lunedì 14 novembre 2016

Io e i Social

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Finalmente mi si è illuminata la lampadina e ho capito cosa rappresentano per me i Social oggi: la possibilità di recuperare una modalità di socialità spensierata che offline ho vissuto solo per un breve periodo nella mia vita di adolescente.

Modalità - ed è questo quello che mi si è chiarito ora - 'esente' da tutto ciò che invece si è aggiunto, ha caratterizzato, continua a caratterizzare, il rapporto con le amicizie che sono arrivate successivamente.

'Tutto ciò' tipo? la condivisione di dubbi esistenziali, di difficoltà o successi lavorativi, di questioni affettive o convinzioni morali, di sostegno reciproco. L'evoluzione di tutto questo negli anni di frequentazione.  Giusto per farvi capire cosa intendo. Il tutto con un atteggiamento alla pari, autentico e desideroso di partecipare della vita dell'altro senza attaccamenti morbosi.

Numericamente queste amicizie si contano forse sulle dita di una mano.

Ho avuto bisogno proprio adesso di fermarmi un attimo a fare questa riflessione perché si era palesato un certo disagio e mi stava venendo voglia di cliccare su ‘cancella il tuo account’ dai diversi Social.

Il disagio di trovarmi in un luogo con una marea di persone -molte di più di quelle che ho frequentato in tutta la mia vita- e di sapere di non poter condividere ciò che avrei voluto perché non avrebbe avuto senso perché i miei amici storici non erano lì. Per loro scelta personale, certo; ma non erano lì. E mi sentivo prendere dalla nostalgia pur rendendomi conto che I Social non avrebbero potuto comunque ricreare lo spazio che è proprio dell'amicizia perché lo 'spazio' dei Social è dispersivo ed è come essere sotto i riflettori, sempre on stage, alla mercé del proprio pubblico variegato e più o meno presente
distratto.

Ho capito che, per me, i Social no sono fatti per  coltivare le amicizie.

Coltivare le amicizie ha dei 'riti' propri.

Tipo? concedersi e concedere del tempo all'altro per telefonarsi, per parlarsi, per vedersi, per fare delle cose insieme con la consapevolezza di dover conciliare il tutto con le proprie responsabilità in base allo stile di vita che ognuno di noi si è scelto.

La leggerezza c'è; ma non così 'spensierata' come poteva esserci a vent'anni.

Una volta capito questo, e cioè che per me i Social non sostituiranno mai il reale; che rimarranno luoghi di contatto, certo, ma senza la componente introspettiva condivisa (mi piace chiamarla così) coltivata durante anni di frequentazione offline, altro che cancellarmi! Mi sono addirittura registrata su un altro Social: Snapchat.

Mi ci scappa da ridere solo a dirlo perché mai e poi mai avrei pensato di andare in giro per strada parlando da sola con l’iPhone.

Se vi ho incuriosito, intanto il mio nickname è: @ami_saba

Con Snapchat si entra praticamente in casa delle persone che hanno voglia di raccontarsi e ovviamente quelle più briose, che si inventano delle rubriche sulle proprie passioni e quindi si dimostrano anche di ‘pubblica utilità’ conquistano subito l’attenzione. Il tutto rimane visibile per massimo 24 ore. Infatti gli 'snap', della durata di massimo 10 secondi ciascuno, dopo 24 ore vengono eliminati automaticamente.

Una di queste persone che io ritengo 'briose' ve lo dico subito è Francesca Crescentini, ovvero @tegamini. La sua rubrica è LibriniTegamini e lei è una fantastica ‘propagatrice di entusiasmi’ come recita la sua bio nei vari altri Social.

Come si fa a trovare persone interessanti su Snapchat e anche a proporre una propria ‘storia’ per farla conoscere ad altri? Seguendo/contattando ad esempio il profilo @SnapNews Italia e @Ghostloved.it che ogni giorno propongono dei profili da seguire; ma non solo. Infatti sono in piena evoluzione!

Ecco, avevo bisogno di puntualizzare questa cosa dei Social a me stessa, prima di tutto, ad alta voce :-)

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