martedì 26 marzo 2013

Roma Fuori Pista

Si tratta di una guida 'alternativa' di Roma scritta da Andrea Barbati.

Come l'ho trovata? grazie al retweet di un post del blog Dice che a Roma... dello stesso autore.

Leggendo il blog ho saputo della guida, l'ho ordinata perché a Roma ci torno volentieri e qualche giorno fa l'ho inaugurata.
L'ho trovata fantastica!

Basilica di Santa Sabina all'Aventino

Roma Fuori Pista: Basilica di Santa Sabina all'Aventino

Tra le scene scolpite in legno di cipresso la più antica rappresentazione plastica della crocifissione.

Roma Fuori Pista: Basilica di Santa Sabina all'Aventino

Oltre l'oblò il primissimo esemplare di albero d'arancio trapiantato in Italia otto secoli fa.

Roma Fuori Pista: Basilica di Santa Sabina all'Aventino

Lapis diavoli... ci sono anche le impronte degli artigli del diavolo!

Roma Fuori Pista: Basilica di Santa Sabina all'Aventino

Santa Sabina fu sede del conclave nel 1287. Quando già i cardinali erano dentro la basilica a Roma scoppiò una terribile epidemia di malaria.

Piazza Cavalieri di Malta

C'è la file per vedere dal buco della serratura la Cupola di San Pietro.

Roma Fuori Pista: Piazza Cavalieri di Malta

Monastero dei Santi Quattro Coronati

Roma Fuori Pista: Monastero dei Santi Quattro Coronati

Battesimo di Costantino nella Cappella di San Silvestro, la Cappella Sistina del Medioevo.

Roma Fuori Pista: Monastero dei Santi Quattro Coronati

Roma Fuori Pista: Monastero dei Santi Quattro Coronati

Il monastero dei Santi Quattro Coronati è dotato di un chiostro meraviglioso!

Basilica di San Clemente

2000 anni di storia su tre livelli
Roma Fuori Pista: Basilica di San Clemente

Ho abbinato un percorso di ROM'ANTICA con due della sezione CURIOSITA' per visitare tre Basiliche e per vedere il cupolone di San Pietro dal buco della serratura.

Tempo complessivo di percorrenza, a piedi, quattro ore con l'ausilio della App. Mappe dell'ipadmini. Ottimo supporto se si ha la connessione internet; altrimenti consiglio l'applicazione di mappe offline CityMaps2Go.

lunedì 25 marzo 2013

Tiziano (1490-1576)

Roma, Scuderie del Quirinale
Fino al 16 giugno 2013

Siamo tutti carne e sangue di Tiziano dirà Jean Delacrox nel 1800

Per prepararmi a questa mostra ho scaricato sul mio ipadmini (detto tra parentesi l'ipadmini è stato un ottimo acquisto! non economico, lo so; ma ne è valsa la pena. Mi sta cambiando la vita, in meglio. Chiusa parentesi.) l'Applicazione gratuita Scuderie del Quirinale che contiene informazioni utili, da poter consultare off line, sull'autore e alcune opere in mostra.

Nella stessa applicazione è disponibile il servizio di audioguida, attivo solo all'interno della mostra, al costo di euro 2,50 anziché 4,50 per il supporto tradizionale. E' stato sufficiente recarmi al banco delle audioguide e richiedere l'accesso alla connessione wifi, dopo aver ovviamente lasciato l'obolo.  Da non dimenticare le cuffiette.

La connessione non è saltata mai mentre invece le spiegazioni delle opere a volte si interrompevano ed iniziavano da capo per cui qualcosina ho perso. Ho compensato con l'opuscolo che viene consegnato a tutti insieme al biglietto (e questo è diventato un 'must' nelle mostre delle Scuderie) e con le didascalie presenti in ogni sala.
La parte che mi è piaciuta di più della mostra è stata quella della ritrattistica e più del 'biondo Tiziano' mi è piaciuto il 'nero' dei velluti.
Per informazioni pratiche: visitare il sito della mostra

Ecco ciò che ho trattenuto di quanto ho visto, letto e ascoltato.

