domenica 30 dicembre 2012

Porto con me nel 2013

In ordine sparso:

Immagini delle tante opere d'arte viste quest'anno;

I colori e l'aria dei luoghi che ho visitato;

Le amicizie di sempre;

L'entusiasmo di persone conosciute quest'anno, virtualmente e/o realmente, che fanno il mio stesso lavoro o affine;

Il recupero post operatorio di mia mamma a tempi record ed il suo improvviso gusto per la lettura;

Un oggetto per me molto prezioso (non chiedetemi quale);

Gli incontri fatti a Siena grazie alla rubrica #BorgoTip;

Autori mai letti prima insieme al mio preferito di sempre, David Grossman;

I miei contatti 'preferiti' su Twitter, gli amici oramai di 'vecchia data' su Facebook;

Un pensiero per me illuminante, questo:

La notte stellata di Van Gogh
"Nell'universo è visibile
la verità che non conosciamo,
che la religione
ha risolto con la fede,
l'arte
con l'immagine nella finzione;
la verità
che la scienza cerca
ma non potrà mai finire di cercarla."
A.C.

Buon Anno!

mercoledì 26 dicembre 2012

Lettere a Milena

Lettere a Milena di Franz Kafka

di Franz Kafka
Edizioni Mondadori
2012




"E forse non è vero amore se dico che tu mi sei la cosa più cara; amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
Del resto tu stessa lo dici: 'Non avete la forza di amare', non sarebbe questa una distinzione sufficiente fra 'bestia' e 'uomo'?"
Kafka a Milena, Praga 14.IX.20

"Come vorrei pensare a noi due come a due persone che si sono fatte un'iniezione di verità per dirla, finalmente, la verità. Sarei felice di poter dire a me stesso: 'Con lei ho stillato verità'. Sì, è questo quello che voglio. Voglio che tu sia per me il coltello, e anch'io lo sarò per te, prometto. Un coltello affilato ma miserisocrdioso -parola tua. Non ricordavo nemmeno che fosse lecita. Un suono così delicato e ovattato. Una parola senza pelle (se la si ripete più volte a voce alta ci si può sentire come terra riarsa, e non è facile il momento in cui l'acqua s'infiltra fra le crepe). Sei stanca, mi obbligo a dirti buonanotte."
Yahir a Miriam, 7 aprile (Che tu sia per me il coltello di David Grossman)

Ebbene, finalmente ho letto le lettere che hanno ispirato il romanzo di Grossman; quello che per me conserva ancora intatto il suo fascino tanto che prevedo altre riletture in futuro.

Non è giusto forse metterli a confronto perché le lettere di Kafka trasudano l'inquietudine e l'angoscia di un uomo reale, ebreo 'occidentale', che ama una donna reale, Milena; una donna cristiana sposata con un uomo ebreo (nonostante il divieto della famiglia e già questo ci dà l'idea del temperamento anticonformista di lei) che la tradisce continuamente ma che lei non lascerebbe mai, nemmeno per Kafka, anche per il timore della sicura prospettiva di vita ascetica con costui. 

Milena, di ventiquattro anni quando Kafka ne ha trentasette, la traduttrice in ceco di alcuni lavori di Kafka con la quale egli intrattiene una corrispondenza fitta, giornaliera, durante un intero anno durante il quale creano un'unica occasione per trascorrere quattro giorni insieme a Vienna (lei abita a Vienna e Kafka a Praga dopo essere stato a Merano in un istituto per cure polmonari) finché lui non realizza che  "è meglio non scrivere ogni giorno. Le lettere quotidiane indeboliscono invece che rafforzare" e comincia a diradare le sue lettere fino a chiedere a Milena di interrompere il loro carteggio; il carteggio riprenderà casualmente solo due anni dopo. 

I gravi problemi di salute di Kafka completano il quadro di quest'uomo ipersensibile tanto da assumere a volte atteggiamenti che sembrano autistici come ad esempio l'impuntarsi nel pretendere il resto da una mendicante.

L'angoscia e l'inquietudine di Yahir, il corrispondente di Kafka nel romanzo di Grossman, esistono nella finzione; sono credibili ma rimangono sempre nella finzione.

In mancanza delle lettere di risposta di Milena sono state conservate e pubblicate, per fortuna, alcune lettera di lei indirizzate a Max Brod, biografo di Kafka. 

Queste lettere colpiscono per la vitalità di lei rispetto a quella che può apparire rassegnazione in Kakfa; in realtà si tratta di una tensione alla purezza autentica che nel lettore può provocare un certo senso di insofferenza finché non arrivano le parole di Milena a consegnarci la grandezza di Kafka, almeno a chi come me ancora non ha letto nessuna sua opera: "Tutti i suoi libri descrivono l'orrore di misteriose incomprensioni, di colpe immeritate diffuse fra gli uomini. La sua coscienza di uomo e artista era a tal punto affinata da consentirgli di penetrare anche laddove gli altri, sordi, ritenevano di essere al sicuro."

Milena rappresenta per Kakfa la salvezza; infatti in una lettera del 31.VII.20 scrive "Comunque si rigiri la lettera di oggi, la cara, fedele, allegra lettera di felicità, è pur sempre una lettera da 'salvatore'. Milena fra i salvatori! (Se fossi anch'io tra loro, ella sarebbe già presso di me? No, certamente no.) Milena fra i salvatori, lei che continuamente impara a proprie spese che si può salvare un altro soltanto mediante la propria esistenza."

Chissà se Grossman ha preso ispirazione da questa intuizione di Kafka per far dire a Miriam:
"Un pensiero che non mi concede tregua: cos'è avvenuto realmente in quel primo momento? E se non avessi sorriso in quel modo? E se non mi fossi stretta nelle braccia?
Pensare che ho affascinato qualcuno in questo modo, senza fare alcuno sforzo.
Quel che gli ho dato, quel che gli ha parlato da dentro di me, quel che l'ha rigenerato, senza che io potessi saperlo, questa cosa che è dentro di me...
Lo so che esiste. Esisteva già prima di quello sguardo. Esiste ora, anche se non c'è nessuno che la guarda. E' la parte buona di me. E' impossibile distruggerla e, grazie a lei, neanch'io posso essere distrutta.
Se solo potessi darla anche a me stessa.
Farla sgorgare."

sabato 22 dicembre 2012

Natale

Giuseppe Penone: Tra scorza e scorza




"Il Natale, con il presepe o l'albero, nella nostra cultura, rappresenta simbolicamente l'amore per il miracolo della vita, la nascita e la comune origine dell'intera famiglia umana."
A.C.

Buon Natale!

mercoledì 19 dicembre 2012

Roma Tips

Dove dormire (ho dormito) a Roma
Daphne Inn Roma ovvero la mia seconda casa. 

Le tariffe non sono proprio economiche per un B&B ma siamo a Roma, nel 'cuore' di Roma. Per fortuna esiste la 'bassa stagione', quando i prezzi sono più contenuti.

Si tratta di un B&B in Via degli Avignonesi 80 dotato di ascensore, wifi gratuito e apertura elettronica delle porte tramite card. La Reception ha un orario limitato ma ci sono dei numeri di emergenza in caso di necessità.

