Ho partecipato al trekking urbano #SienaFrancigena nel centro storico di Siena da Porta Camollia a Porta Romana passando per l'antico Ospedale Santa Maria della Scala.
Si tratta di un progetto proposto dall'assessorato alle politiche per il turismo del Comune di Siena per fare 'un tuffo nel passato calandosi nei ‘panni’ di antichi pellegrini'.
Un modo diverso di visitare Siena partendo dall'antico Borgo di Camollia.
Grazie alla nostra guida Agnese ho scoperto che...
La via Francigena come la intendiamo noi oggi non esisteva a differenza del Grand Tour che veniva chiamato così proprio dai suoi contemporanei.
La via Francigena era una rete viaria per cui ognuno poteva scegliere un itinerario piuttosto che un altro a seconda delle proprie necessità che non erano solamente di espiazione ma anche di trasporto merci.
A Siena si presume che i viandanti che arrivavano da Nord entrassero dal luogo dove oggi c'è Porta Camollia, costruita nel 'Seicento; quelli che arrivavano da Sud invece da Porta Romana.
La via Francigena prende questo nome dai franchi che l'hanno usata per molto tempo durante le Crociate; ma i primi a percorrerla furono i longobardi.
Il diario del viaggio che l'arcivescovo Sigerico fece nel 990 da Roma, dove era stato investito da papa, a Canterbury divenne il primo riferimento per le tappe della via Francigena.
Sappiamo che la zona intorno alla via Francigena era puntellata da ospizi-ospedali in quanto il percorso era impegnativo perché le strade non erano più quelle selciate d'epoca romana. Erano tortuose e talvolta i viandanti si trovavano anche a dover attraversare dei fiumi con dei guadi. C'era bisogno quindi degli ospizi-ospedali che accoglievano i viandanti e gli davano le cose primarie: un tetto dove ripararsi, un giaciglio dove riposarsi e anche qualcosa dove mangiare e bere dopo giornate di stenti.
Gli ospizi-ospedali erano strutture piccole ed è per questo che erano così tante. Ad esempio nella Val d'Elsa ce n'erano decine; una ciquantina da Monteriggioni arrivando a San Quirico. Arrivando a Siena ce n'erano circa una trentina.
Nel 1348 per via della peste nera il passaggio da Siena dei viandanti si affievolì. La cultura del viaggio riprese con il Grand Tour, una via di pellegrinaggio moderna di cui Siena diventa una tappa principale. Il Grand Tour veniva intrapreso dai giovani e definiva il passaggio all'età adulta. Il boom si ebbe nell'Settecento ma già nel 1581 troviamo la testimonianza del passaggio di Michel de Montaigne a Siena che nel suo diario scrive:
21-24 settembre 1581
Siena, 12 miglia
"A me pare che fusse più freddo il cielo in questa stagione in Italia ch'in Francia. La piazza di Siena è la più bella che si veda in nissuna altra città. Si dice in quella ogni giorno la messa in un altare al pubblico, al quale d'ogni intorno riguardano le case e botteghe, in modo che gli artefici e tutto questo popolo, senza abbandonare le loro faccende e partirsi del loco loro, la possono sentire. E quando si fa l'elevazione, si fa tocca una trombetta acciò ch'ognuno avvertisca. Al 24 di settembre, la domenica dopo desinare, partimmo di Siena. Et avendo seguito una strada speditevole, comeché un poco inuguale (quel paese essendo montuoso di colline fertili e monti non alpestri) giunsimo a San Quirico d'Orcia."
Tratto da Michel de Montaigne, Viaggio in Italia, dei classici BUR Rizzoli.
Le tappe che formano il percorso #SienaFrancigena si trovano lungo Via Camollia, Via dei Montanini, Banchi di Sopra, Via di Città, Piazza Duomo, Via dei Pellegrini, Piazza del Campo, Via del Porrione, Via Roma fino ad arrivare all'Orto de' Pecci per un momento conviviale.
Al di là dei luoghi di culto (Chiesa di San Pietro alla Magione, Chiesa di Fontegiusta, Chiesa di Sant'Andrea, Oratorio di Sant'Onofrio, Chiesa della Santissima Annunziata, Chiesa di San Leonardo), degli ospizi (alcuni diventati anche alberghi come evocato dalla Piazzetta degli Alberghi e poi abitazioni private o adibiti ad attività commerciali) e di ciò che rappresenta il clou di #SienaFrancigena, l'antico Ospedale Santa Maria della Scala con il suo Tesoro e il Pellegrinaio, durante il percorso la nostra guida Agnese ha richiamato la nostra attenzione su diversi palazzi facendoci notare le caratteristiche che rivelano il periodo di costruzione e quindi anche ciò che di Siena vedevano i viandanti giunti nelle diverse epoche.
Molti palazzi infatti sono stati rimaneggiati nel 'Settecento - 'Ottocento ma ad un occhio attento non sfuggono i tamponamenti che rivelano elementi pre-esistenti. Tale è stato l'interesse suscitato che ho voluto approfondire e cercando su Internet ho trovato la pubblicazione Siena Medievale. L'architettura civile di Fabio Gabbrielli. Per sfortuna non è più disponibile per l'acquisto; ma è presente per consultazione ad esempio nella Biblioteca Comunale di Siena.
Mi si è aperto un mondo che condividerò con voi prossimamente attraverso un percorso ideale cronologico dell'architettura civile a Siena dalle strutture turriformi a Palazzo Pubblico e oltre, attingendo anche dalle informazioni ricevute durante le molteplici visite guidate a Siena a cui ho partecipato; quindi se l'argomento vi interessa è proprio il caso di dire... stay tuned!
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