lunedì 30 dicembre 2013

Basilica dell'Osservanza a Siena

La visita fatta durante l'iniziativa Alla scoperta di Siena organizzata dalla guide di Siena mi ha dato l'opportunità di visitare per la prima volta la Basilica dell'Osservanza dopo tanti anni che sono a Siena.

E' una Basilica che nella prima metà del 2000 mi ha fatto compagnia, in un certo senso; in quanto la sua mole si stagliava da lontano davanti a me non appena svoltavo l'angolo di Via Simone Martini per tornare a casa. Ricordo che, soprattutto di sera, sembrava parte di un presepe.

La guida che ci ha accompagnato nella visita si chiama Francesca Fumi Cambi Gado e, come mia abitudine, condivido qui quello che sono riuscita a trattenere dagli appunti che ho preso.

La Basilica dell'Osservanza di Siena nasce nel 1300 come piccolo romitorio dedicato a Sant'Onofrio e donato da un nobile senese, Stricoccio Marescotti, a questa zona chiamata Capraia.

Alla morte di Stricoccio si apprese dal suo testamento che aveva lasciato tutto al Santa Maria della Scala di Siena che faceva capo ai disciplinati di San Girolamo. 

Qualche anno dopo, quindi nel 1401-2, proprio San Bernardino, nato da una famiglia nobile di Massa Marittima, rimasto orfano viene a studiare a Siena dove scoprirà la fede e il desiderio di stabilirsi a Sant'Onofrio; ma il suo più grande desiderio era di costruirvi una Chiesa

Ottenuto il permesso i lavori iniziarono e durarono oltre la sua vita terrena e cioè oltre il 1444. 

La Chiesa venne dedicata pochi anni dopo come attesta la lastra originale con iscrizione in latino visibile nella facciata, nella parete a destra dell'ingresso. 

Basilica dell'Osservanza di Siena: iscrizione in latino della dedicazione della Chiesa

Dalla seconda meta del Quattrocento la Basilica diventa un luogo preferito di sepoltura delle famiglie benestanti poiché sarebbero stati vicini alle reliquie di San Bernardino. 

Grandi lasciti permisero di riedificare nuovamente la Chiesa e farla più grande con cappelle gentilizie collegate ai vari donatori. 

Il vicario Pier Paolo Ugurgeri nel 1474 si farà promotore di questi lavori. L'architetto sembra essere stato Francesco di Giorgio Martini insieme a Iacopo Cozzarelli. 

In una delle colonne del porticato è fissata una lastra tombale della famiglia Ugurgeri; si tratta di Agnese Ugurgeri, forse sorella di Pier Paolo. 

Basilica dell'Osservanza di Siena: lastra tombale di Agnese Ugurgeri

Dal 1487 in poi domineranno altri nobili come i Petrucci. La Basilica dell'Osservanza era un punto di riferimento di devozione e anche strategico perché si trovava fuori dalla città e poteva costituire una roccaforte. 

Per Pandolfo Petrucci la Basilica era una roccaforte e quindi fa erigere un loggiato dall'altro lato, che guarda la città, e questa la dice lunga di come lui volesse controllare da lontano la città. 

Della Valle racconta che la tradizione dice che ci fosse un passaggio dal Palazzo del Magnifico a Siena fino alla Basilica. 

Se fosse sotterraneo o una strada nascosta dagli alberi non si sa. 

Petrucci stabilisce di fare il suo sepolcro nella sagrestia relegata a tenere le reliquie di San Bernardino. 

Tutte le sepolture dei Petrucci sono nella cripta. Anche gli artisti che avevano lavorato per lui furono sepolti nella Cripta. Un sacrario importante per il signore senese.

Basilica dell'Osservanza di Siena: loggiato

Nella seconda metà del Seicento e primi del Settecento ci sarà la volontà di rifare la chiesa: verrà imbiancata e trasformata in stile barocco. La struttura rinascimentale verrà occultata. 

Alla fine del settecento ci sarà il terremoto che colpirà il campanile che verrà rifatto per la seconda volta. 

È difficile enucleare la parte rinascimentale e le varie aggiunte perché poi succede che nel 1810 in seguito alle leggi napoleoniche molti conventi vengono chiusi e le opere asportate. Quando poi verranno riaperti non tutte le opere torneranno alla loro originale posizione e per sopperire a queste mancanze altre opere prenderanno il loro posto. 