Lo stile è minimalista e l’arredamento –funzionale- è giocato su tonalità calde che vanno dal marrone al bianco passando per il beige.

Ogni piano ha un piccolo salotto con poltrone e computer a disposizione dei clienti.

Le camere sono dotate di cassaforte, frigorifero, bollitore con bustine di te e caffè solubile, ferro e asse da stiro, sveglia, bagno (senza bidet) con set di cortesia.

Una mappa di Roma viene consegnata all’arrivo insieme anche ad un telefono cellulare in quanto nelle camere non c’è il telefono; molto utile soprattutto per gli stranieri i quali costituiscono la maggior parte della clientela di questo B&B.

La prima colazione viene servita in una stanza altrettanto accogliente dove viene apparecchiato un piccolo buffet ricco di prodotti sia dolci che salati. Adoro le loro brioches alla crema e al cioccolato!

Note: la struttura, per scelta gestionale, non è dotata di TV. Le politiche di cancellazione sono abbastanza rigide ma chiare fin dal momento della richiesta di disponibilità. Non tutte le camere hanno il bagno in camera per cui bisogna farne richiesta specifica.

Daphne Inn Roma B&B, camera da letto
Daphne Inn Roma, sala colazioni
Dove mangiare (ho mangiato) a Roma
In questi ristoranti, che ho scoperto grazie ad amici romani autoctoni, si spende in media sui 30 euro per un antipasto, un primo, una birra o bicchiere di vino, acqua, caffè e a volte anche il dolce.

Nei pressi di Piazza di Spagna:
Ristorante Alla Rampa, Piazza Mignanelli 18, Tel +39 066782621 
Cucina romana in un ambiente tradizionale con tavolini anche all’aperto. Possibilità di scelta tra un 'prezzo unico' che dà accesso al buffet e piatti scelti dal menù alla carta. Servizio veloce e cordiale. Cibo buono. 
Note: non accettano pagamenti con carta di credito.
Mi piace perché si respirà la romanità.

Nei pressi della Fontana di Trevi:
Ristorante Sacro e Profano, Via dei Maroniti 29
Cucina calabrese e pizzeria in una location molto suggestiva: una chiesa sconsacrata. Il soffitto è comprensibilmente molto alto e quindi ci sono dei tavolini apparecchiati anche nel ballatoio. 
Mi piace perché la pizza è ottima.

Nei pressi del Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale:
La Barrique, Via del Boschetto 41, Tel +39 064782 5953
Enoteca di piccole dimensioni con menù costantemente aggiornato. Servizio veloce. Cibo buono.
Mi piace perché si trova in un punto strategico per andar per Mostre.

Nei pressi di Piazza Navona:
Trattoria da Tonino, Via del Governo Vecchio 18
Qui sembra che il tempo si sia fermato. Locale minuscolo, spartano, tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi e apparecchiatura indispensabile. Mi sono fatta consigliare dagli amici romani e ho ordinato la coda alla Vaccinara e devo dire che si è rivelata un'ottima scelta anche perché sembrava cucinata da mia mamma, e mia mamma è una casalinga d’altri tempi che sa cucinare e anche bene :-)
Note: non accettano prenotazioni.

Trattoria da Tonino
Benessere (spa) a Roma
Kamispa, il top per prendersi cura del proprio corpo!
Via degli Avignonesi 12, Tel +39 0642010039

Ho scoperto questo posto grazie ad una puntata del TG2 Costume & Società trasmessa a pochi mesi dall'apertura della spa. Mi piace Roma e ci torno sempre volentieri, almeno una volta all'anno, e quindi presi nota del sito internet e alla prima occasione ci andai e da allora cerco sempre di inserirlo nella tabella di marcia delle mie vacanze romane.

Già da quando si varca la soglia ci si sente catapultati in un altro mondo, nel mondo asiatico di Gaughin, forse? Infatti, dal receptionist alle massaggiatrici il personale è tutto d’origine asiatico e comunica con i clienti in lingua inglese. La struttura, a distanza di qualche 'portone' dal B&B Daphne Inn Trevi, occupa un intero palazzo dove sono allestite le diverse stanze, alcune più ricche dedicate ai pacchetti, altre più semplici dedicate ai trattamenti singoli.

Per ora ho provato i pacchetti Java delights (da ripetere sicuramente), Ming Indulgence e Zen Package e il Hot Stone Therapy. Le informazioni dettagliate le trovate nel sito.

domenica 16 dicembre 2012

Ventrone, Doisneau, Vermeer, Klee, Guttuso, Pistoletto

Luciano Ventrone - Sui generi/s
Roma, Casino dei Principi
Fino al 6 Gennaio 2013

(Da un pannello della Mostra)
'OLTRE LA REALTA’:
I “GENERI” PITTORICI
NELL’ERA DELLE TECNOLOGIE IMMATERIALIDELL’INFORMAZIONE

La tecnica di Ventrone ha un procedimento ben definito. La prima fase è la scelta della composizione da riprodurre, che richiede una lunga meditazione. Nella maggior parte dei casi le nature morte di frutti o fiori sono posti in semplici contenitori, presenze solitarie e sperdute nello spazio che le circonda.

La composizione allestita viene quindi illuminata con il rigore di un tavolo anatomico: ogni singolo punto luce va a indagare il pertugio di un bocciolo di rose, la coriacea epidermide di un cocomero. Le sorgenti luminose sono multiple, come svela nei dipinti il gioco di ombre sovrapposte. Si tratta sempre di una luce fredda che oggettivizza il soggetto immobilizzandolo, ma che al contempo diventa parte integrante di esso. Una vera e propria vivisezione del particolare per amplificare i puri rapporti compositivi generate da forme, colori, luci e ombre. Con un’attenzione ai rapporti volumetrici fra i vari soggetti, ai pieni e ai vuoti che creano l’equilibrio della composizione, contribuendo a rendere uniche queste nature morte. Quando la composizione è pronta tocca a Miranda Gibilisco, moglie dell’artista, i cui scatti da fotografa professionista accompagnano il lavoro di Ventrone da oltre 30 anni. Gli scatti fotografici, ieri analogici, sono negli ultimi anni digitali. Scelto lo scatto, una specie di icona laica di cui Ventrone cattura l’essenza della realtà proiettandolo con la sua Pani Austria Pantarex (1:2,7-f=18cm) sulla tela di lino, preparata con il gesso, per disegnarne la sagoma. Il disegno è praticato a matita, pastelli, acrilico o tempere all’uovo. La fase finale, la più problematica, consiste nella pittura a olio del disegno tracciato sulla tela, compiuta sotto la luce di una lampada speciale al neon (normalmente impiegata per la crescita vegetativa) che restituisce anche di notte la luce del giorno all’artista, senza mai proiettare ombre sulla tela. E’ una fase lunga quella della pittura, che può richiedere, a seconda delle dimensioni dell’opera, alcuni mesi di lavoro, come anche più di un anno per la sua ultimazione. L’artista dipinge seduto a cavalcioni sulla sedia che sta davanti al cavalletto. A volte lavora per ore e ore di seguito e sempre faticosamente, un particolare dopo l’altro. Un lavoro da certosino. Il suo è un procedimento che comporta un maniacale quanto geniale gioco di infinite velature che stende una volta sistemato il bastone per appoggiarvi la mano. Egli pratica un caleidoscopio di sovrapposizioni tonali che non ha precedenti nell’arte contemporanea internazionale, il tutto a colpi di pennelli sottili come lame di bisturi, alcuni con la punta non più grande della cruna di un ago. I colori li picchietta dapprima su un piatto bianco rovesciato di ceramica, poi li mescola e li prova fino a quando non trova l’intensità giusta del vermiglio, la screziatura esatta di un ocra pallido. Nella sua pittura ciò che conta è il colore che diventa luce. Il colore è strumento di conoscenza e l’artista ne fa un uso che rasenta la metafisica. Nello studio di Collelongo (Aquila) si può ammirare una vera e propria ‘istallazione’ di centinaia di tubetti di colori a olio, appena aperti oppure completamente strizzati, adagiati su una passerella che si snoda per diversi metri. Le loro provenienze geografiche sono eterogenee, come si può ricavare dalla serie infinita di etichette: Mussini, Blookx, Michael Hardings, Fragonard, Rowney, Gamblin, Lefranc & Bourgeois, Williamsburg… L’artista, nonostante l’apparente caos, si muove ogni volta con grande disinvoltura alla ricerca del colore perfetto per la sua composizione, conoscendone perfettamente di ognuno tutte le potenzialità espressive.

