La prima data documentabile della Fonte di Pescaia risale al 1247 con le disposizioni del Comune di Siena per l'esecuzione di lavori di mantenimento come attesta l'iscrizione murata sulla facciata.
Questa fonte è importante perchè sorge in posizione strategica, vicino alla via Francigena, accessibile a tutti perchè situata fuori le mura quindi molto frequentata.
La fonte è formata da una vasca di acqua potabile per uso alimentare e igienico, dal guazzatoio per gli animali e dal lavatoio.
Guardando l'edificio si può notare che i primi due archi a destra, romanici, sono più stretti di quello a sinistra, medievale, che è più ampio. Inizialmente infatti era costuita solo dai primi due archi; successivamente nel 'Trecento è stata aggiunta la terza arcatura.
Oltre alla bellezza della struttura e all'integrità del monumento sono da notare i muri e contrafforti che la circondano perché il problema di questa fonte come di altre, ad esempio la Fonte di Follonica, è il terreno, il fango; infatti sono stati fatti lavori di ripulitura.
Come mai si chiama 'pescaia'? perchè l'acqua che la alimenta e che deriva da un torrente che passava tra il colle di San Prospero e il colle di San Basilio, scendeva a valle e alimentava i 'tomboli', piccoli laghetti ubicati nei circostanti orti della vallata dove venivano messi i pesci da vendere (anguille, lasche e cavedani).
La fonte di Pescaia in qualche modo ci ricorda Fontebranda. E' una struttura merlata fortificata poichè si trovava fuori dalle mura e quindi era sensibile al rischio di attacchi per cui veniva presidiata da un drappello militare per garantire la sicurezza, salvaguardia e controllo dell'area.
Come per le altre fonti di Siena, c'erano delle regole ben precise; bisognava ad esempio controllare che non si sporcasse l'acqua 'bona', quella cioè da bere e che non si prendesse più di un certo quantitativo di acqua.
L'edificio superiore risale al 'Cinquecento; l'ultimo piano all'Ottocento. Esso non aveva una funzione precisa se non abitativa. La struttura è stata abitata l'ultima volta da alcuni sfollati di Salicotto alla fine della seconda guerra mondiale. Dal 2010 vi ha sede il Museo dell'Acqua.
Nonostante ai primi del 'Novecento a Siena sia arrivata l'acqua del Vivo, fino agli anni '30 e '50 del secolo scorso si continuava ad utilizzare il lavatoio di questa fonte come testimonia questa foto di Alinari.
La fonte di Pescaia era affrescata come si può vedere da alcuni residui visibili e questo conferma l'importanza di questa fonte e testimonia la volontà di renderla monumentale e bella quasi a dimostrazione per chi vi giungesse che l'acqua a Siena c'era in abbondanza anche se non era così.
La portata dei bottini che alimentavano le fonti non era paragonabile a quella di un fiume. Veniva però usata in maniera scientifica. L'acqua che usciva dai lavatoi andava ad alimentare le strutture artigianali che si trovavano nella zona come ad esempio i mulini. Sfruttando la pendenza l'acqua veniva usata fino all'ultimo.
Fonte di Pescaia, a differenza delle altre fonti, è alimentata da più biù bottini. E' possibile vederli prenotando una visita tramite il Comune di Siena (0577 292615-14 o ticket@comune.siena.it). Un volontario dell'Associazione La Diana vi accompagnerà nella visita.
Foto credits: Social Design
Bello sarebbe comunque poterci fare un pic-nic davanti alla fonte. L'Associazione la Diana a volte organizza anche degli eventi durante l'estate.
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