mercoledì 23 maggio 2012

Parade, da @iguanadan a @ElectaEditore

Parade, da @iguanadan a @ElectaEditore
Immagina presa da qui

Non ho ancora ben capito come è nata questa iniziativa; fatto sta che oggi su Twitter Daniele Bergesio, alias @iguanadan, con l’hashtag #iguanalist ha lanciato l'invito all’ascolto di un brano musicale specifico.

Ecco come è andata.

@iguanadan
Aiutino: un compositore francese, un pittore andaluso, un impresario russo, un ballerino americano. L'Internazionale in arte 

@iguanadan
Siamo nel 1917, piena Prima Guerra Mondiale. Non c'è molto da ridere e allora tocca all'arte recuperare la leggerezza della vita 

@iguanadan
Il musicista francese è Erik , il pittore andaluso Pablo , l'impresario russo , il coreografo  

@iguanadan
Il risultato è , surreale balletto gonfio di citazioni e umorismo 

@iguanadan

@iguanadan
Godiamoci la macchina da scrivere che picchietta sui tasti a mo' di percussione: strapperebbe sorrisi a Scrooge :)  

@iguanadan
Le scenografie di  furono curate da , la prima fu il 18 maggio 1917 al Théatre du Chatelet di Parigi 

@iguanadan
E in tutto questo non abbiamo ancora citato colui che ha pensato tutto ciò: un certo Jean ...  

@iguanadan
Non voglio neanche sapere quante sciocchezze avrò scritto: l'importante è che andiate ad ascoltare  con un bel sorriso :) 


Io ho aderito all'invito e ne sono molto contenta!

Quello che Daniele non sa, però, è che appena ho letto il primo tweet ho capito che si trattava di Parade e questo grazie ad un #givelecta lanciato da @ElectaEditore qualche mese fa in seguito al #APAINTINGAWEEK, un dipinto commentato dal professor Flavio Caroli, che riguardava il Sipario per il balletto Parade di Pablo Picasso, conservato al Centre Pompidou di Parigi.


Dice il professor Caroli nel suo libro La storia dell'arte raccontata da Flavio Caroli, Electa Editore: Il sipario di Parade è un'opera inspiegabile e fuori tempo. Cavalli alati, arlecchini distratti e fanfaroni baffuti, dialoganti in un pomeriggio aperto davanti a un vulcano che potrebbe essere il Vesuvio, ci portano nel più puro, geniale capriccio della rappresentazione contemporanea. Basta con i triangoli, i rettangoli e le infinite coartazioni della forma di una 'scuola cubista' di cui Picasso non è solo padre, ma rimane lo sciamano e il profeta riconosciuto da tutti.
Qui uomini e spazi obbediscono a una logica, a una riconoscibilità e a un equilibrio quasi classici. Senonché, sono tutti personaggi 'in cerca d'autore'. Vivono su un palcoscenico, recitano una commedia che forse ha senso o forse non ne ha, inscenano, con placida fronte e garbate movenze, lo spettacolo dell'assurdo.

Il #givelecta consisteva nello scrivere una storia traendo ispirazione da un personaggio del Sipario di Picasso.

Anch'io ho partecpato e, nel cercare su internet un'immagine più nitida che aiutasse la mi ispirazione, ho scoperto la storia di questo Sipario.

La vincitrice è stata Alessandra Pagani alias @Ale_9ssandra.

Ecco i nostri racconti.

Noemi Cuffia alias @tazzinadi
Ero giovane, bianca. Correvo a perdifiato sui prati, sbirciavo le stelle invece di dormire, mi specchiavo nel cielo azzurro la mattina presto. Sapevo tutto, non sapevo niente. Ero perfetta e non capivo che cosa mi mancava. Mai l'avrei scoperto, se quella notte non ci fosse stato il vento, se non avessi avuto un anno di più. Se non avessi conosciuto il mio opposto, il cavallo nero. La mia perfezione è svanita in un solo istante. Ero incinta. Ero spaventata. Quando è nato mio figlio, però, mi sono spuntate le ali.

Manuela Bosio alias @mallarmeana_mb
Papillon de l'Opéra
Mi chiamo Ina, ma per tutti sono Mademoiselle Papillon. Il nome l'ho scelto tanto tempo fa.
Adoravo le farfalle. Le seguivo, bianche, nella breve estate del villaggio in cui sono cresciuta. Farfalle, fame, miseria.
Pa-pill-on, un bel nome per una ballerina che sogna l'Opéra di Paris.
Le farfalle volavano, nel triste villaggio che accoglieva la mia infanzia. Ne seguivo le linee. Oblique, rotanti, mai uguali. Perfette.
Avrei voluto volare via con loro. Ma non avevo ali. Allora iniziai a danzare con ali di stoffa cucite ai miei sogni.
Passo dopo passo, oplà, chassè, plier... Mi veniva naturale.
Non fateci caso,sarò in questo teatro per poco. sono simpatici, loro, giù. Ma non mi assomigliano.
Ho cucito queste ali di stoffa per potere volare. Da questa scala già mi posso vedere. Sono lieve cadenza di cielo.
Libera.