Il percorso espositivo inizia con due opere della maturità di Tiziano:

- l'Autoritratto 1565-1566 Madrid: parla da se, credetemi.

Autoritratto, Tiziano

- il Martirio di San Lorenzo 1557-1559 Venezia

Martirio di San Lorenzo, Tiziano

Prosegue poi con i dipinti di soggetto religioso, la ritrattistica e la pittura di soggetto profano.

SOGGETTO RELIGIOSO

- Pala di Anversa 1512/1513: si vede l'influenza del Bellini.

Pala di Anversa, Tiziano

- Madonna e il Bambino con i santi Caterina e Domenico e un donatore 1511-1512 Mamiano di Traversetolo: il senso del sacro ed il calore tutto umano si legano attraverso gli sguardi. Colpiscono i capelli biondi ed il bianco della stoffa della manica del vestito di Santa Caterina. La novità introdotta da Tiziano è il punto di vista alto delle figure.

Madonna e il Bambino con i santi Caterina e Domenico e un donatore, Tiziano

- Pala di Ancona 1520: la novità introdotta da Tiziano in questa Pala è la Madonna seduta su un banco di nuvole anziché in un trono; già Raffaello lo aveva fatto ma senza l'energia che sprigionano i personaggi di Tiziano.

Pala di Ancona, Tiziano

- Annunciazione 1535 circa Venezia: molto interessante la simbologia degli oggetti che si trovano ai piedi della Madonna: il cestino da cucito allude alla tenda che ogni vergine doveva cucire per il tempio di Gerusalemme, la pernice dalle zampe rosse in dialogo con la colomba dello Spirito Santo è segno dell'incarnazione. L'angelo ha una fisicità possente tanto che Tiziano ne disegna anche l'ombra.

Annunciazione, Tiziano

- Cristo crocifisso 1557-1558 Escorial Madrid: raggio di luna e lampi.

Cristo crocifisso, Tiziano

- Crocifissione 1557-1558 Ancona: Tiziano approfondisce il tema dell'oscurità e delle ombre.

Crocifissione, Tiziano

- Deposizione di Cristo nel sepolcro 1559 Madrid: lo spazio della composizione è compresso. Novità nell'iconografia: la Madonna tocca il Cristo nel tentativo di sollevargli un braccio e trasmette con immediatezza il proprio dolore. Da notare il disfacimento drammatico dei corpi attraverso la luce.

Deposizione di Cristo nel sepolcro, Tiziano

- Annunciazione 1563-1565 Venezia: scardinamento della plasticità delle forme, azione della luce nelle forme

Annunciazione, Tiziano

RITRATTISTICA

- Ritratto di Paolo Farnese senza camauro 1543 Napoli

Ritratto di Paolo Farnese senza camauro, Tiziano

- Uomo con il guanto 1520 Firenze: il giovane esprime 'sprezzatura' quella dote di scioltezza, controllo di sé ed equilibrio anche se lo sguardo fa trasparire una certa inquietudine. Molto elegante. Bellissimo ritratto!

Uomo con il guanto, Tiziano

- Flora 1547 Firenze: Tiziano ha poco più di 20 anni quando la dipinge.

Flora, Tiziano

- Giuditta 1516 Roma

Giuditta, Tiziano

- Ranuccio Farnese 1542 Washington. Bellissimo!

Ranuccio Farnese, Tiziano

- Carlo V con il cane 1533 Madrid: Tiziano fu il pittore di corte dal 1533, tre anni dopo l'insediamento di Carlo V il quale aveva dato delle disposizioni precise in generale riguardo a come doveva essere ritratto.

Carlo V con il cane, Tiziano

- Bella 1536 Firenze: ideale estetico di serena bellezza. Anche questo ritratto mi è piaciuto in maniera particolare.

