Io e la mia collega di lavoro Gaia siamo presenti sui social e crediamo nella potenzialità di questo mezzo come veicolo di informazioni e di cultura per cui, saputo dell'iniziativa, ci siamo trovate subito d'accordo nel proporla anche nella nostra città, Siena.
Abbiamo scelto di invadere la Pinacoteca Nazionale perché secondo noi la Pinacoteca è un po' bistrattata dall'offerta turistica che si fa normalmente della nostra città mentre invece noi crediamo che essa conceda un privilegio unico quello cioè di attraversare secoli di storia dell'arte di una scuola di pittura locale, quella senese, a noi uomini e donne del ventunesimo secolo semplicemente spostandoci da una sala all'altra.
Un viaggio nel tempo della storia contemporanea di Siena dal XII al XVI secolo e oltre; ma non solo perché poi essa ospita anche una quadreria della Collezione Spannocchi dove ci sono opere che non ci aspetteremmo minimamente di trovare come un Dürer, un Lorenzo Lotto, un Cavaliere d'Arpino piuttosto che ritratti di pittori fiamminghi.
Per la visita, che ha avuto luogo il 27 aprile alle ore 16, non avendo avuto la possibilità della presenza di una guida autorizzata del Centro Guide nonostante l'entusiasmo dimostrato per l'iniziativa da parte di Stella Soldani, che approfitto per ringraziare, con la quale è scattato un passaparola (erano tutte impegnate con visite programmate già da tempo visto che eravamo in pieno Ponte) ho spulciato tutti i libri che ho in casa e gli appunti presi anni fa durante le lezioni di Iconografia e Iconologia dell'indimenticabile Professor Fabio Bisogni e ho buttato giù un minimo di cronologia di riferimento degli artisti e dello stile di ogni epoca che ho fatto avere prima della visita ad ogni 'invasore'; questo perché, non conoscendoli tutti di persona e non sapendo quindi la loro familiarità con questo periodo della storia dell'arte, ci tenevo a che tutti noi avessimo un itinerario di base che ci permettesse sì di fare la visita autonomamente ma senza rischiare di perderci i capisaldi. Ho inserito in questo itinerario anche qualche data importante che ci permettesse di immaginarci come doveva essere Siena in quei secoli.
Essendo le opere della Pinacoteca prevalentemente di soggetto religioso, provenienti per la maggior parte dalla Bibbia quindi a noi più o meno familiari per tradizione o per sentito dire, il suggerimento che ho dato all'inizio della visita, dopo il benvenuto, è stato quello di avere un approccio iconografico nei confronti delle opere d'arte, specificando che l'iconografia è quel ramo della storia dell'arte che indaga il significato delle immagini attraverso l'identificazione delle opere d'arte e delle loro fonti. In che modo? Osservando con molta attenzione le figure e le scene rapresentate.
Una Natività, ad esempio, è pacificamente riconoscibile ma una Santa Anatolia forse no per cui lì dove non riuscissimo ad indovinare il soggetto rappresentato ci sarebbe venuto incontro il titolo dell'opera e per saperne di più, internet sul momento oppure una volta tornati a casa sarebbe stata l'occasione per approfondire avendo davanti le foto scattate.
Su questo punto è intervenuta anche Gaia dicendo che lo scopo di tutto questo era anche quello di tornare in Pinacoteca con i nostri amici per condividere con loro questo viaggio visivo straordinario magari con qualche conoscenza specifica in più.
Ho suggerito inoltre di aguzzare la vista per cogliere l'evoluzione della rappresentazione figurativa dal punto di vista del disegno, del colore, delle proporzione, della prospettiva, del paesaggio anche se Siena ha vissuto molto in senso lato le scoperte del Rinascimento, rimanendo orgogliosamente legata alla sua tradizione trecentesca caratterizzata dall'accordo di linea e colore e di devoto intimismo religioso (cit.).