Ai primi del Novecento si decide di riportare la Basilica alla sua rinascimentalità e quindi che si fa? Si toglie tutto quello che era di stile barocco; ma si fa una gran confusione perché vengono tolti tutti gli stucchi originali. Quelli che ci sono ora sono riproduzioni. La cupola si pensa che un tempo fosse intera invece ora è sopra un tamburo. 

Nel 1944 successe l'inevitabile: il bombardamento e quindi la Basilica viene sventrata; anche la Cripta che doveva essere ricca di monumenti funerari. 
Sì, ha una storia molto complessa questa Basilica. 

Il loggiato della facciata è ricostruito. Esisteva una Capella al posto dell'arco sul fianco laterale sinistro del loggiato che porta sul retro da dove si ammira un panorama mozzafiato di Siena. In questa Cappella c'era un affresco che attualmente si trova nel Coro della Basilica. Era una Cappella importante dei Ballati, famiglia nobile che ci teneva ad essere vicina alle reliquie.

La suddivisione della Basilica è interessante. Si presenta divisa in tre ambienti: la navata, il coro e la parte centrale dell'altare maggiore senza transetto e con un rapporto di uno a due; c'è proprio l'intenzione di scandire in maniera numerica, secondo una proporzione, tutti gli ambienti cosa caratteristica del rinascimento.

Ci sono opere importanti di Andrea della Robbia. Ai lati dell'entrata ci sono due medaglioni in terracotta raffiguranti due santi francescani, San Bonaventura e San Ludovico di Tolosa. Prima dell'altare maggiore ci sono due sculture restaurate dopo il bombardamento, l'angelo annunciante e la Madonna; queste sculture un tempo erano collocate ai lati dell'altare.

CAPPELLE
Entrando nella Basilica, da sinistra:

Primo altare: Madonna con Bambino e angeli di Sano di Pietro. Le prime sue opere sono molto tarde. Lo conosciamo bene dalla metà del Quattrocento. Sano di Pietro guarda indietro alla tradizione senese dei fondi oro ma poi imposta prospetticamente la scena. Prevale il senso della grande decoratività della sua pittura. A quest'opera ci si rivolgeva per chiedere favori particolari;  infatti era chiamata la Madonna delle Grazie ed era circondata da un tabernacolo.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Madonna con Bambini e angeli di Sano di Pietro

Secondo altare: committenza importante; infatti nell'opera sono presenti gli stemmi della famiglia Ugurgeri. Si tratta di un' Incoronazione della Madonna di Andrea della Robbia. I Santi presenti sono collegati a questo luogo. La devota inginocchiata è Agnese Ugurgeri e questo rende identificabile la Santa dietro di lei con la palma del martirio in mano, Sant'Agnese. Le vetrate sono degli anni cinquanta e riproducono lo stemma dei francescani.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Incoronazione della Madonna di Andrea della Robbia.

Terzo altare: Crocifissione di Bartolomeo Neroni detto il Riccio. Originariamente quest'opera era nella Cappella Pieri. È un'opera tarda del Riccio.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Crocifissione di Bartolomeo Neroni detto il Riccio

Quarto altare: Polittico con Santi, mancante della parte centrale, di Andrea di Bartolo figlio di Bartolo di Fredi autore dei bellissimi affreschi della Colleggiata di San Gimignano. Continua nel Quattrocento la tradizione senese goticheggiante. Questo polittico non ha niente a che vedere con l'Osservanza; proviene infatti dal Convento di Santa Petronilla. 

Basilica dell'Osservanza di Siena: Polittico con Santi, mancante della parte centrale, di Andrea di Bartolo

Continuando il percorso dalla parte opposta:

Primo altare: Trittico con Madonna con Bambino e Santi Ambrogio e Girolamo del Maestro dell'Osservanza poi identificato con Sano di Pietro. Nemmeno quest'opera era qui. È molto rinascimentale. Da notare il dettaglio della pelliccia che riveste il mantello di San Girolamo. Il nome del committente è ricordato nelle scritte. La tavola è centinata e quindi si evince l'intenzione di fare una struttura ad arco rinascimentale. È un'opera fondamentale appartenente al periodo giovanile di Sano di Pietro.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Trittico con Madonna con Bambino e Santi Ambrogio e Girolamo del Maestro dell'Osservanza

Secondo altare: Trittico con Madonna con Bambino e Santi Girolamo e Bernardino

È un'opera raffinatissima però dal punto di vista stilistico c'è forse un calo di qualità. Qui c'è una delle più antiche rappresentazione di San Bernardino con la tavoletta iesus hominem salvator; ma intorno alla tavoletta c'è un'altra iscrizione forse proveniente da un vangelo non canonico che dice in nomine jesu omne genu flectatur celestium terrestium et infernorum. Sembra un esorcismo; forse la tavola aveva una funzione protettiva per tenersi lontano dai malefìci. 


