Sono davvero entusiasta di questa maratona del 'guardare' perché mi ha fatto conoscere interni di palazzi della Siena neoclassica e romantica che non avevo mai visto e mi ha fatto capire finalmente il significato della vignetta di Emilio Giannelli! Lo svelerò anche a voi, tranquilli...
L'organizzazione è stata molto curata; come sempre negli eventi FAI.
Ecco il percorso:
1 Atrio del Convento di Sant'Agostino - Convitto Tolomei (Prato Sant'Agostino, 2)
2 Palazzo Venturi Gallerani - atrio e cappella (Via delle Cerchia, 5)
3 Casa Bambagini Galletti (Via delle Cerchia, 10)
4 Palazzo Piccolomini Bellanti (Pian de' Mantellini, 7)
5 Farmacia I Quattro Cantoni (Via San Pietro 4, angolo con Piazza di Postierla detta anche 'Quattro Cantoni')
6 Palazzo Pannocchieschi d'Elci -entrata e scalone- (Via di Città, 43)
7 Circolo degli Uniti o Casin de' Nobili (Via di Città 1)
8 Chiesa di San Cristoforo (Via del Moro, 2 affaccio su Piazza Tolomei)
9 Palazzo Bandini (Via di Calzoleria, 10)
10 Casa Natale di Giovanni Caselli (Via Banchi di Sotto, 17)
11 Palazzo del Rettorato - Cortile e Aula Magna storica (Via Banchi di Sotto, 55)
12 Fonte di Pantaneto (Via Pantaneto, sotto Le Logge del Papa)
13 Palazzo Landucci (Via Pantaneto, 95-103)
14 Palazzo Landi Bruchi (Via Pantaneto, 105)
15 Palazzo Bianchi (Via Roma, 2)
16 Villa Pavone (Via Enea Silvio Piccolomini, 26/28): ecco le sfingi, scolpite da Luigi Magi, da cui ha preso ispirazione il Giannelli! Nell'ultima foto c'è il particolare.
Ecco la sfinge da cui ha preso ispirazione Giannelli!
NOTE:
- nel 1798 ci fu un terremoto di intensità importante a Siena;
- Agostino Fantastici, ideatore di molti degli edifici visitati nel percorso, fu architetto senese (Montalcino, 1782 – Siena, 1845);
- ci sono molti simboli massoni mimetizzati ad esempio negli affreschi di Villa Pavone;
- il marmo di Siena delle scale di Villa Pavone proviene da una cava che non esiste più; questo rende inestimabile il suo valore;
- gli affreschi dei soffitti di Villa Pavone sono di Francesco Nenci (Anghiari, 1782 – Siena, 1850).
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