Quando il dipinto è terminato, o meglio, è sottratto all’ossessiva ansia di perfezionamento del suo artefice, per Ventrone è come avere un orgasmo sessuale. C’è un periodo finale d’intensa emozione, seguito da una fase di svuotamento quasi…fisico e psichico. Ma dura molto poco.

Luciano Ventrone, I segni del tempo, 2010 

Personalmente preferisco il realismo espressionista per cui ero un po' prevenuta rispetto all'iperrealismo di Ventrone ma ho preso come un segno la dritta su questa mostra offertami da @avadesordre e alla fine mi sono ricreduta perché si percepisce che è una pittura 'metafisica', come dice il pannello, e perché è interessante, anche se maniacale, la tecnica pittorica. A questo proposito molto utile è il video presente nella mostra dove si vede l'artista in azione nel suo studio. Il paragone dell'ultimazione di una sua opera ad un orgasmo mi ha fatto tornare in mente Pollock che in un intervista, alla domanda 'Come fa a capire quando ha finito un quadro?', Pollock risponde 'Come fa a capire quando ha finito di fare l'amore?'

Robert Doisneau, Paris en liberté
Roma, Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194
Fino al 3 Febbraio 2013

"Il mondo che cercavo di mostrare era quello in cui mi sarei trovato bene, abitato da persone cordiali e colmo della tenerezza che bramo. Le mie foto costituivano una prova della possibile esistenza di quel mondo.”
(Robert Doisneau)

Robert Doisneau, Bacio davanti all'hotel De Ville, 1950

Non ci si può aspettare che cose belle da uno che la pensa in questo modo. La parte iniziale della mostra è bellissima; due pannelli con foto che riprendono persone di vario genere intente a guardare tutti la stessa cosa. Se, come me, si comincia a guardare ogni foto dalla parte dove non è scritto il soggetto fotografico, c'è la scoperta dell'oggetto dello sguardo di tutte le persone immortalate dagli scatti di Doisneau; un oggetto 'universale' :-). Percorrere la mostra è come percorrere le vie di Parigi; la foto Bacio davanti all'Hotel de Ville non è messa in evidenza per cui ci s'imbatte in essa quando meno ci se lo aspetta. C'è una delle ultime foto scattate, che ritrare Juliet Binoche nel 1991, ed è bellissima allo stesso modo di quelle scattate negli anni Cinquanta.

Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese
Roma, Scuderie del Quirinale
Fino al 20 gennaio 2013

Il pannello iniziale della mostra informa sul fatto che Vermeer è vissuto nell’Olanda calvinista di Delft da dove non si spostò mai; che visse fino all’età di 45 anni, si convertì al cristianesimo per sposare la moglie cattolica con la quale ebbe quindici figli e che realizzò una cinquantina di opere di cui sono note solo trentasei, otto presenti nella mostra di Roma; quindi un quantitativo notevole direi.
Nel percorso della mostra i quadri di Vermeer sono mimetizzati tra i quadri dei suoi contemporanei.
Racconta l'audioguida che si tratta di una pittura di genere attenta ai dettagli e alla resa dei materiali attraverso lo studio degli effetti della luce, in particolar modo dei tessuti. I soggetti riflettono la cultura medio-borghese dell’Olanda del diciassettesimo secolo. Attraverso figure che suonano, leggono, scrivono vengono rappresentati l’amore, il desiderio, il corteggiamento ma anche l’operosità e la sobrietà attraverso ritratti di famiglia.

A Vermeer interessava il rapporto tra l’amore e la musica ed infatti è questo il motivo per cui le scene d’amore sono sempre accompagnate da strumenti musicali che vengono suonati o che aspettano di essere suonati. Si riteneva che la musica potesse favorire l’amore ma anche esserle di consolazione.

Il primo quadro di Verrmeer che ci viene incontro nella mostra è La stradina e ci si sente subito colpiti e affondati dal realismo di quella facciata di mattoni rossi, dei portoncini, delle imposte, del marciapiede.

Johannes Vermeer, La stradina

La ragazza con il cappello rosso di Veermer è di dimensioni ridotte rispetto a a quanto ci si aspetterebbe ma buca lo schermo! È un modo per farvi capire l’effetto che fa.  Sempre dall'audioguida apprendo che il soggetto fa parte dei “tronien”, ‘volti’ ed ‘espressioni’ intesi come studi su personaggi interessanti più che come veri e propri ritratti.

Johannes Vermeer, Ragazza con il cappello rosso

Giovane donna seduta al virginale, altro dipinto di piccole dimensioni che mi ha conquistata.

Johannes Vermeer, Giovane donna seduta al virginale
L’unico Vermeer che avevo visto fino ad ora era quello di soggetto religioso ‘Cristo in casa di Maria e Marta’ alla mostra da Vermeer a Kandinskj di Rimini di quest’anno però non mi aveva entusiasmato così come non mi hanno entusiasmato la Santa Prassede e La Fede presenti in questa mostra forse perché le mie aspettative erano mirate alle scene di vita quotidiana.
Una certa ilarità mi hanno suscitato i dipinti di interni delle chiese olandesi, ex chiese cattoliche, dove i cani non solo sono ammessi ma fanno i loro bisogni senza che nessuno ne rimanga scandalizzato come ad esempio in Cappella nella Laurenskerk a Rotterdam, con tomba dell'Ammiraglio Witte de With di Anthonie de Lorme :-)

Anthonie de Lorme, Cappella nella Laurenskerk a Rotterdam, con tomba dell'Ammiraglio Witte de With

Paul Klee e l'Italia
Roma, Galleria Nazionale Arte Moderna
fino al 27 Gennaio 2013

Dai pannelli della Mostra apprendo che nel 1901-1902 Klee fa il suo primo viaggio in Italia. Sulle città visitate scriverà “Genova: drammatica, moderna, visiva; Roma: epica, storica, narrativa; Firenze: piacevole da vivere, poco italiana, ‘internazionale’; Napoli ha tutto: splendore e miseria, vita portuale e vita mondana… addirittura un pezzo di Roma, il Museo Nazionale. La sua natura è paradisiaca, ben superiore a quella di Genova.” Grazie a questo viaggio Klee intuisce che ‘l’arte del passato è irraggiungibile per un artista moderno’ e quindi ‘gioca a distorcere la perfezione classica’ come è evidente nel ciclo Le Invenzioni; una serie di incisioni di carattere comico e grottesco come ad esempio Incontro di due uomini dei quali ognuno crede l'altro collocato più in alto di sé.
Paul Klee, Incontro di due uomini dei quali ognuno crede l'altro collocato più in alto di sé
Klee oltre che alla pittura si dedica anche alla musica (la moglie è una musicista di professione) e alla poesia e arriverà a dire che ‘la musica compensa il senso di sconforto provato difronte alla perfezione dell’arte del passato’ e qui non ho potuto fare a meno di ripensare a Vermeer per il quale la musica favorisce l’amore o lo consola.

