martedì 30 ottobre 2012

Caduto fuori dal tempo

Caduto fuori dal tempo di David Grossman
di David Grossman
Mondadori editore
Milano, 2012

Cosa succede quando un figlio muore all'improvviso? "i genitori non dovrebbero mai sopravvivere ai propri figli"; quali sensazioni, emozioni, stati d'animo provoca nei genitori un evento del genere? quali domande sul futuro? perché sembra quasi che solo il silenzio possa essere la risposta al dolore? qualcuno si autocensura addirittura!; come superare la 'patologia della nostalgia'?

Difronte alla morte tragica di un figlio, fatto realmente accaduto a David Grossman nel 2006 quando suo figlio è stato ucciso in guerra, questo romanzo è il tentativo di dare fisicità alla terra dei morti, a quel "laggiù" che altro non è che il "confine del mondo" e Grossman  lo fa mettendo insieme delle persone, colpite ciascuna dalla morte del proprio figlio, che si ritrovano inevitabilmente a seguire "l'uomo" che all'improvviso, dopo anni di silenzio dalla morte del figlio, si mette in cammino alla ricerca di questo "laggiù" nella speranza di incontrare lui,  il figlio. La decisione non è avallata dalla moglie, colei che anni prima, nel momento in cui riceve la tragica notizia pensa:

sigillano
la casa
che un tempo
sono stata
io

La ricerca di questo "laggiù" diventa una pacata ossessione comprensibile solo da chi vive una simile esperienza:

ogni uomo è un'isola
che nessun altro
può
conoscere
da dentro...

L'ossessione suggerirà loro l'immedesimazione quasi totale...

Attraverso il protagonista, "l'uomo", Grossman è riuscito a dar voce a ciò che ha provato lui nel momento stesso in cui ha ricevuto la notizia della morte del figlio:

Come nel momento in cui un neonato irrompe dall'utero
e dal corpo della madre,
la morte di mio figlio mi ha trasformato nel padre
che non sono
mai stato-
mi ha trafitto
con uno squarcio e una ferita
e un senso di vuoto, colmandomi
altresì della sua presenza
che da allora mi sommerge
con un'intensità
mai vista-
la sua morte
mi ha reso
capace
di concepirlo.

Il "Centauro" invece è il personaggio che gli ha permesso di rafforzare la sua convinzione nel potere liberatorio delle parole:

E' solo che il cuore
mi si spezza,
tesoro mio,
al pensiero
che io...
cha abbia potuto...
trovare
per tutto questo
parole

E' quasi un Atto unico questo romanzo, scritto in forma di poesia.

Credo che chi conosce già Grossman lo apprezzerà in maniera più consapevole rispetto a chi si approccerà a lui per la prima volta con questo libro.

Cerco nelle mie letture fatte un richiamo alla "forma"  di Caduto fuori dal tempo e lo trovo: Oceano mare di Alessandro Baricco.

domenica 21 ottobre 2012

FAImarathon a Siena 21 ottobre 2012

FAImarathon a Siena 21 ottobre 2012: vignetta Emilio Giannelli

Sono davvero entusiasta di questa maratona del 'guardare' perché mi ha fatto conoscere interni di palazzi della Siena neoclassica e romantica che non avevo mai visto e mi ha fatto capire finalmente il significato della vignetta di Emilio Giannelli! Lo svelerò anche a voi, tranquilli...

L'organizzazione è stata molto curata; come sempre negli eventi FAI.

FAImarathon a Siena 21 ottobre 2012

Ecco il percorso:

1 Atrio del Convento di Sant'Agostino - Convitto Tolomei (Prato Sant'Agostino, 2)

1810-1818 Architetto Agostino Fantastici

2 Palazzo Venturi Gallerani - atrio e cappella (Via delle Cerchia, 5)

1777-1791 Architetti Giuseppe Frosini e Natale Pieri
  
Vista giardino

Pozzo

3 Casa Bambagini Galletti (Via delle Cerchia, 10)

post 1840 Architetto Agostino Fantastici

4 Palazzo Piccolomini Bellanti (Pian de' Mantellini, 7)

1799-1804 Architetto Serafino Belli

5 Farmacia I Quattro Cantoni (Via San Pietro 4, angolo con Piazza di Postierla detta anche 'Quattro Cantoni')

prima metà dell'800 Architetto Agostino Fantastici

6 Palazzo Pannocchieschi d'Elci -entrata e scalone- (Via di Città, 43)

XII sec, rifacimento 1840-1842 Architetto Agostino Fantastici
  
XII sec, rifacimento 1840-1842 Architetto Agostino Fantastici

7 Circolo degli Uniti o Casin de' Nobili (Via di Città 1)

1766-1767 Architetto Girolamo del Testa (su progetti originali di Fuga e Vanvitelli)

