mercoledì 8 maggio 2013

La cultura come motore della sostenibilità

Lezione tenuta dal Prof. Pier Luigi Sacco, direttore del progetto per la candidatura di Siena Capitale Europea della Cultura 2019, presso l'Aula Magna Storica del Rettorato di Siena l'8 Maggio 2013.

Appunti non rivisti dall'autore.

La cultura come motore della sostenibilità
La prossima volta che una città italiana avrà la possibilità di diventare capitale europea della cultura sarà il 2033.

Firenze lo è stata nel 1986, dopo un anno dalla nascita di questo progetto; Bologna nel 2000 e Genova nel 2004.

L'aspetto generale del programma delle capitali della cultura europea è nato nel 1985 per volere di una ministra greca affinché l'Europa celebrasse la sua identità attraverso la cultura.

Per i primi anni le capitali sono state città che non avevano bisogno di questo titolo.

Nel 1988 a Berlino, un anno prima della caduta del muro, questo titolo permise di mettere giù le basi per successivi eventi. Berlino oggi è una delle grandi capitali dell'arte contemporanea.

Altra grande novità ci fu nel 1990 con Glasgow, città in crisi con disoccupazione e tensioni sociali. 

Ci fu un nuovo modo di fare sviluppo attraverso la cultura. Il direttore lavorò alla ripresa dell'identità di Glasgow non solo lanciando festival. Lo scopo era puntare sulla cultura come vera e propria piattaforma di rilancio della città. L'operazione ebbe successo ed ebbe una grande sostenibilità. Glasgow è diventata la città più vivace della Scozia dal punto di vista culturale quindi l'effetto della cultura per la prima volta non è stato effimero.

Successivamente non tutte le capitali si sono ispirate a questo esempio.

Dagli anni 2000 ci sono state città che hanno dato nuova linfa a questo tipo di progetto come ad esempio Rotterdam che ebbe il pregio di proporre una cultura basata sulla contaminazione culturale mettendo in campo la capacità di far parlare tra loro discipline culturali diverse.

Lilles, altra città post industriale, si è inventata il tema della partecipazione dal basso. Ha usato i soldi perché gli eventi fossero per la maggior parte gratuiti. Il risultato? un tale successo che dopo il 2004 le attività sono proseguite inventandosi il programma Lilles 3000.

Ha lavorato sul modello degli ambasciatori relativamente agli abitanti ma anche ai residenti all'estero e sul coinvolgimento degli esercenti locali. All'inizio diffidenza, ironia poi grande successo nel constatare quanto la cultura può fare per lo sviluppo della piccola attività di commercio.

Nel 2008 per Liverpool fu un grande successo. Interessante che anche le città che persero fecero fare un grande passo di qualità al progetto.

Newcastle perse perché Liverpool è la seconda città inglese che ha anche un notevole peso politico.
Newcastle non aveva alcun interesse per la cultura ma solo il calcio era importante. La partecipazione non significò solo partecipazione agli eventi ma renderli protagonisti della produzione culturale.
Agli inglesi ad esempio piace andare al pub e cosa fanno al pub? cantano! quindi nacque l'idea dell'educazione a cantare in coro.

Ultimo esempio concreto di città che ha ottenuto grande successo come capitale europea della cultura è stata Essen nel 2010, città 'brutta' per eccellenza per la Germania.

L'elemento di novità fu quella di candidare una cittàregione non solo Essen ma tutta la Ruhr. Sono state coinvolte infatti 53 municipalità che hanno lavorato insieme. Hanno rilanciato la Ruhr come centro culturale.

Cosa hanno in comune questi ultimi esempi di successo? il bisogno di riconvertire il loro passato industriale.


Se la norma è questa Siena che ci sta a fare?

Marsiglia quest'anno è capitale europea della cultura. E' una grande città ma non è una città industriale ma di servizi e multietnica. Il tema presentato è euromediterraneo. Marsiglia vuole porsi come ponte ideale tra l'Europa e la sponda nord dell'Africa. Ancora non si sa se verrà premiata.

Questi esempi servono a capire che il progetto può avere delle implicazioni pratiche importantissime. Costringe a programmare all'interno di un arco temporale preciso e a dare garanzie del fatto che una città più delle altre  riuscirà a fare nel 2019 quanto presentato nel progetto.

Ci si concentra non tanto sull'effimero ma su progetti che possano avere un impatto permanente ed è rivolta una attenzione concreta alla fattibilità.

Riuscirci sarebbe importante per l'Europa. Quando c'è crisi si tende a tagliare sulla cultura. Dal punto di vista della commissione europea il fatto che ci sia un progetto di successo che dimostri che la cultura può fare molto la rende forte in politica.

Nei paesi emergenti dove si sta facendo un grande investimento nella cultura, tipo la Cina, vedono nell'Europa un grande interlocutore da guardare.

Come avviene la scelta? 
Fino al 2007 la città capitale europea la sceglieva il governo.

Lo stato quindi partecipava nella spesa.

Dal 2008 si verifica una competizione.

L'Unione Europea garantisce una partecipazione minima di risorse.

Trattandosi di una competizione c'è quindi una giuria composta da 13 membri, sette membri scelti dall'Europa e sei membri di nomina nazionale.

I progetti di candidatura vengono giudicati in due stadi.

Non bisogna iscriversi prima; finché non si presenta il dossier noi potremmo non partecipare.

Nella prima selezione i candidati sono tanti. Ad oggi in Italia potrebbero essere 20 tra cui Siena, Matera, Ravenna e Perugia.

Se ci sono poche candidate la giuria visita anche la città, nel primo stadio. Quando ce ne sono tante la giuria lavora sui dossier.