Nella parete sinistra della Cappella c'è un San Bernardino di Pietro di Giovanni d'Ambrogio datato 1449 fino a che non è stata tolta l'incorniciatura che ha rivelato la data esatta e cioè il 1444; la tavola quindi è stata eseguita poco dopo la morte di Bernardino e prima che venisse fatto santo anche se l'aureola c'è già. Qualcuno dice che è stata dipinta dopo, altri invece sostengono che siccome la santità di Bernardino era evidente era tollerabile che fosse stata dipinta dall'autore. San Bernardino non ha però ancora la tavoletta. I dodici raggi alludono più alla spiritualità anche se hanno un significato preciso rintracciabile negli scritti dello stesso Santo.

Basilica dell'Osservanza di Siena: San Bernardino di Pietro di Giovanni d'Ambrogio, particolare

Nella parete di destra c'è un'altra Santa francescana. Il dipinto è del 1515 e rappresenta Santa Elisabetta di Ungheria eseguita da Girolamo di Giovanni. Interessante i dettagli nello studio dell oggettistica in se stessa. Davanti alla Santa c'è una pellegrina che la invoca; in grembo porta i fiori che sono il suo attributo classico insieme alla corona che allude alla sua regalità. Il vasetto trasparente con il pesce è invece un attributo inconsueto. Si riferisce ad un altro miracolo: un poverello aveva bisogno di mangiare qualcosa, la Santa attinse la mano in un fiumiciattolo gelido e nel suo secchiello entrò un pesciolino.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Santa Elisabetta di Ungheria eseguita da Girolamo di Giovanni, particolare

Terzo altare: Pietà con cinque Santi tardo Quattrocento primo Cinquecento. Rappresentare scene che costituivano poi le stazioni della via crucis esprimeva la voglia di fare un pellegrinaggio senza poter andare a Gerusalemme.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Pietà con cinque Santi tardo Quattrocento primo Cinquecento.

Quarto altare: Crocifisso e Santi, affresco staccato, del Riccio proveniente dalla Cappellina della Madonnina Rossa a Siena.

Basilica dell'Osservanza di Siena: Crocifisso e Santi, affresco staccato, del Riccio

ALTARE MAGGIORE

Il bombardamento del 1944 mandò in pezzi il Crocifisso di pregiata fattura che era sull'altare. Non si conosceva il suo autore finché non furono ritrovati all'interno della testa del Cristo ed in corrispondenza di un ginocchio due biglietti uno contenente la firma dell'artista, Lando di Pietro,  e l'altro una preghiera dell'artista per raccomandare la propria anima. La testa e i biglietti ritrovati sono ora nel Museo del Convento.

Basilica dell'Osservanza di Siena: testa del Crocifisso di Lando di Pietro

Dietro l'altare c'è il Coro dove si trova una teca contenente la reliquia del saio di San Bernardino. In una parete c'è un affresco staccato di Pietro di Francesco Orioli, proveniente dalla Cappella Ballati che si trovava all'esterno anche se viene qualche dubbio essendoci stemmi che non appartengono alla famiglia Ballati; forse sono stati ridipinti? Chissà! 

Ci sono elementi rinascimentale all'interno di una struttura architettonica semplice. Nella parete opposta c'è la sinopia dove sono evidenti i ripensamenti dell'autore. Richiama la struttura di come poteva essere la Cappella stessa alla quale era destinata, in linea di come doveva essere tutta la architettura voluta e disegnata da Francesco di Giorgio Martini e Iacopo Cozzarelli che a Siena erano interpreti della linea brunelleschiana molto puristica come l'utilizzo delle vibrazioni di colore leggerissima e i grandi spazi chiari e bianchi.

Basilica dell'Osservanza di Siena: affresco staccato di Pietro di Francesco Orioli

SAGRESTIA

Qui si trova il monumentale sepolcro di Pandolfo Petrucci con gruppo della Pietà in terracotta colorata attribuito a Iacopo Cozzarelli. Si tratta di una lamentazione. Forse il Cozzarelli non ha fatto tutte le statue e infatti ci sono delle differenze stilistiche. 