8 Chiesa di San Cristoforo (Via del Moro, 2 affaccio su Piazza Tolomei)

XII sec, ricostruzione facciata 1800 Architetto Gaetano Tanini

9 Palazzo Bandini (Via di Calzoleria, 10)

costruzione XII secolo, restaurato nel 1821 Architetto Agostino Fantastici

10 Casa Natale di Giovanni Caselli (Via Banchi di Sotto, 17)

costruzione 1181, rifacimento 1811-1814 Architetto Agostino Fantastici

11 Palazzo del Rettorato - Cortile e Aula Magna storica (Via Banchi di Sotto, 55)

restauro del 1819 Architetto Agostino Fantastici

12 Fonte di Pantaneto (Via Pantaneto, sotto Le Logge del Papa)

Fonte di Pantaneto

13 Palazzo Landucci (Via Pantaneto, 95-103)

1804-1805

14 Palazzo Landi Bruchi (Via Pantaneto, 105)

XII sec Architetti Carlo Fontana e Agostino Fantastici

XII sec Architetti Carlo Fontana e Agostino Fantastici
  
XII sec Architetti Carlo Fontana e Agostino Fantastici

XII sec Architetti Carlo Fontana e Agostino Fantastici

Vista dal giardino

15 Palazzo Bianchi (Via Roma, 2)

1796-1804 Architetto Giovanni Bartalucci

Corte interna

16 Villa Pavone (Via Enea Silvio Piccolomini, 26/28): ecco le sfingi, scolpite da Luigi Magi, da cui ha preso ispirazione il Giannelli! Nell'ultima foto c'è il particolare.

1825-1839 Architetto Agostino Fantastici

Piramide egizia fronte

Piramide egizia retro

Ingresso principale

Fiocco: simbolo massone

Porta originale

Terra

Acqua

Fuoco

Aria

Balcone

Serpenti: simbolo massone

Strumenti di lavoro: simboli massoni

Scala con la sigla San Vincenzo

Marmo giallo di Siena

Ecco la sfinge da cui ha preso ispirazione Giannelli!

La Sfinge

NOTE:
- nel 1798 ci fu un terremoto di intensità importante a Siena;
- Agostino Fantastici, ideatore di molti degli edifici visitati nel percorso, fu architetto senese (Montalcino, 1782 – Siena, 1845);
- ci sono molti simboli massoni mimetizzati ad esempio negli affreschi di Villa Pavone;
- il marmo di Siena delle scale di Villa Pavone proviene da una cava che non esiste più; questo rende inestimabile il suo valore;
- gli affreschi dei soffitti di Villa Pavone sono di Francesco Nenci (Anghiari, 1782 – Siena, 1850).

venerdì 19 ottobre 2012

Assisi

Assisi: vista dalla piazza antistante la Basilica di Santa Chiara
Non era la prima volta che andavo ad Assisi ma forse questa volta l'ho visitata con una consapevolezza in più sia perché sono passati diversi anni dall'ultima volta e quindi io nel frattempo sono cambiata e sia perché, essendo questa visita parte di un tour organizzato da proporre ai clienti dell'Hotel dove lavoro, mi sono chiesta se ci fosse un unico motivo per visitarla visto che il suo nome è quasi univocamente legato a San Francesco oppure no soprattutto pensando al fatto che in un gruppo organizzato di questo tipo le persone non si scelgono tra di loro e quindi ognuna è inconsapevole dell'interesse che muove l'altra a visitare lo stesso luogo e ciò può creare delle insofferenze.

Alla fine del tour sono riuscita a darmi una risposta che mi ha pienamente soddisfatto e cioè che sì, si può andare ad Assisi per motivi diversi: religiosi, artistici o paesaggistici ma l'uno non esclude l'altro e quindi è difficile che qualcuno rimanga scontento. 

La sfida sta nel riuscire a soddisfare equamente le attese di tutti; ma questo spetta a chi organizza il tour.

Chi è mosso da:
- motivi religiosi si reca ad Assisi  per conoscere i luoghi dei Santi Francesco (1182 - 1226) e Chiara (1193 - 1253) che qui hanno avuto i natali e hanno scoperto la loro vocazione religiosa;

motivi artistici troverà nella Basilica di San Francesco la storia dell'arte in atto così come narrata dal Vasari: 'fu Cimabue quasi prima cagione della rinovazione dell'arte della pittura'  e 'del ritrarre bene, di naturale, le persone vive' di Giotto;

motivi paesaggistici, come ad esempio la signora americana che ha fatto il tour con me e che fa di professione la fotografa, troverà godimento nei panorami che si aprono alla vista dalle piazze difronte alle Basiliche dedicate ai Santi e dagli scorci che si intravedono dalle stradine del paese.