La natura e l’architettura sono i temi cari a Klee.

Paul Klee, Quartiere di ville fiorentino
Per lui ‘l’arte non deve essere imitazione del reale ma suo superamento attraverso la suggestione e la magia del fantastico.’
Compirà altri due viaggi in Italia, nel 1924 e nel 1931, che influenzeranno anche la sua tecnica pittorica; infatti il suo puntinismo deriva dai mosaici di Ravenna.

Guttuso, 1912-2012
Roma, Complesso del Vittoriano
Fino al 10 Febbraio 2013

Dall'audioguida ho appreso che dall’esperienza maturata dall’artista nella clandestinità romana nascono i disegni 'Gott mit Uns', una delle più alte testimonianze della barbarie nazista e della conclusiva tragedia bellica italiana.

‘Dio è con noi’ è il macabro motto che i tedeschi portavano incisa nella placca della cintura.

Dice Guttuso ‘perché un opera viva bisogna che l’uomo che la produce sia in collera ed esprima la sua collera nel modo che più gli si confà.’

Renato Guttuso, 'Gott mit Uns'

Nella pittura di Guttuso le citazioni a Cezanne, De Chirico e Picasso sono evidenti.
La prima opera di Guttuso che ho visto da liceale è stata I funerali di Togliatti del 1972 che ebbe un forte impatto su di me. Recita la didascalia della mostra ‘il muto incontro con la morte ci trascina in un epica tutta interiorizzata’.


Renato Guttuso, I funerali di Togliatti

Di forte impatto cromatico La Vucciria del 1974.

Renato Guttuso, La Vucciria

"Ho sempre fatto quel che ho ‘sentito’… come si suol dire ma per me sentire qualcosa è sempre stato nell’ordine di cercare la ‘realtà’."

Il realismo di Guttuso è espressivo nella tecnica e progressivamente storico, sociale, narrativo, esistenziale e memoriale nei contenuti.

Sconsiglio di prendere l'audioguida perché le didascalie delle opere più significative sono comunque riportate in forma scritta accanto alle opere....

Michelangelo Pistoletto, Il Terzo Paradiso
Roma, Terme di Caracalla

Michelangelo Pistoletto, Il Terzo Paradiso

Che cos'è il Terzo Paradiso?

È la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado a dimensione planetaria. Il pericolo di una tragica collisione tra la sfera naturale e quella artificiale è ormai annunciato in ogni modo*.

Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all'impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l'effettiva riuscita di tale obiettivo.

Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.

Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale.

Il Terzo Paradiso è raffigurato simbolicamente da una riconfigurazione del segno matematico dell'infinito. Con il “Nuovo Segno d’Infinito” si disegnano tre cerchi: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.”
(Michelangelo Pistoletto)

 *Il termine artificio ha come radice la parola arte, perciò l'arte assume oggi essenziali responsabilità riguardo all'intero mondo artificiale.

mercoledì 12 dicembre 2012

La mia Madrid

Durata del soggiorno:
- tre notti e due giorni

Motivo del soggiorno:
- interesse artistico

Il mio itinerario:
Prima sera
Passeggiata: Calle del Prado, Plaza Santa Ana, Plaza de Benavente, Plaza Mayor, Plaza de la Puerta del Sol, Plaza de Callao, Plaza de las Descalzas.

Primo giorno
Mattina:
- Parque El Retiro; si trova dietro al Museo del Prado. E' la Villa Borghese di Madrid ;-)

Parque El Retiro: Palazzo di vetro

- Tour panoramico della parte antica di Madrid in autobus turistico

Pomeriggio:
- Museo Nacional del Prado: tre piani + una stanza il percorso complessivo che io sono riuscita a fare!. Meglio prenotare in anticipo per poter entrare senza passare dalla biglietteria. Ci sono stata sei ore compresa di pausa per pranzo self service e merenda all'interno stesso del Museo. E' disponibile la piantina del Museo ed un suggerimento di percorso delle opere da non perdere in caso di poco tempo a disposizione. Il consiglio comunque è di navigare il sito internet prima della visita per programmarla al meglio. Il sabato e la domenica il Museo è gratis nelle ultime due ore di apertura. 

Conserverò nella memoria, oltre a Las Meninas di Velazquez, Il trionfo della morte di Bruegel il Vecchio, La Deposizione e la Madonna con bambino di Roger van der Weyden, L'Annunciazione del Beato Angelico, le Pitture nere di Goya, in particolare La Lettura, e sempre di Goya La Contessa di Chinchón, i ritratti dei buffoni di Velazquez, Il Cavaliere con la mano sul petto di El Greco, La famiglia di Caino errante di Paolo Veronese, l'Estrazione della pietra della follia di Bosch, la Serie del figliol prodigo di Murillo, Saturno che divora uno dei suoi figli di Rubens, Danae che riceve la pioggia d'oro di Tiziano, L'Arciduca Leopoldo Guillermo nella sua galleria d'arte a Bruxelles di David Teniers e la scultura in alabastro e bronzo di Tiberio

Museo del Prado

Sera:
Passeggiata: Carretera de San Jeronimos, sosta a Casa Mira per comprare il torrone di mandorle di Alicante che mi aveva richiesto la mamma, Plaza de la Puerta del Sol, Plaza Mayor, Calle de Toledo, Iglesia de San Isidoro, Calle Colegiata, Plaza de Tirso de Molina, Calle Magdalena, Calle del Leon, Calle de las Huertas (strada piena di bar notturni e ristoranti)

Secondo giorno
Mattina:
- Passeggiata: Calle Mayor, Plaza de Puerta del Sol dove si trova il Chilometro Zero, centro della rete stradale spagnola, Plaza de La Villa
- Cattedrale della Almudena
- Passeggiata: Calle Sacramento, Basilica di San Miguel, Plaza de la Puerta Cerrada, Calle de Toledo, Calle de Mira el Sol; metropolitana per Atocha in direzione del Museo Reina Sofia