Personaggi: il corpo di Cristo abbandonato su una specie di lastra di pietra, forse un'allusione al sepolcro; la Madonna che lo piange, due delle Marie, Giovanni di Arimatea con le mani atteggiate in maniera singolare in realtà originariamente doveva reggere un vasetto degli unguenti e il coperchio, dietro Nicodemo e a sinistra San Giovanni Evangelista. E a destra come mai non c'è il pendant di San Giovanni? 

Il fregio, riccamente decorato in tutta la nicchia non lo è in corrispondenza del lato destro. Forse c'era un'altra statua? San Giovanni in realtà non era qui ma era nel Museo del Duomo; forse per via delle espoliazioni ottocentesche. 

Forse il San Bernardino in preghiera che è nel Museo è la statua mancante? Forse invece c'era una Maddalena? è probabile visto che Francesco di Giorgio Martini, che presumibilmente faceva da supervisore, aveva fatto una cosa simile con la presenza di una Maddalena. 

E poi Pandolfo era molto devoto alla Maddalena; infatti aveva fatto costruire un Convento vicino alla Basilica di Sant'Agostino di Siena perché il ritorno dei Noveschi era avvenuto il giorno di Santa Maria Maddalena e cioè il 22 luglio del 1487. Il Convento è stato distrutto e potrebbe essere che la statua della Santa fosse stata portata qui.

Basilica dell'Osservanza di Siena: sepolcro di Pandolfo Petrucci di Iacopo Cozzarelli

Il complesso della Pietà comunque è un capolavoro dal punto di vista della plastica, della scultura e del colore

Raffinatissime infatti sono le stoffe dei vestiti indossati dai personaggi, una specie di velluto broccato, gli scolli a imitazione di un ricamo. Le maniche aperte, di moda a fine Quattrocento erano staccabili e si potevano cambiare a seconda del capriccio del momento. 

Elegantissimo il mantello bianco di San Giovanni; quello di Nicodemo è lavorato come una seta. 

Dietro, nella nicchia, c'era un paesaggio dipinto come si vede in una foto dei primi del Novecento. 

È una Sacra rappresentazione, un'opera straordinaria. Collega la morte di Cristo con le sepolture che sono nella Cripta che doveva essere una zona piena di sacrari ma oggi ne è rimasto poco, solo qualche lastra tombale.

Basilica dell'Osservanza di Siena: sepolcro di Pandolfo Petrucci di Iacopo Cozzarelli, particolare della Pietà

MUSEO CONVENTUALE

- reliquiario di Francesco d'Antonio. Nella parte superiore c'è una aggiunta barocca con un ulteriore reliquia nella specie di tempietto che nella parte centrale contiene ceneri di San Bernardino e sopra un dente. Nella teca c'erano pezzi della cappa di San Bernardino;

Basilica dell'Osservanza di Siena: reliquiario di Francesco d'Antonio

- vetrine con codici miniati; nel Quattrocento si pensava che qui ci fosse uno scriptorum;

- affresco staccato con il Giorno del Giudizio di Giovanni di Girolamo che si trovava nella Cripta;

Basilica dell'Osservanza di Siena: codici miniati e affresco staccato con il Giorno del Giudizio di Giovanni di Girolamo

- battenti a forma di delfino di Iacopo Cozzarelli 

CRIPTA

- sepolcro di Celia Petrucci; nella parete di fronte è visibile la veste che indossava quando fu recuperato il corpo;

Basilica dell'Osservanza: sepolcro di Celia Petrucci

- lastra tombale attribuita a Giovanni di Stefano raffigurante il Vescovo Niccolò Piccolomini di Benevento;

Basilica dell'Osservanza di Siena: lastra tombale attribuita a Giovanni di Stefano raffigurante il Vescovo Niccolò Piccolomini di Benevento

- ciò che rimane delle sacre sepolture; alcune lastre raffigurano una araldica molto particolare. Spicca comunque tra i nomi anche quello di Iacopo Cozzarelli.

Basilica dell'Osservanza di Siena: lastra sepolcrale

Basilica dell'Osservanza di Siena: lastra sepolcrale

Basilica dell'Osservanza di Siena: lastra sepolcrale

Finita la visita sono andata a riguardarmi il panorama sul retro: uno spettacolo!

Basilica dell'Osservanza di Siena: panorama dal retro

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