Bella, Tiziano

- Francesco Venier 1555 Madrid: l'ultimo doge ritratto; non aulico come gli altri ritratti.

Francesco Venier, Tiziano

- Maddalena 1534-1535 Firenze: molto sensuale la cascata di capelli

Maddalena, Tiziano

PITTURA DI SOGGETTO PROFANO
- Allegoria del tempo governato dalla prudenza 1565 Londra: la scritta è una massima filosofica "Sulla base del passato il presente agisce prudentemente perché il futuro non rovini l'azione."

Allegoria del tempo governato dalla prudenza, Tiziano

- Danae e la pioggia di monete d'oro 1544-1545 Napoli

Danae e la pioggia di monete d'oro, Tiziano

- Autoritratto 1562 Berlino: posizione assertiva

Autoritratto, Tiziano

- Punizione di Marsia (satiro) 1570-1576 Repubblica Ceca: una delle immagini più feroci della storia dell'arte dice l'audioguida ed in effetti fa molta impressione.

Punizione di Marsia, Tiziano

A me ha ricordato come soggetto il martirio di San Bartolomeo e come rappresentazione di forte impatto visivo alcune opere di Francis Bacon come ad esempio questa.

Francis Bacon

Dall'opuscolo: è in questo dissolversi dell'immagine in grumi di luce che risiederà tutto il lascito del Cinquecento.

(la pittura di Tiziano) Contiene la grandezza, e terribilità di Michelangelo, la piacevolezza, e venustà di Raffaello, ed il colorito proprio della natura.
Ludovico Dolce

domenica 24 marzo 2013

Giornata FAI di Primavera 2013 a Siena

Le stanze del Rettore: un tesoro in stile egizio riscoperto nell'ex Convitto Nazionale Tolomei.

Per accedere alle stanze del Rettore bisogna attraversare tutto il corridoio dell'ex Convitto Nazionale Tolomei oggi sede del Liceo Classico e dell'Istituto di Musica Rinaldo Franci.

L'allestimento delle Stanze del Rettore e la loro progettazione risale ad Agostino Fantastici per cui siamo nei primi decenni del 1800 quando anche a Siena arrivò il gusto esotico dell'Egitto. Ecco come mai spiegati i soggetti così insoliti per la Siena di Duccio di Buoninsegna e di Simone Martini. Tema egiziano a Siena lo troviamo anche nella Villa del Pavone che è stata anche oggetto di una Giornata Fai.

Stanze del Rettore

Scene egizie nel Vestibolo delle stanze del Rettore.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Un intruso nelle stanze del Rettore! Chi sarà?

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Affresco di tema egizio in altra stanza del Rettore.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Affresco con divinità egizia.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Soffitto altra stanza del Rettore.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Affresco di A. Nasini 1741-43 aula magna Convento agostiniani oggi Liceo e Istituto di Musica.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Soffitto del vestibolo delle stanze del Rettorato con decori neo egizi progettati da A. Fantastici.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Portali del vestibolo che a destra e sinistra si aprono su due stanze del Rettore, speculari.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore


Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Scene egiziane nel Vestibolo delle stanze del Rettore. Nel particolare: divinità dal sole sul capo.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Colonna in stucco con geroglifici egizi nel Vestibolo delle stanze del Rettore.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Affresco con due statue colossali raffiguranti divinità femminili gravide.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Affresco di edificio allusivamente fallico; rimanda al tema della fertilità della cultura egizia.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Il pezzo forte: giardini del Rettore.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

Part. Scala piramidi laterali sporgenti Sembrerebbe condurre ad una tomba invece sbuca in una via.

Siena: ex Convitto Nazionale Tolomei - stanze del Rettore

venerdì 22 marzo 2013

Brueghel, meraviglie dell'arte fiamminga

Roma, Chiostro del Bramante
Fino al 2 giugno 2013
Dall'audioguida: La pittura fiamminga è vicina alla realtà; il particolare e il dettaglio sono l'elemento tipico dell'estetica pittorica.

