Non c'è che dire, le Scoperte estive del giovedì a Siena, arrivate alla III^ edizione, è uno degli appuntamenti che danno senso alle serate estive a Siena.
Si tratta di passeggiate guidate in notturna alla scoperta di quegli angoli nascosti di Siena rivelatori di storie antiche e meno antiche di cui siamo tutti ghiotti, i senesi per primi i quali sono sempre numerosi. Ho notato che la cosa colpisce piacevolmente i turisti.
Le guide sono molto preparate ma secondo me si impegnano ancora di più in queste occasioni perché i senesi amano talmente la loro città che sanno tutto di lei, anche le date! per cui sono molto attenti a correggere eventuali inesattezze :-)
In questo post non vi racconterò per filo e per segno delle passeggiate alle quali ho partecipato; ma condividerò quelle che per me sono state le 'chicche'.
Iniziamo quindi e buona lettura!
Ho una confessione da fare: di Brandano, Pier Perttinaio, Barbicone, Passitea e ovviamente di Santa Caterina da Siena protagonisti del giovedì dedicato ai Pazzi e Profeti avevo già sentito parlare; ma del cavallo balzano invece no; quello cioè con le balze bianche sopra uno o più zoccoli.
È stato buffo per me perché il 17 agosto, durante il corteo storico (no, non ho sbagliato; quest'anno causa piopggia il Palio è stato rimandato al giorno dopo), sono rimasta colpita proprio da Mocambo, il cavallo andato in sorte alla Contrada della Lupa, per quel 'piede' diverso dagli altri tre tanto che gli ho fatto una foto.
Come mai si è parlato dei cavalli balzani durante le Scoperte? per il suo significato di 'strambo', 'stravagante' che forse potrebbe nascondersi anche dietro alla 'balzana', lo stemma bianco e nero di Siena; quindi in linea con il dantesco 'gente vana' e da qui anche il detto popolare che traccia il profilo psicologico di un cavallo a seconda di quante balze ha:
balzano da 0 cavallo sincero
balzano da 1 cavallo di nessuno
balzano da 2 cavallo da bue
balzano da 3 cavallo da re
balzano da 4 cavallo matto
La 'chicca' delle Scoperte dedicata alle Fonti, fontane e fontanine è stata quella su Fonte Gaia. Scoprire cioè:
- che esistono due frammenti del primo disegno realizzato da Jacopo della Quercia nel 1409 conservati uno al Victoria and Albert Museum di Londra, l'altro al Metropolitan Museum di New York
- che questo primo disegno prevedeva la presenza di altre due statue negli angoli posteriori: una scimmia a sinistra, un cane a destra
- che la versione definitiva del 1415 non presenta la scimmia e il cane ma la Creazione di Adamo e la Cacciata dal Paradiso
- che Fonte Gaia non fu commissionata a Jacopo della Quercia per scopo solo decorativo ma per trasmettere ai cittadini lo stesso messaggio etico, politico e religioso che i governanti avevano davanti ai loro occhi negli affreschi del Buon Governo del Lorenzetti nel dirimpettaio Palazzo Pubblico.
La passeggiata dedicata a La ricca arte degli Speziali mi ha rivelato che Vittorio Alfieri, durante i suoi soggiorni senesi, frequentava "un crocchietto di sei o sette individui dotati di senno, giudizio, gusto e cultura da non credersi"; dove? nelle farmacie! che erano anche luoghi d'incontro dove si formava l'opinione pubblica. Si è parlato anche dei ricciarelli di cui non solo abbiamo avuto un assaggio a fine passeggiata ma la nostra guida Martina Dei è stata così gentile da pubblicare sulla pagina Facebook delle Scoperte la ricetta di Giovanni Righi Parenti che io ripubblico qui. What elese?
Nell'ultima Scoperta estiva di questa edizione 2015 dedicata a Le rockstar del 'Settecento senese ho scoperto che Vittorio Alfieri non solo frequentava le 'farmacie' (vedi Scoperta precedente) ma anche i circoli letterari, altro luogo dove si formava l'opinione pubblica, animati da donne aristocratiche senesi, molto avanti per l'epoca, a cui partecipavano personaggi illustri.
E poi gli accademici antagonisti Girolamo Gigli, che conoscevo per il Diario sanese, uomo irriverente e polemico nei confronti della cultura obsoleta e Bernardino Perfetti, che non conoscevo, l'opposto del Gigli e incoronato poeta laureato in Campidoglio, onorificenza che prima di lui era toccata solo al Petrarca, rappresentato a Siena in un busto collocato in un posto singolare, una corte privata nel prolungamento del Vicolo di Finimondo; ma anche in Duomo, accanto alla Cappella della Madonna del Voto.
Altra chicca sapere che Agostino Agazzari, maestro della cappella di musica di Provenzano e del Duomo, inventò uno stile nuovo di fare musica, profano e religioso insieme, introducendo il basso continuo.
Insomma, a Siena nel 'Settecento cultura e divertimento andavano a braccetto forse per non pensare alla perduta libertà repubblicana :-)
Ora attendo la versione invernale delle Scoperte e cioè Turisti per casa.
Ovviamente approfitto per ringraziare le guide che ci hanno accompagnato. Non è mica semplice concentrare in un'ora e mezzo tutto il loro sapere e raccontarlo in maniera semplice e coinvolgente, come se ne parlassero per la prima volta!
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