Plaza de la Puerta del Sol: chilometro Zero

Plaza de la Villa

Cattedrale della Almudena

Stazione di Atocha

- Museo Reina Sofia: dove si trova Guernica di Picasso ma non solo. Di artisti italiani ci sono solo due opere, una di Giuseppe 'Pinot' Gallizio e l'altra di Michelangelo Pistoletto. La domenica l'ingresso è gratuito. E' disponibile la piantina del museo. Si tratta di quattro piani espositivi. Per essere certi di non perdesi qualcosa che si vorrebbe vedere conviene scegliere in anticipo gli artisti che interessano e verificare in quale piano si trovano le loro opere; in questo modo ad esempio non mi sono persa un quadro di Bacon! Qui ci sono stata due ore. Oltre a Guernica conserverò nella memoria Testa di donna che piange con fazzoletto di Picasso e  La rivoluzione spagnola di Francis Picabia

Figura sdraiata:Francis Bacon, 1966

Opara di Michelangelo Pistoletto

Pomeriggio:
- Museo Thyssen-Bornemisza: tre piani + la Mostra temporanea, 'Gauguin e il viaggio' di cui conserverò il ricordo della Ragazza con ventaglio, per un totale di tre ore di visita. Sono andata qui con un'intenzione precisa e cioè vedere la tavoletta 'mancante' del retro della Maestà di Duccio di Buoninsegna raffigurante l'incontro di Gesù con la Samaritana nel pozzo: bellissima! A parte questo, è una collezione che lascia senza fiato; ce n'è per tutti i gusti. In particolare conserverò nella memoria Il Cristo risorto del Bramantino, Le ballerine di Degas, il Ritratto di George Dyer allo specchio di Bacon, i ritratti del Quattrocento come il Ritratto di un uomo di Antonello da Messina e quelli del Seicento, Rue Saint-Honoré di pomeriggio. Effetto della pioggia di Pissarro e gli Espressionisti tedeschi, Kirchner su tutti come ad esempio Nudo inginocchiato davanti ad un paravento rosso.
- Museo Nacional del Prado: approfittando che era gratis sono tornata a visitare un'ultima sala di Goya che era rimasta in sospeso dal giorno prima!
Sera:
- Passeggiata brevissima perché la mattina dopo la sveglia era impostata alle 4.30!

Parte logistica del viaggio
Mezzi di trasporto utilizzati:
- aereo con la compagnia Rynair prenotato tramite TUI: puntualità svizzera! Le procedure d'imbarco e i voli sono andati bene; ma ho imparato che qualsiasi servizio aggiuntivo, e quindi a pagamento compresa l'assicurazione, è consigliabile farla al momento del check-in e non al momento della prenotazione altrimenti, come è successo a me, capita che l'assicurazione venga annullata se Rynair ha necessità di spostare un volo, ad esempio anticipandolo dalle 14.15 alle 7.55...
- metropolitana: ottimo mezzo per raggiungere dall'aeroporto il centro di Madrid, fermata Nuevos Ministerios, e per spostarsi nelle lunghe distanze nella città perché 'Madrid è come Roma ma 'zoommata', come si fa con l'iphone o l'ipad' (cit. )
- autobus turistico: per avere un'idea complessiva della città. Ci sono due percorsi, uno nella città antica e uno di quella moderna. Io ho fatto solo quello della parte antica. Costo del biglietto: euro 21 una corsa, acquistabile da qualsiasi giornalaio. In dotazione: piantina della città e audioguida in diverse lingue.
- a piedi: il mezzo migliore e per conoscere la città- taxi: il volo di ritorno era alle 7.55 quindi ho preferito recarmi in aeroporto in Taxi. Costo: euro 42. Durata: mezz'ora

Dove dormire (ho dormito):
La Pepa Chic B&B

La Pepa B&B

La Pepa B&B

Bed and Breakfast situato in posizione strategica ricavato in un appartamento al settimo piano di un palazzo dotato di ascensore. Mi spiego meglio: dietro l'angolo si trova il Museo Thyssen-Bornemisza, attraversata la strada si trova il Museo Nacional del Prado e a quindici minuti a piedi il Museo Reina Sofia. What else? :-)

Le 14 camere sono arredate in stile moderno mixato alla tradizione spagnola come testimonia il dettaglio delle scarpe da ballerina di flamenco ricorrente nell'arredo.

Personale gentile, cordiale e professionale; all'arrivo Alina ci ha consegnato due fogli, unico elemento cartaceo, con suggerimenti utili per visitare la città. + una piantina.

Pulizia degli ambienti impeccabile.

La camera che mi è stata assegnata era dotata di un letto matrimoniale, TV LCD, climatizzatore, bagno con doccia (no bidet), set di cortesia compresivo di bagnoschiuma e sapone per le mani, mobile armadio a vista. L'asciugacapelli e l'accesso alla connessione internet wifi sono disponibili su richiesta.

La prima colazione viene servita dal lunedì al venerdì in un grazioso angolo cottura che si trova all'ingresso della struttura. Il sabato e la domenica invece viene servita in un Bar dove, dietro presentazione di un ticket del B&B, si può richiedere una spremuta, una bevanda calda, una pasta oppure un toast. Io ho usufruito solo del Bar perché ho soggiornato durante un fine settimana.

Prezzo della tipologia di camera che mi è stata assegnata, periodo 8 dicembre che a Madrid è quasi sempre ponte in quanto il 6 dicembre si celebra la Costituzione ed è quindi un giorno di festa: euro 75 con prima colazione.

Ho scelto La Pepa per i commenti entusiasti su internet, per la posizione centrale, per il prezzo e per l'accuratezza delle informazioni nel sito e la chiarezza dei passaggi durante la prenotazione. Ho avuto conferma di tutto!

Note: il saldo del soggiorno viene richiesto all'arrivo. E' previsto un supplemento di 6 euro in caso di chek-in dopo le 22. Il personale è presente nella struttura dalle 9 alle 21.30.

Dove mangiare (ho mangiato):
Cerveceria Santa Ana in Plaza Santa Ana, 12. Cercando un posto dove mangiare la Paella mi sono imbattuta in questo ristorante che la proponeva nel menù del giorno; la Paella non è stata un granché, qualcuno mi aveva infatti messo in guardia sul fatto che molti ristoranti usano quella surgelata, ma per le Tapas è sicuramente adatto. L'atmosfera è molto conviviale.

Cerveceria Santa Ana

Cena: Cuevas El Secreto: qui ho mangiato un'ottima carne alla brace con patate fritte!

Ristorante Cuevas El Secreto

- Ristorante La Mucca del Prado: menù con piatti della cucina internazionale (tradotto in tutte le lingue); ho mangiato un ottimo prosciutto.

Impressioni finali
E' stata una full immersione nel 'bello' in questa città 'opulenta' dove mi sono sentita al sicuro tanto da ritenerla consigliabile anche a chi viaggia da solo. Popolo cordiale, accogliente, lavoratore (almeno i ristoratori), conviviale. Le giornate iniziano con comodo, senza fretta, almeno il sabato e la domenica; più o meno verso le 10 :-). Non so se il clima è così in questo periodo, bisognerebbe chiederlo al colonnello Giuliacci, ma sono stata fortunata; mentre in Italia era arrivato il freddo a Madrid c'era il sole con 10 gradi di giorno e 5 gradi la sera.