Può essere utile come linea guida di lettura delle opere esposte nella mostra.
Mi hanno fatto sorridere ad esempio un paio di quadri dove con naturalezza vengono rappresentati un bimbo e un adulto mentre fanno la pipì. Mi è tornata in mente la stessa naturalezza con cui in alcuni quadri esposti alla passata mostra di Vermeer ho trovato rappresentati animali nei luoghi di culto.

Personalmente mi è piaciuta molto questa mostra e ha strappato una promessa a me stessa e cioè di inserire nella mia wish list il quadro di Pieter Brueghel il vecchio presente nel Museo di Capodimonte di Napoli: La parabola dei ciechi. Ora che ci penso, visto che si trova in Italia sarebbe stato davvero fantastico poterlo ammirare in questa sede.

Ho preso l'audioguida ma forse non è indispensabile -visto il costo- se si ha voglia e tempo di leggere tutte le didascalie.

Per informazioni pratiche: visitate il sito della mostra.

Ecco ciò che ho trattenuto di quanto ho visto.

La mostra si apre con due splendidi quadri di Hieronymus Bosch:
Il ciarlatano, eseguito dopo il 1500, proveniente da Gerusalemme

Hieronymus Bosch: Il ciarlatano

Come non rimanere colpiti dal senso dell'umorismo di Bosch nel momento in cui ci accorgiamo della rana messa in bocca al credulone mentre lo vediamo teso ad ascoltare le parole del ciarlatano e qualcuno approfitta della situazione per sfilargli il borsello? Il tutto mentre alcuni astanti lo deridono e qualcun'altro invece dorme noncurante della scena?

I sette peccati capitali, eseguito tra il 1500-1515, proveniente da Ginevra. Di questo quadro colpisce, oltre alla personificazione dei peccati all'interno di una sfera trasparente che poggia sull'inferno ed è sormontata dalla crocifissione di Cristo, il paesaggio azzurro.

Hieronymus Bosch: I sette peccati capitali

La mostra prosegue con il capostipite della dinastia Brueghel la cui genealogia, dal punto di vista artistico, è indicata più volte lungo il percorso della mostra.

Pieter Brueghel il vecchio, un visionario; morì nel 1569, a 45 anni, quando i figli, che seguiranno la sua arte, erano ancora molto piccoli; infatti Jan aveva solo un anno e Pieter cinque quindi non hanno subito l'influenza diretta del padre.

Risurrezzione: l'evento religioso è ambientato in un contesto contemporaneo.

Pieter Brueghel il vecchio: Risurrezione

Pieter Brueghel il giovane, un narratore di storie.
Danza nuziale all'aperto (1610, proveniente dagli Stati Uniti), uno dei temi preferiti nel diciassettesimo secolo. Lo sguardo si perde tra le torsioni dei danzatori, i veli svolazzanti delle signore, le coppie che si abbracciano, si baciano e qualcuno che si sta scolando una caraffa non certo di acqua!

Pieter Brueghel il giovane: Danza nuziale all'aperto

Le sette opere di misericordia (1616-1618, Bruxelles). Dal basso a sinistra e proseguendo in senso orario: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, visitare i carcerati, seppellire i morti, dare ospitalità ai pellegrini, visitare gli ammalati, vestire gli ignudi.

Pieter Brueghel il giovane: Le sette opere di misericordia

Per associazione di immagini mi è tornato in mente lo stesso soggetto eseguito dal Caravaggio solo una decina di anni prima.

Caravaggio: le sette opere di misericordia

Paesaggio invernale con trappola per uccelli, ci sono le due versioni quella del 1605 di Ginevra e quella del primo quarto del XVII secolo Napoli. Il soggetto allude alla precarietà della vita umana (la lastra di ghiaccio potrebbe cedere ed i pattinatori rimanerne inghiottiti) e animale (chi ha collegato il filo alla porta di legno potrebbe decidere in qualsiasi momento di tirare il filo e quindi gli uccellini rimanere schiacciati)

Pieter Brueghel il giovane: Paesaggio invernale con trappola per uccelli

Jan Brueghel il vecchio, fratello piccolo di Pieter e considerato più talentuoso di questo, esponente della pittura floreale. Sorprendente la brillantezza di colori.