Concluso il discorso di benvenuto abbiamo quindi iniziato il nostro viaggio durato quasi tre ore partendo dal secondo piano della Pinacoteca con la più antica opera databile del 1215, il Dossale del Maestro di Tressa con il Redentore Benedicente:
Ci sarà tempo per le statistiche e sicuramente non me ne occuperò io; quello che intanto posso già dire però è che, facendo dei calcoli a mano:
- l'opera più condivisa è stata la Pala del Beato Agostino Novelli di Simone Martini, in particolare le scenette laterali
- di foto ne sono state condivise circa 150 sul momento su circa 60 opere diverse.
Mi piace anche riportare qualche commento proveniente da chi:
- ci ha seguito sui social:
TWITTER
grazie @amisaba per il tour condiviso alle opere di Simone Martini... come essere lì al museo con lei!
— Stefano Bittasi (@padrestefano) 27 aprile 2013
Grazie @amisaba x le immagini della PinacotecaNazionale di #Siena nel giorno delle #invasionidigitali ..è stato un po' come essere lì #arte
— Sara Filippi (@filisara) 28 aprile 2013
FACEBOOK
Carla Panariello che bella invasione! grazie d'avermi fatto visitare la Pinacoteca comodamente seduta .... in fondo, grazie a te, ho invaso anch'io!!!
Antonella Scotto Emozionante anche in digitale!! Ma alla prossima invasione fate un fischio che vi raggiungo anche io!!!
- ha partecipato come invasore:Stefania Pianigiani E' stata una bellissima invasione
Francesca Micolea Volpi Ciao Gaia, grazie a te e ad Amina, è stato un pomeriggio bellissimo!
Dominique Papi Cipriani grazie!!!!è stata una bella esperienza!!!!A breve vi manderò delle foto!
Personalmente ho vissuto un'esperienza bellissima; ho conosciuto dal vivo persone che conoscevo solo online, persone amiche di Gaia e persone che hanno aderito all'evento leggendo il comunicato stampa su sienafree.it. Alla fine ci siamo salutati con la voglia di ritrovarci per fare di nuovo qualcosa insieme vista la passione per l'arte che ci accomuna.
Ci ho tenuto in maniera particolare a condividere su Instagram (@ami_saba) e Twitter (@amisaba) le opere che guardavo perché era questo lo scopo principale per me: rendere partecipe chi non era con me in quel momento della bellezza che avevo davanti ai miei occhi.
L'hashtag che abbiamo affiancato a quello ufficiale, #invasionidigitali, è #vivasiena quindi trovate le nostre foto in giro per i social facendo una ricerca con questa parola.
Infine non posso non ringraziere il Direttore della Pinacoteca di Siena per la disponibilità alla condivisione online del materiale fotografico perché in questa occasione ho scoperto che è sempre possibile fare fotografie in Pinacoteca pagando la tariffa simbolica di 1 euro ma ciò che è stato possibile questa volta è stato quello di poterle condividere sui social e su internet.
Mi sarebbe piaciuto riportare lo scambio di e-mail avuto con il Direttore ma ovviamente per motivi di privacy non lo farò.
Bellissima iniziativa!
RispondiEliminaPosso capire che la pala del beato Agostino Novelli sia stata l'opera più condivisa. La rapresentazione di questi miracoli mi intriga ogni volta quando sono alla Pinacoteca.
Grazie anche per l'informazione rispetto alla tariffa simbolica per poter fare delle foto. Non ne sapevo.
Katja, c'è un ulteriore novità in Pinacoteca: una guida multimediale accessibile con il proprio smartphone, tablet, etc collegandosi alla rete wifi della Pinacoteca il tutto gratuitamente! Sono stata alla presentazione settimana scorsa. Abbiamo fatto praticamente da cavie. Funziona tutto. Ora bisogna che inseriscano i contenuti dettagliati e che traducano il tutto almeno in inglese per cui tra qualche mese ci ritorno per verificare :-)
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