Ringraziamenti
- Electa Editore per la guida Madrid della collana Le Guide Mondadori. E' stata utilissima per preparare il viaggio e altrettanto durante il soggiorno.
- Elisa per il suggerimento del Ristorante Cuevas El Secreto nel suo blog miprendoemiportovia.it, ottima dritta! 

domenica 2 dicembre 2012

#BTO2012, miei appunti e mie impressioni

DAY ONE

Piove, madonna come piove…guarda come viene giù!
Colonnello Mario Giuliacci

- Clima: condizioni medie che si dispongono su un'area sulla base di osservazione annuale di minimo trent'anni;
- Tempo: condizioni reali osservate in un certo giorno in un certo istante.

E' solo da una decina di anni che il meteo è disponibile online.
Le previsioni del tempo hanno raggiunto un alto grado di affidabilità.
Le previsioni del tempo incoraggiano i viaggi di breve durata più di quanto non le sconsiglino.
Il concetto di errore in meteorologia è molto labile.
Le previsioni del tempo fatte dal sito del Colonnello Giuliacci seguono un Modello ad area limitata ad otto chilometri.
Ogni sito ha i suoi Modelli.
I meteorologi elaborano previsioni e non certezze.
La prevedibilità deterministica dell'atmosfera ha un limite invalicabile di 15 giorni per via dell'effetto farfalla.
L'Italia è la nazione con più siti metereologici di cui una cinquantina fa previsioni ma di questi cinquanta solo una decina hanno dei professionisti, ad esempio laureati in fisica: ARPA regionali, meteo.it, meteogiuliacci.it, etc
In Italia non c'è una legge che vieti a un non laureato di fare previsioni del tempo.


A Borgo Grondaie l'abbiamo capito da tanto che le previsioni del tempo sono importanti per i clienti e non solo più quelli stranieri per cui non ci stupiamo più se capita che un cliente che ci contatta a novembre per prenotare a marzo domandi che tempo troverà! In più mettiamo a disposizione dei clienti in casa le previsioni settimanali ma, ho scoperto grazie a Giuliacci, non quelle provenienti da una fonte autorevole; quindi da ora in poi si cambia sito :-) 

Il turismo del futuro. Futurebrand
Susanna Bellandi

La percezione che le persone hanno di una nazione sono diverse.
Pensare alle nazioni come fossero delle marche.
Parametri utilizzati per stilare la Country Brand Index:

- Sistema valoriale: libertà politica, rispetto dell'ambiente, legalità stabile, tolleranza, libertà di parola. In base a questo parametro la Svizzera occupa il primo posto della classifica; l'Italia non è nemmeno tra i primi quindici.

- Qualità della vita: sistema educativo, sistema sanitario, qualità della vita, sicurezza, opportunità di lavoro, mi piacerebbe viverci? In base a questo parametro la Svizzera occupa il primo posto.

- Conveniente per fare business: opportunità d'investimenti, tecnologia avanzata, legislazione, forza lavoro qualificata. Anche qui la Svizzera è prima in classifica.

- Tradizione e cultura: storia, arte e cultura, autenticità, bellezze naturali. Qui l'Italia si conferma al primo posto della classifica.

- Turismo: rapporto qualità prezzo, vita notturna, resort e altre opzioni di alloggio, cibo. Anche qui l'Italia occupa il primo posto.

Robert Cevero Professor Department of City and Regional Planning University of California, Berkeley:
“ The public impression of a country is important as a source of national pride. Invariably, people source part of their own identity from the image of their country.”

La domanda sorge spontanea: come mai è un paese modello la Svizzera? per il sistema valoriale, per la qualità della vita e perché è conveniente per il business.

Altri dati che emergono da questa classifica:
- Svezia e Germania sono simbolo di stabilità in un mondo in tempesta, rappresentano la solidità pur nella loro differenza: la Svezia è una nazione indipendente; la Germania è legata all'euro zona.
- Stati Uniti: è un brand iconico in declino. Dal 2009 hanno perso nove punti nel rating.
- Gran Bretagna: in diciotto mesi hanno recuperato moltissimo perché, grazie ai grandi eventi tra cui Le Olimpiadi, hanno messo in scena l'anima britannica. C'è stato un livello positivo nella percezione della cultura e della qualità della vita britannica.
- PIGGS: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna: sono bei paesi ma in crisi per via del debito pubblico elevato e del rigido mercato del lavoro. Il 'sarebbe bello viverci' di una volta è calato molto. Quello che è crollato più di tutti è stata la Grecia.
- Scandinavia: emerge per qualità della vita e sistema valoriale.
- ISOLE NAZIONI (Mauritius, Bermuda, Maldive) sono in crescita
- Singapore, Emirati Arabi e Costa Rica stanno mettendo in atto un'interessante strategia che focalizza le energie e le risorse su un'unico obiettivo. Singapore la facilità di fare business grazie alla presenza della Banca Mondiale; gli Emirati Arabi la forte opportunità di lavoro, Costa Rica vuole diventare la prima carbon-neutral nazione del mondo.

Il futuro sarà determinato da:
- un nuovo ordine mondiale
- l'evoluzione del 'Made in...'
- dall'urbanizzazione globale
- dal nuovo consumatore

Riflessioni sul Brand Italia:
- nella classifica Tradizione e Cultura l'Italia è posizionata al primo posto relativamente agli indici Arte e cultura e Storia ma è al diciannovesimo posto per Autenticità e all'undicesimo posto per Bellezze naturali;
- nella classifica Turismo l'Italia è posizionata al primo posto relativamente all'indice Cibo ma è al terzo posto per vita notturna, al quindicesimo posto per resorts e opzioni di alloggio e al ventottesimo posto per rapporto qualità prezzo.

Cosa si può fare per alzare gli altri indici? raccontare quello che noi facciamo di buono e non cosa abbiamo di buono per recuperare in Autenticità; come hanno fatto gli inglesi. Al centro deve tornare l'uomo. Se puntiamo sui prezzi ci scontriamo con le realtà emergenti che sono forti. Occorre riportare al centro l'autenticità, sinonimo di ospitalità, attenzione, accessibilità, fruibilità. Bisogna passare da una strategia dell'essere ad una strategia del fare. Esempio: come si combatte un brutto fenomeno come la mafia? raccontando gli esempi positivi.

Nessuno ad oggi ha fatto qualcosa per fare dell'Italia un brand; è pura 'fortuna' quel quindicesimo posto nella classifica generale perché non è un 'portale' a fare un brand.

Cominciamo ad ascoltare gli altri. L'importante è il valore percepito.
Abbiamo una quantità di prodotto enorme ma dobbiamo comprendere come raccontarlo partendo dalla percezione degli altri. Si chiama empatia; passaggio emozionale. Possiamo farlo sfruttando la rete, analizzando le recensioni. Scopriremo che è inutile, ad esempio, raccontare la Maremma atraverso la sua vita notturna!

Il pubblico può fare poco rispetto al privato perché il viaggiatore entra in contatto con il ristoratore, il parcheggiatore, l'albergatore, etc.


Quest'analisi l'ho trovata davvero un utile strumento per sapere dove siamo, dove stiamo andando e cosa si può fare. E' stato un duro colpo apprendere che in Autenticità l'Italia si trovi al diciannovesimo posto...

Brand reputation

Esempio di cliente soddisfatto:


Questo video mi ha colpito molto; dimostra professionalità e passione per il proprio lavoro. L'ho anche condiviso su Twitter e qualcuno, @calamaridibosco, ha scritto "grazie di questo esempio di turismo iper-realista". 
Prima dell'effetto 'wow' occorre sen'altro assicurarsi che ciò che si offre corrisponda a quello che il cliente troverà.