Il percorso classico all'interno delle mura accontenterà quindi tutti, secondo me. 

Se vi sembra che io abbia fatto la scoperta dell'acqua calda andate pure oltre, non me la prenderò a male :-)

Da Porta Nuova si entra quindi in città e subito sulla sinistra si trova la Basilica di Santa Chiara dove è custodito il crocifisso di autore anonimo con la particolarità del Cristo non sofferente che nel 1206, nella chiesetta di San Damiano, svelò a San Francesco la sua conversione e missione, restaurare la Chiesa universle e non solo quella di San Damiano, e la grande tavola eseguita nel 1283 dal maestro di Santa Chiara  con la figura di Santa Chiara  nel mezzo circondata dagli episodi salienti della sua vita. Questa tavola non è visibile da vicino, purtroppo; ma la riproduzione di ciascuna immagine con il riferimento all'episodio rappresentato è visibile nelle riproduzioni a grande scala collocate nelle pareti che circondano la tomba della Santa giù nella Cripta.

Assisi: Porta Nuova

Assisi: Basilica di Santa Chiara

Riprendendo la strada principale verso Piazza Comune si arriva, sulla sinistra, ad una lunetta con la scritta 'Scendi le scale e troverai l'ostello dove nacque Francesco il poverello' e infatti in fondo alle scale troviamo la Plateola di San Francesco il luogo cioè dove egli nacque e che dette ulteriore prova del fatto che si potesse accostare la vita del Santo a quella di Cristo per il fatto che ripeteva nella sua vita quella di Cristo. Ad ulteriore conferma di ciò venne incontro anche l'episodio dell'estimmate (riproduzione temporanea o permanente delle piaghe di Cristo) accaduto a San Francesco sulla Verna.

Assisi: Plateola di San Francesco

Proseguendo su questa strada si arriva alla Chiesa Nuova che sorge nel luogo dove San Francesco abitò con la famiglia. All'interno è indicato il luogo dove fu tenuto prigioniero dal padre che voleva dissuaderlo dalla sua vocazione.

Assisi: Chiesa Nuova

Da qui rapidamente si arriva in Piazza Comune dove si trovano il Palazzo Comunale e la Chiesa di Santa Maria sopra a Minerva che in origine era un tempio romano forse dedicato alla dea Minerva.

Assisi: Piazza Comune

Da Piazza Comune si gira a sinistra per Via Portica e da qui andando sempre dritto si arriva alla Basilica di San Francesco che si erge su due livelli più la cripta.

Assisi: Basilica di San Francesco

Assisi: vista dalla piazza antistante la Basilica di San Francesco

Nel livello superiore,  alto e luminoso destinato ai fedeli e alle funzioni religiose, sono presenti gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco.

Il livello inferiore è stato costruito per primo con la funzione di preparare l'anima alla visita della tomba di San Francesco nella cripta e quindi la poca luce doveva favorire il raccoglimento e la meglio predisposizione dell'anima. Qui troviamo una Madonna con Angeli e San Francesco del Cimabue dove si nota già l'influenza del senese Duccio di Buoninsegna per la dolcezza dei tratti.

Nella cripta intorno alla tomba di San Francesco ci sono anche le tombe dei suoi compagni

Personalmente non ho visto 'San Francesco + altri frati' ma 'amici' sotterrati vicini e questo pensiero mi ha commossa.

Per concludere il percorso della vita di San Francesco, venendo via da Assisi ci siamo fermati alla Basilica di Santa Maria degli Angeli costruita intorno alla Porziuncola ovvero il luogo dove San Francesco morì.

A questo punto del post però mi è tornato in mente un'altro motivo per cui Assisi merita una visita ed è.... quello gastronomico

La fortuna o l'intuito ha concesso a me e a Diana, la signora americana che ha fatto il tour con me, di scegliere un ristorantino niente male dove abbiamo fatto un ottimo pasto leggero: antipasto con mozzarella di bufala e prosciutto di norcia, primo con risotto agli asparagi, vino e acqua. Niente caffé perché eravamo già in ritardo per la visita guidata!

Assisi: Hostaria la tradizione

Assisi: prosciutto di norcia e mozzarella di bufala

Assisi: risotto agli asparagi