Pietro Brunetti alias @gunzapper
Nessuno si accorge che c'è qualcosa? Tutti li a fissare il cavallo. Certo avrà le ali, ma resta pur sempre una bestia! Forse non sanno cosa diceva mia madre sulle bestie. Mia madre amava le bestie, tutte. Forse avrebbe fissato pure lei il puledrino.
Com'è carino. Non si accorgono che siamo spuntati da un oggetto a forma di rettangolo che sembrerebbe - aguzzo lo sguardo - ma certo, è una tela. Si, sembriamo tutti generati da una tela. Potevano spiegarmelo alla parrocchia che Dio dipinge! Che il mondo in fondo, è fatto di sfere di cristallo concentriche, con sopra appiccicate le stelle e i pianeti e l'oscurità. Non è altro che un pallone di un equilibrista. Certo, qui la mia teologia ferrea cade, non è precisa, ma avete mai letto o sentito di una filosofia precisa? No, non può esserlo, è un gioco di equilibri, c'è sempre un'acrobata sul pony della filosofia. Che ha le ali. Il cavallo, non l'acrobata. O meglio, forse pure lei, per una strana proprietà transitiva, se stai in equilibrio su quel pony hai le ali anche tu.
Tutti, guardano il pony e il puledrino. Tranne io e il cane. Il cane si sta spulciando, lo vedo bene, da qui. Anche lui proviene dalla tela non c'è dubbio. Ma dove siamo? Devo forzare lo guardo... chiudere le palpebre e far passare solo un filo filo di luce. Tenue tenue. La luce quando la trattieni sulle ciglia fa male. Come se fosse il sole a fissarti.
Aspetta, ho capito, ma, potevano dirmelo prima! Li, oltre il sipario c'è il pubblico! E quanti sono! Devo essermi addormentato prima della prima, ed adesso non ricordo la battuta. Come farò? Ho una sola speranza: la inventerò, come faccio sempre. Darò in seguito una spiegazione plausibile al regista sul perché ho cambiato il testo. Certo, questa del cavallo me la deve proprio spiegare. Eh sì, se me la deve spiegare.

Alessandra Pagani alias @Ale_9ssandra
Camminavo nel bosco, cantando sottovoce, persa nel calore di un pomeriggio d'estate, quando, dalla radura, ho sentito una melodia. Fino a ieri c'erano solo erba e sole ma oggi, è spuntato un tendone rosso: da lì viene la musica. Mi sono avvicinata e.. non ricordo cosa sia accaduto, so solo che ora sto bene, indosso ancora il cappello che mi ripara dal sole, ho dovuto abbassare il vestito sulle spalle perchè ho caldo, mi gira la testa e il tendone è enorme. intorno a me un arlecchino, un giocoliere ascoltano la musica, ah questa musica. Mi passo la mano tra i capelli biondi, gira tutto qui. La vista mi fa brutti scherzi: un unicorno sta per dare un calcio alla terra che giace, come fosse una palla, sul pavimento. chissà da quanto tempo sono qui e se a casa si stanno preoccupando. Appoggio la mano sulla spalla del mio vicino, perso in un suo sogno, lo abbraccio quasi, sorreggimi, mi pesano gli occhi ma non posso fare a meno di guardare. Vedo una scala che sale fino al cielo e vedo un angelo, è lui che canta. mi lascio rapire dalla sua musica celestiale in un eterno presente.

Amina Sabatini alias @amisaba (io)
Sono piccola, agile e curiosa; sono la scimmia. Appena ho avvistato quella scala che porta verso chissà dove, l’ho subito agguantata! Voglio vedere cosa c’è lassù. Non vorrei però intraprendere da sola questa esplorazione; vorrei condividerla con qualcuno; sarà sicuramente più divertente. Con lo sguardo porgo il mio invito alla più piccola della compagnia, la ballerina; e lei, con una acrobazia che le è familiare, ha sollecitamente accettato. Le porgo la mano per aiutarla a salire e lei con un passo di danza mi conferma di essere pronta ad iniziare questa avventura. Au revoir!

Chissà cosa avrebbe scritto Daniele :-)

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