DAY TWO

Under promise – Over Deliver. E’ premiante?
E' possibile trovare la giusta misura tra l'offerta 'wow' e la reddività dell'Hotel?

Ciro Gechelin, Minube

Minube è una Travel community dove si trovano non recensioni ma 'raccomandazioni', quindi si trovano solo esperienze positive.

L'ispirazione è la prima fase del ciclo del viaggio. I passaggi successivi sono organizzare, comparare, prenotare, viaggiare, condividere.

Carlo Fontana, HGRM 

L'emozione neutra non esiste in psicologia.

Cosa porta un cliente a scegliere un Hotel?
- la guest experience
- customer care
- satisfaction e loyalty

Prima dell'effetto 'wow' devo soddisfare il cliente:
- prenotazione accurata
- check-in in meno di cinque minuti
- nessun problema durante il soggiorno
- nessun errore nel conto

Cos'è il valore, il prezzo?
- il prezzo più basso
- poter avere quello che desidero, non mi interessa il prezzo
- qualità
- quanto mi costa come sacrificio avere il beneficio

In cosa consistono i sacrifici per l'albergatore?
- prezzo
- ricerca dei costi
- costi psicologici
- rischio percepito
- aspettative del cliente
- bisogni dei clienti
- esperienza del cliente
- reputazione online

Bisogna capire quali sono le aspettative del cliente ma attenzione ai gap soprattutto del personale.

Il personale e l'ospite devono essere allo stesso livello. A tale scopo una piattaforma come HGRM (Happy Guest Relashionship Management) può essere di grande utilità.

Tutto quello che facciamo online ce lo giochiamo offline.


Un direttore d'albergo che si adopera per mettere il personale allo stesso livello dell'ospite non ha prezzo! Per tutto il resto, lo sappiamo, c'è mastercard :-)

Travel Bloggers Unite Umbria ’12

Per la convention trimestrale dei Travel Bloggers Unite è stata scelta l'Umbria come location.
La convention riusnisce un centinaio di travel bloggers di tutto il mondo ed è un momento formativo.
Oliver William Gradwell ha scelto per la convention di quest'anno l'Umbria che a sua volta ha elaborato sei percorsi tematici da proporre ai bloggers che avrebbero voluto prolungare il loro soggiorno, coinvolgendo i privati nella parte logistica. E' stato quindi possibile offrire alloggio, cibo e attività gratuite ai partecipanti.

La reputazione ed il successo di questo evento sono stati oggetto poi di un'analisi netnografica presentata in sala da Alessandro Caliandro

Questa esperienza ha creato una narrazione personalizzata in quanto tra i blogger è emerso:
- il travel addicted
- il viaggiatore cronista
- il viaggiatore scopritore
- il viaggiatore fotografo
- il viaggiatore socializzatore

Da qualche mese ho cominciato a prendere contatto con la realtà dei travel bloggers e dei blogtours e questo incontro è stata la conferma di quanto possa essere prezioso il loro supporto per promuovere un territorio come brand, nel caso specifico l'Umbria.

This land is your land…this land is my land

Presentazione del video realizzato dall'Australia per illustrare il progetto di promozione turistica iniziato nel 2010 con una prospettiva di dieci anni.

Il portale deve ispirare il viaggiatore; il resto deve essere lasciato ai partner tipo il booking online, etc.

"Don't just tell a story, give a story to tell"
Non dobbiamo essere noi a raccontare la storia al cliente ma dargli gli spunti, l'ispirazione, per far sì che sia poi il viaggiatore stesso a raccontare la sua storia.


Il video dell'Australia ha colpito tutti in sala. E' un esempio da seguire. Mi lascia un po' l'amaro in bocca constatare la competenza e l'entusiasmo che si respira in BTO e come questa competenza e questo entusiasmo non vengano coinvolte per realizzare un progetto concreto per promuovere il brand Italia.

Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Testi, 140 caratteri, immagini e cuore
Francesca Campagna, Direttrice dell'Hotel Cernia all'Isola d'Elba, si è presentata come una cantastorie e, aggiungo io, in 'modalità Zen' ci ha raccontato cosa ha fatto a livello social per comunicare la sua realtà. Nel video sono visibili le slide.

Marianna Marcucci, Direttrice dell'Hotel Universo di Lucca, ci ha raccontato l'origine delle sue attività sui social attraverso i cinque sensi introducendo la sua presentazione con questa bellissima immagine di Hans Makart, I cinque sensi, 1879.
Hans Makart, I cinque sensi
Immagine presa da appuntidistoriadellarte.it






















Ciò che mi ha colpito in entrambe le presentazioni, soprattutto paragonandole alla case history di un albergo di catena a cui ho assistito sempre in BTO il giorno prima ed in cui lo scopo delle attività sui social era fortemente mirato e legato ai numeri -una scelta anche questa-, è stata la testimonianza che si può essere social in maniera spontanea, professionale e vincente (si ritorna qui anche ai 'numeri' ma senza che diventi un'ossessione) quando dietro c'è un'emozione (il caso di Francesca) o una passione personale (il caso di Marianna) e si scopre che tale emozione e passione può essere potenziata dal proprio lavoro anziché mortificata. Lo stupore che nasce da questa scoperta si traduce in un prisma di creatività teso a condividere il piacere delle esperienze di 'convivialità e ospitalità' (cit Marianna); vera essenza del mondo ricettivo che mi riguarda personalmente.

venerdì 23 novembre 2012

Torta al cioccolato

Direttamente dal forum del Salotto letterario del blog libri.tempoxme sul libro lasciamisenzafiato di Elvio Calderoni, Miraggi Edizioni ecco la ricetta di questa fantastica torta al cioccolato che io personalmente abbinerò ad un Vinsanto speciale: quello del 1997  della cantina Rietine a Gaiole in Chianti in provincia di Siena:

Torta al cioccolato

Ed ecco il mio risultato:

Torta al cioccolato

L'ho assaggiata ed è venuta veramente buona!

Altre ricette che potrebbero interessarti:
Sformato di patate
Rivotiche (accento sulla 'o') m'busse

lunedì 12 novembre 2012

Francis Bacon (1909, Irlanda - 1992, Spagna)

e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea
5 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013
CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze

"Bacon supera la dimensione narrativa alla ricerca di una rappresentazione dell'essenza dell'esistenza umana in tutta la sua caducità o, usando le sue stesse parole, la vita allo stato bruto."

Consiglio la visita guidata che tra l'altro non ha un costo aggiuntivo a quello del biglietto.

Untitled (Marching Figures) c 1951

 Francis Bacon


* "E' una tela precoce e insolita nella produzione di Bacon, la cui interpretazione risulta tutt'oggi non totalmente chiara. Fonte certa di ispirazione è un incisione di Amédéé Ozenfant raffigurante la marcia dell'Armata Sovietica sulla Piazza Rossa di Mosca. A questa si aggiunge come riferimento la figura del Modulor di Le Corbusier , rielaborato secondo una cifra stilistica che riecheggia The Walking Man di Alberto Giacometti. Il tutto è decontestualizzato e riambientato in uno spazio su cui si erge una figura che possiamo identificare con un orso bianco, immagine allegorica frequente nella letteratura irlandese ed anglosassone come espressione di forza, comando e aggressività. L'opera fa emergere la poliedricità e la stratificazione delle fonti a cui Bacon attingeva, spesso in modo arbitrario e mai totalmente univoco."