Madonna con bambino in una ghirlanda di fiori (1616-1618, Stati Uniti): il quadro è realizzato insieme a Pietre Paul Rubens che ha eseguito la figura della Madonna con bambino.

Jan Brueghel il vecchio e Pietre Paul Rubens: Madonna con bambino in una ghirlanda di fiori

Jan Brueghel il giovane, segue la tradizione floreale del padre. I mazzi rappresentati non esistono nella realtà perché i fiori sbocciano in periodi diversi quindi il quadro è stato fatto in più mesi. Peccato non essere ferrata in materia di fiori; la  mia conoscenza non va oltre rose, garofani, tulipani!

Natura morta con tulipani e rose in un vaso di vetro appoggiato su un tavolo (1610, Stati Uniti), eseguito insieme al padre.

Jan Brueghel il giovane e Jan Brueghel il vecchio: Natura morta con tulipani e rose in un vaso di vetro appoggiato su un tavolo

A questo punto della mostra c'è una parentesi dedicata ai proverbi e ai detti molto diffusi in quel periodo.

Gli adulatori (di Pieter Brueghel il giovane. 1592, Maastrich). Il tondo non può che suscitare ilarità nell'osservatore. La scritta intorno recita 'Poiché tanto denaro passa nella mia borsa sono sempre circondato da adulatori'. L'umorismo pungente e provocatorio è evidente.

Pieter Brueghel il giovane: Gli adulatori

Si passa poi a diverse allegorie in cui Jan Brueghel il giovane era specializzato, oltre che ai fiori.

Dall'audioguida: l'allegoria è come un messaggio visivo; rende un concetto astratto in forma visiva. Me lo sono appuntato perché ancora non mi è chiara la differenza tra 'allegoria' e 'simbolo' in pittura.

Troviamo l'Allegoria dei quattro elementi (acqua, aria, fuoco, terra), l'Allegoria dell'udito (rappresentata principalmente con strumenti musicali)

Jan Brueghel il giovane: Allegoria dell'udito













l'Allegoria dell'olfatto (rappresentata principalmente con varietà di fiori), l'Allegoria della Pace (dove campeggiano Venere e Cupido), l'Allegoria della Guerra (dove campeggia Marte) eseguiti dal 1640 al 1650.

A questo punto c'è spazio anche per i parenti acquisiti. E' il caso di Jan Van Kessell il vecchio, cognato di Jan Brueghel il giovane, specializzato in insetti e farfalle che dipinge anche su lastre di marmo. Sarò banale ma mi ha ricordato i motivi dei quaderni Pigna!

Studio di fiori primaverili con farfalle e insetti, eseguito su marmo (1659, Stati Uniti)

Jan Van Kessell il vecchio: Studio di fiori primaverili con farfalle e insetti

Si riprende la discendenza di sangue con Ambrosius Brueghel, figlio di Jan Brueghel il vecchio, il quale continua la tradizione floreale che svilupperà in chiave moderna come ricerca dell'essenziale. Detto per inciso la pittura floreale non è una pittura autoreferenziale ma allude alla brevità della vita umana.

Natura morta con fiori (1660-1665, Vermont).

Ambrosius Brueghel: Natura morte con fiori

Anche qui, per associazione di immagini mi sono tornati in mente i dipinti di Luciano Ventrone!

Luciano Ventrone

David Teniers il giovane, altro parente acquisito.
Contadini in una taverna (1655-1660 collezione privata)

David Teniers il giovane: Contadini in una taverna

La mostra si conclude con l'ultimo erede della dinastia, Abraham Brueghel, che si distaccherà completamente dallo stile della famiglia anche per le influenze che subirà in Italia dove decide di stabilire la sua dimora.