giovedì 6 novembre 2014

Conoscete la causa della vostra ricerca?

Ritratto continuo di Francesca Montinaro
"Vi prego di non dare una risposta superficiale, perché allora vi rendereste solo ciechi di fronte alla realtà. Di sicuro, se andate a fondo dentro di voi, vi accorgerete che cercate perché c’è in ognuno di noi un senso di isolamento, di solitudine e di mancanza; c’è un vuoto interno che nulla può riempire. Potete fare ciò che volete: svolgere un buon lavoro, meditare e identificarvi con la famiglia, il gruppo, la razza o la nazione, ma saranno ancora lì quel senso di mancanza, quel vuoto che nulla può colmare, quella solitudine che nulla può eliminare. E’ questa la causa della nostra ricerca incessante, non è così? Non ha importanza se usate nomi diversi: in profondità, dentro ognuno, c’è questo senso di vuoto, di solitudine e di estremo isolamento. Se la mente riesce ad addentrarsi in questo vuoto e a comprenderlo, forse allora sarà in grado di trovarvi una soluzione.

In qualche occasione, forse camminando o sedendo da soli in una stanza, dovete aver fatto esperienza di questo senso di solitudine, della sensazione insolita di essere tagliati fuori da tutto: dalla famiglia, dagli amici, dalle idee e dalle speranze; allora avrete provato la sensazione di non avere più alcuna relazione con le cose e le persone. Senza aver penetrato tutto questo, senza averlo veramente vissuto e compreso, la mente non può risolvere questa sensazione.

Tramonto a Scansano
Penso che ci sia differenza tra il sapere qualcosa e il farne esperienza. Probabilmente sapete del senso di solitudine per averne sentito parlare o per averne letto, ma il sapere è completamente diverso dallo stato in cui si fa esperienza. Forse avete letto molto, avete accumulato molte esperienze e sapete dunque molte cose, ma questa conoscenza non è la vita. Se siete artisti, pittori per esempio, ogni linea e ogni ombra significano qualcosa. Siete sempre in osservazione: controllate il movimento e la profondità delle ombre, la piacevolezza di una curva, l’espressione di un volto, il ramo di un albero e i colori dell’insieme; siete vivi nei confronti di ogni cosa. La conoscenza non può offrirvi questa percezione, questa capacità di sentire e fare esperienza di quel che vedete. Fare esperienza è una cosa diversa dalla semplice esperienza. L’esperienza, la conoscenza, è una cosa del passato che procede sotto forma di ricordo, ma fare esperienza è una percezione viva dell’istante attuale, è una vitale consapevolezza della bellezza, della tranquillità e della straordinaria profondità del momento presente. Allo stesso modo bisogna essere consapevoli della solitudine; si deve sentirla, fare un’autentica esperienza di questo senso di totale isolamento. Se si è capaci di fare esperienza di questo sentimento, ci si renderà conto di quanto sia difficile conviverci. Non so se abbiate mai vissuto insieme al tramonto."


tratto da
La rivoluzione comincia da noi
J. Krishnamurti
Ubaldini Editore

Nessun commento:

Posta un commento

Spazio per il tuo contributo