Ecco il mio Salone Internazionale del Libro di Torino seguito via Twitter :
@tazzinadi: grazie a lei ho scoperto cosa sono gli ebook sotto vuoto, ma non solo questo, e cioè dei contenitori dove ‘in realtà ci sono scritte le indicazioni per caricarli in rete’. I suoi resoconti giornalieri del Salone sono pubblicati nel suo blog Tazzina-di-caffé
@SerenaLaBalena, seguire gli incontri twittati da lei è stato un vero piacere:
@tazzinadi: grazie a lei ho scoperto cosa sono gli ebook sotto vuoto, ma non solo questo, e cioè dei contenitori dove ‘in realtà ci sono scritte le indicazioni per caricarli in rete’. I suoi resoconti giornalieri del Salone sono pubblicati nel suo blog Tazzina-di-caffé
@SerenaLaBalena, seguire gli incontri twittati da lei è stato un vero piacere:
Starnone: L'effetto speciale costituito dalla parola è insuperabile. #SalTo12
Starnone: le parole creano terremoti nel mondo perciò vanno usate con molta cautela. #SalTo12
Starnone: quando si fa lo scrittore si fa proprio questo: si cercano le parole. #SalTo12
Bajani: tutti abbiamo le stesse parole che già esistono. Ciascuno apre le scatole/parole e ci mette dentro i pezzi della sua vita. #SalTo12
Bajani: bisogna pronunciare le parole sapendo cosa si sta pronunciando? #SalTo12
Starnone: sì, anche se le parole possono essere storpiate e avere sempre un senso per noi. #SalTo12
Starnone: le parole ci tolgono dall'angoscia perché è con quelle che diamo un nome alle cose, anche le più brutte. #SalTo12
Forse questi tweet mi hanno colpito in maniera particolare perché io credo molto nel valore delle parole soprattutto da quando ho letto il libro Le parole sono finestre (oppure muri) di Bertram Rosenberg Marshall. E’ un saggio che insegna un metodo per adottare una comunicazione empatica, non violenta sia con gli altri che con se stessi. Molto illuminante.
@martatraverso:
Sunto della giornata: gli autori devono prima di tutto essere scrittori #salto12
Lo spiega per esteso nel suo blog Provetecnichedisogni
@ArtNite: in un post pubblicato da @nazioneindiana dice “Zagreb (scritto da lui nel 2011) è un romanzo calato nella realtà storica delle guerre della ex Jugoslavia, da cui tutti i riferimenti spaziotemporali (a parte il titolo) sono stati rimossi per scelta narrativa. Zagreb quindi si presta benissimo alla realizzazione di un eBook che sveli i punti di incontro tra racconto e Storia e, al contempo, indichi, tra le sue pagine digitali, un percorso di studio delle guerre jugoslave. “ E poi anche “Se un autore oggi non sperimenta nel digitale non è né testimone né espressione dei suoi tempi.”
La prima parte dell’intervento mi è piaciuta perché personalmente non amo i romanzi storici proprio perché non riesco mai, causa le mie gravi lacune in Storia, a distinguere i fatti appartenenti alla realtà storica e quelli appartenenti alla licenza poetica dell’autore. Su un libro tradizionale diventerebbe pesante farlo con le note a pié di pagina; su un supporto multimediale invece lo trovo molto fattibile e utile.
La seconda parte dell’intervento mi ha riportato automaticamente alla mente il libro Il medium è il messaggio di Marshall McLuhan; lungimirante testo sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione e l’importanza di questa evoluzione a prescindere dal messaggio che veicola.
E poi @ArtNite l’ho trovato molto simpatico quando nel suo blog ha scritto che alla presentazione del suo romanzo era presente ‘la sua time line’ :-)
Anche lui ha scritto dei post sulle giornate del Salone nel suo blog Arturo Robertazzi.
Tanti ospiti, nazionali (Niccolò Ammaniti, Marcello Fois, etc) ed internazionali (Elizabeth Strout, Patrick McGrath, etc) noti ed emergenti (Arturo Robertazzi, etc), hanno arricchito il Salone.
Nessun commento:
Posta un commento
Spazio per il tuo contributo