Lavorare troppo sulla città troppo presto rischia di bruciare le energie (ecco svelato l'arcano di come mai ne avevo sentito parlare così poco di questo progetto. Era tutto previsto!). Infatti ad esempio Siena pur avendo fatto una serie di iniziative per coinvolgere i cittadini al momento molta dell'enfasi progettuale è concentrata sul dossier.

Per l'Italia sono concesse massimo 80 cartelle di presentazione quindi il dossier di ciascuna città sarà piccolissimo e questo rende difficile fare un dossier competitivo.

Il dossier si compone di 40 domande. Capire che tipo di contenuti devono essere precisati lì richiede una notevolissima esperienza.

La giuria esamina tutti i dossier che devono essere consegnati entro il 20 settembre. A novembre le città, compreso il Sindaco, dovranno recarsi davanti alla giuria e fare una presentazione di 20 minuti.

Dopo la prima scrematura ne rimarranno 4 o 5 città e dopo 9 mesi avverrà la scelta.

I giurati verranno a visitare la città per vedere lo sforzo di coinvolgimento della città.

Dopo il sopralluogo è prevista un'altra presentazione del progetto, molto dettagliata dal punto di vista finanziario. La giuria sceglie ma la scelta deve essere sottoposta al Parlamento Europeo che dopo un anno circa proclama la città capitale europea della cultura.

A primavera del 2015 ci sarà la proclamazione per l'Italia.

A quel punto la giuria avrà il fiato sul collo sull'avanzamento di lavori della città scelta.

È successo che le città non avessero le disponibilità finanziarie o avessero problemi derivanti dal cambiamento di governo. Non è quindi solo un problema di idee ma di garanzie finanziarie.

Come si finanzia una città candidata capitale europea della cultura?
Dall'Europa arriva un milione e mezzo di euro, come premio, a giochi fatti. Si tratta di una specie di premio di rendimento e viene dato quando il programma sta pe iniziare quindi tardi.

I fondi vengono dai fondi strutturali europei erogati attraverso le regioni. Devono essere spesi in modi correttamente certificati. Non tutti sono capaci di spenderli correttamente.

Dove ci sono più città in una stessa regione è un problema.

In Toscana c'era solo Siena, poi si è svegliata Pisa ma sembra che sia estemporanea tale candidatura.
Oltre a questi fondi ci devono essere altri fondi come ad esempio dal bilancio del Comune e poi da raccolta privata.

Siena ha una visibilità tale da potersi permettere la raccolta privata internazionale.

Nel 2019 oltre all'Italia anche la Bulgaria avrà una città capitale della cultura quindi la città italiana dovrà attuare progetti di cooperazione con la città bulgara vincitrice.

Che tipo di progetto presenterà Siena?
Caratteristiche richieste:
- sostanziale partecipazione dei cittadini
- reale respiro europeo che duri nel tempo

Caratteristiche non scritte:
- progetto che abbia senso in quel posto. Deve andare a provare a risolvere concretamente i problemi critici della città. Fare una diagnosi delle magagne e dire di poter risolvere le magagne con il progetto.

È difficile ammettere le magagne all'Europa. 

A Siena è chiaro a tutta la cittadinanza che abbiamo problemi da risolvere.

Dal punto di vista politico la maggior parte delle città non è disposta a basare il progetto sulle reali problematicità della città.

Bisogna fare una chiara diagnosi del problema e presentare un progetto credibile per affrontarli.

Elemento di unicità di Siena: città d'arte.
Di solito si pensa alle città d'arte come posti mezzi morti che si trasformano in un parco a tema pieno di b&b e di solito la città d'arte è vista come la traccia di qualcosa di importante che doveva succedere ed è successa ed è il patrimonio.

Bisogna ribaltare questa opinione: il patrimonio può diventare innovazione sociale? 
A Siena si: grazie al Santa Maria della Scala e alle Contrade

Temi su cui si sta lavorando a Siena:
- rapporto tra cultura e salute: Santa Maria della Scala
- rapporto tra cultura, economia e giustizia sociale
- turismo intelligente dal 2019 e oltre basato sulle tecnologie digitali che sappiamo saranno standard nell'esperienza dei cittadini dal 2019 in poi.

Lo facciamo a Siena perché ha senso farlo qui; stiamo dando un modello che altre città europee potranno seguire.

Opportunità per l'Europa: se noi ci riusciamo saremo la prima città che non è di transizione industriale.

È questo il senso del progetto

Il progetto va costruito.

Aggiornamento del 15 novembre 2013:
Siena ha passato la prima scrematura insieme a Cagliari, Lecce, Ravenna, Perugia e Matera.

Aggiornamento del 19 gennaio 2014:
oggi pomeriggio al Teatro dei Rinnovati di Siena sono stati enunciati i progetti attraverso i quali verranno sviluppati i temi di Siena candidata cultura europea:

- Cultural Emergency Room
- Play the City
- Napkins Economics
- Still Dancing
- CopyWrong
- Gift of Life
- Tuscany in your bathroom (vorrei saperne di più su questo progetto che mira a svecchiare l'immagine stereotipata che il mondo ha della Toscana)
- Infective Roads
- Leonardo 500
- ParaSite

Aggiornamento del 9 ottobre 2014:
La commissione internazionale oggi è venuta a Siena per giudicarla

Aggiornamento del 17 ottobre 2014:
E' Matera la città proposta come città italiana capitale europea della cultura 2019.

2 commenti:

  1. Grazie del tuo resoconto. Ha chiarito un po' di punti per me (infatti, mi ero chiesto anch'io come mai parlava ancora così poco del progetto finora).

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  2. Grazie a te per esserti fermata qui, Katja! :-)

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