Oggi è venerdì e come ogni venerdì gli utenti di Twitter usano suggerire ai loro
followers altri utenti da seguire usando l'etichetta #FF che sta per
“FollowFriday”.
A me oggi è stato dedicato questo #FF da parte di
@francescapeach; un #FollowFantastico per l’esattezza, come Francesca ama
etichettare i suoi suggerimenti, con una citazione tratta dal racconto Lo Zaratàn
contenuto nel Manuale di zoologia
fantastica di Jorge Luis Borges.
L’autore parlando
della balena o meglio dello zaratan dice:
c’è una favola che ha
percorso la geografia e le epoche: quella dei naviganti che sbarcano su
un’isola senza nome, che subito si inabissa e si perde, perché è viva.
Quest’invenzione figura nel primo viaggio di Simbad, e nel canto VI
dell’Orlando Furioso.
La figura della balena come isola infida, spiega Borges, si trova:
nella leggenda irlandese
di san Brandano, e nel bestiario greco di Alessandria; nella Storia
settentrionale del prelato svedese Olao Magno (…), e in quel passo del primo
canto del Paradiso perduto dove si paragona Satana a una gran balena che dorme
sullo spumoso mare norvegese.
Finito di leggere questo accenno mi sono subito precipitata
in libreria per acquistare questo Manuale. Non era disponibile. Peccato!
Tornata a casa ho cercato ancora su internet e con mia grande gioia e sorpresa
mi sono imbattuta nella versione integrale del testo in lingua originale su
scribd.com* (a pag. 50 il racconto EL ZARATÁN).
Ho dimistichezza con lo spagnolo e quindi non avrò necessità
di cercare la versione tradotta in
italiano.
Sarà di sicuro un piacere leggere dell’origine degli altri
animali fantastici e avvicinarmi a questo genere di lettura nuova per me.
Di Borges ho letto solo Finzioni e ricordo che ho avuto una
certa difficoltà ad immaginare le situazioni fantastiche raccontate. Non ero minimamente
allenata; ma l’entusiasmo per questo genere di lettura che Francesca dimostra
nel suo blog Tegamini mi ha contagiata e quindi ritenterò.
* Non è più disponibile :-(
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