Seated Woman (Portrait of Muriel Belcher) 1961

Francis Bacon

* "Ha per oggetto un'amica dell'artista, Muriel Belcher, proprietaria del 'Colony Room', club di Londra assiduamente frequentato dall'artista. La figura è posta al centro di uno spazio in cui l'elemento del divano sembra da una parte contribuire a un'atmosfera intima e privata, dall'altra servire anche come elemento straniante tramite la sua posizione obliqua e instabile. La tela evidenzia come Bacon fosse solito realizzare le proprie opere pensando il corpo non solo come delineazione di un contorno fisico, ma come espediente con cui far emergere l'interiorità del soggetto."

Seated Figure 1974 

Francis Bacon

* "Protagonista è George Dyer, compagno dell'artista nella seconda metà degli anni Sessanta, la cui immagine fu ossessivamenbte utilizzata da Bacon anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1971 in una stanza d'albergo a Parigi, due giorni prima dell'inaugurazione della retrospettiva al Grand Palais. La figura è inserita all'interno di una stanza in cui l'intersecarsi delle linee delle pareti sembrano isolarla in una posa rigida ma che riesce, come Bacon stesso disse, a improgionarne l'energia. Dalla finestra si stalla una figura alata, identificabile con una delle Erinni, figure mitologiche simbolo della vendetta e del tormento, che nella tragedia di Eschilo perseguitavano Oreste. L'apice della tensione  è raggiunta nell'informità del volto, raffigurato di profilo e incorniciato all'interno di un'apertura rettangolare, accentuando un isolamento non solo fisico ma anche esistenziale."

Turning figure 1962


Francis Bacon

* "Testimonia l'interesse di Bacon per la cronofotografia di Eadweard Muybridge e allo stesso tempo per la scultura di Michelangelo. Una figura è posta al centro di un podio, il cui color sabbia risulta accentuato dal nero dello sfondo. Su questo si stagliano tre linee bianche appenna accennate che disegnano un rettangolo. Se da una parte esso incornicia ed esalta il soggetto centrale, dall'altra nega l'esattezza dello scorcio prospettico, enfatizzando una percezione asimmetrica ed alterata dell'insieme. Il corpo nudo sembra compiere un moto spiraliforme, una torsione plastica che rinuncia alla correttezza anatomica a vantaggio di una riflessione sull'idea in sé del movimento che nasce dal confronto di Bacon con media diversi, dalla fotografia alla scultura."

Untitled (Three figures) c. 1981

Francis Bacon

* "Il dialogo tra pittura e scultura costituisce un elemento importante anche per Untitled (Three figures). La linea semicircolare che domina l'opera non solo distanzia come su un podio i tre soggetti ritratti, ma sembra scandire il percorso visivo da seguire all'interno della tela. Le figure a sinistra e al centro sono due ritratti dell'amico e compagno John Edwards, erede del lascito dell'artista. Sulla destra vi è una terza figura, dalle sembianze femminili: con ogni probabilità si tratta di una sfinge, elemento iconografico che torna con insistenza nel corpus artistico di Bacon, che nel 1951 aveva compiuto un viaggio in Medio Oriente e Nord Africa rimanendo colpito in particolare da sculture e monumenti egiziani."

Untitled (Seated Figure on Dappled Carpet) 1971

Francis Bacon

* "Come l'opera precedente, è una tela incompiuta esposta qui per la prima volta fuori dalla Dublin City Gallery The Huge Lane. La tela ha per soggetto George Dyer, il cui corpo appare come mutilato, scomposto e poi riassemblato nel modo in cui Bacon tipicamente agiva sulle figure umane. La tela, rimasta incompiuta, ci permette di capire il processo con cui l'artista dipingeva terminando dapprima il soggetto, per poi passare alla stesura del colore sullo sfondo, funzionale a conferire maggiore monumentalità e plasticità alla figura. Sia il tappeto che lo sfondo rettangolare esaltano la centralità della figura, che si ritrova isolata in uno spazio connotato da Bacon come interno borghese."

Portrait of Henrietta Moraes 1969

Francis Bacon

Untitled (Self portrait) 1992

Francis Bacon

* "Ritrovato su un cavalletto nel suo studio, questa è l'ultima opera a cui Bacon ha lavorato prima di morire. Questa tela incompiuta è con ogni probabilità un autoritratto, ma la somiglianza del volto con il profilo di George Dyer potrebbe suggerire anche un ritorno di Bacon, alla fine della vita, all'immagine e al ricordo del suo 'grande amore' già morto da anni. 
Il volto è compiuto mentre il corpo è solo tracciato da pochi riferimenti che si stagliano sulla tela grezza. Quello che sembra interessare l'artista è fissare nel tempo, lasciare traccia di un volto mentre la fisicità e la materia perdono ogni significato. Bacon supera la dimensione narrativa alla ricerca di una rappresentazione dell'essenza dell'esistenza umana in tutta la sua caducità.
Suggestiva è l'interpretazione dell'autoritratto come una sorte di fusione fra le fattezze dell'artista e quelle di Dyer come suggerisce anche l'accostamento delle fotografie a colori dei profili delle due figure ritrovate nello studio dell'artista. Questo era il luogo intimo, quella dimensione conchiusa in cui Bacon pensava, lavorava, rifletteva ed era solo con se stesso, affrontando la sfida di come rappresentare l'essenza della vita, o, usando le sue stesse parole, la vita allo stato bruto."

Fotografie dello Studio di Bacon

Francis Bacon
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Alcune indicazioni date dalla guida mentre ci spiegava le opere sia di Bacon che degli altri artisti presenti nella Mostra sono andati ad arricchire il percorso di alfabetizzazione visiva da me appena iniziato.

Qualche concetto flash da fissare nero su bianco (o meglio su 'verde'):
- la pittura di Bacon è figurativa ma non narrativa (le figure sono sempre isolate);

- la linea di Bacon è espressiva; assistiamo alla mutazione progressiva della figura; ciò che interessa a lui è la carne. I corpi sono deformati; sembrano essere stati bombardati da forze esterne;

- un opera d'arte è fatta di materia (colori, sabbia; gomene, travi di legno; filo di lana, rete da calcio) e di oggetto (quadro, generatore di ansia, porte), e viene espressa con il linguaggio proprio dell'artista (pittura, performance meccanica, installazione)

Non conosco Bacon; devo studiare. Per ora mi sono limitata a guardare queste sue opere e altre in passato. Non capisco ancora se l'angoscia umana che vuole rappresentare sia la sua personale, quella dei soggetti rappresentati (tutte persone da lui realmente conosciute) oppure quella dell'Uomo. Lo scoprirò e in questo mi sarà di aiuto il testo che ci ha suggerito la guida e che ho già ordinato: Francis Bacon. Logica della sensazione di Gilles Deleuze

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*Il testo proviene dai pannelli presenti in ciascuna Sala della Mostra.