dobbiamo a lei la salvezza della città, grazie all'influenza esercitata sul generale De Monsabert che proibì l'uso dell'artiglieria e ordinò ai propri ufficiali di non sparare oltre il 18 secolo. Non sappiamo però per quanto tempo vi soggiornò. Mi piace pensare tuttavia che abbia conosciuto Caterina Benincasa (quindi tra il 1347 e il 1380) e che abbia avuto diversi dialoghi con lei. Chissà che la futura Santa non abbia contribuito al suo cambiamento.

Anche Londra è presente in La via di mezzo. Come è avvenuta la scelta?

Londra è una città magica e misteriosa per definizione e avendola visitata diverse volte, potevo avere dimestichezza con le vie e i luoghi descritti. Inoltre esercita su di me un certo fascino.

La tua passione per la musica è spiccatamente presente nel romanzo sia nelle citazioni - scritte e audio - all’inizio e fine di ogni capitolo sia nel testo vero e proprio. Ci racconti di questa tua passione e di come ti è venuta l’idea di integrarla nel romanzo?

L'idea di base è questa: nei film, nei telefilm e nei cartoni animati la musica è un elemento essenziale e vitale, perché non dovrebbe essere così anche per un libro? In particolare, desideravo che, alla fine di ogni capitolo, un lettore potesse rivivere le emozioni del capitolo stesso, attraverso una colonna sonora.

Personalmente ti ringrazio perché ho scoperto un mondo musicale di cui ero all’oscuro! I testi delle canzoni mi sono piaciuti. Le musiche mi sono sembrate da The day after. Ma ripeto, ho gigantesche carenze musicali.

Anche solo il fatto che tu le abbia ascoltate, mi rende felice :-)

Anche se si tratta di un romanzo fantasy, c’è qualcosa di autobiografico?

Sicuramente. C'è molto di me in tutti i personaggi descritti e in particolare in Daniel e Alice. Io AMO Alice.

Ti piace sul serio Michael Bolton? Attenzione a come rispondi perché a me piace! :-D

In realtà non è il mio genere di musica :D
Tuttavia tutte le canzoni presenti nelle tre compilation dedicate al romanzo, pur essendo molto differenti tra di loro, rappresentano il mio gusto personale.

***

Ringrazio Gabriele per la generosità nelle risposte.

Il secondo volume della saga si intitola Daniel Spoon: La porta stretta.

In privato Gabriele mi ha rivelato che una 'certa situazione' de La via di mezzo si capirà a pieno in questo secondo volume. Quindi :-)

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